Il trattamento Stamina in Georgia

Nonostante il patteggiamento Davide Vannoni continua a praticare il suo controverso sistema "a base di staminali", racconta il TG di La7

Davide Vannoni (ANSA)
Davide Vannoni (ANSA)

Nonostante in Italia abbia patteggiato e concordato una pena di 22 mesi di carcere (sospesi con la condizionale) al processo nel quale era imputato nel marzo del 2015, il fondatore di Stamina Davide Vannoni continua ancora oggi a sostenere il suo trattamento e ad applicarlo all’estero. Lo ha detto il TG La7 nella sua edizione delle 20 di lunedì 24 ottobre, sulla base di alcune testimonianze raccolte da un paziente che si è sottoposto a tre infusioni a Tbilisi, la capitale della Georgia. Parte del patteggiamento prevedeva che Vannoni – accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci difettosi – non si occupasse più del trattamento e in generale di Stamina, né in Italia né all’estero, e non è ancora chiaro attraverso quali collaborazioni abbia ripreso l’attività in Georgia.

Il servizio del TG La7 racconta la storia di Andrea Zicchieri, un uomo di Terracina (Latina) di 52 anni, che quattro anni fa ha scoperto di avere la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una malattia degenerativa per cui non c’è cura e che porta a una progressiva paralisi. Alla giornalista Flavia Filippi ha raccontato di essere stato a Tbilisi due volte a luglio e una a fine settembre per sottoporsi alle infusioni, che secondo i sostenitori del trattamento Stamina conterrebbero “cellule staminali”, ma la cui presenza non è stata invece riscontrata nei test di laboratorio eseguiti in Italia negli anni scorsi quando furono avviate verifiche di tipo sanitario e giudiziario nei confronti dell’organizzazione.

Zicchieri ha detto di essersi messo in contatto con Vannoni tramite Facebook e di avere in seguito concordato gli incontri in Georgia. Lo scorso maggio il fratello di Zicchieri è andato a Tbilisi per donare il midollo, dal quale sarebbe poi stato ricavato il materiale per le infusioni. Nelle sue visite a Tbilisi in estate, Zicchieri ha detto di avere incontrato Vannoni e di averci anche cenato insieme. Per le tre infusioni dice di avere pagato 18mila euro e ha mostrato il bonifico effettuato per il pagamento, verso un’azienda che si chiama Big Tech per “pagamento servizi medici e biologici”. Oltre al trattamento con tre infusioni è prevista un’altra soluzione, una specie di offerta, con 5 interventi al costo di 27mila euro.

Al TG La7, Zicchieri ha spiegato che Vannoni:

Mi ha sempre promesso che ci sarebbero stati dei risultati, invece a oggi – a distanza di tre mesi – i risultati non ci sono stati. Ancora oggi lo sento regolarmente e lui dice che tra tutti i pazienti che ha avuto solo in una piccola percentuale [il trattamento] non ha funzionato. Io ho parlato anche con altri malati di SLA e in nessuno di loro ha avuto successo.

L’ex procuratore aggiuntio di Torino, Raffaele Guariniello, che aveva accusato Vannoni di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e per la somministrazione di farmaci difettosi e che aveva poi accettato il patteggiamento a 22 mesi, ha spiegato che gli accordi erano diversi: “Il patteggiamento è condizionato al fatto che non si facciano più dei reati e la condizione era che non si facciano né in Italia né all’estero”.

Sulla base delle testimonianze raccolte, il TG La7 dice che Vannoni gestisce sostanzialmente un reparto nella clinica di Tbilisi dove esegue le infusioni, e che ci sono decine di pazienti che raggiungono la struttura nella speranza di ottenere i risultati promessi dal trattamento Stamina, e mai dimostrati scientificamente. Zicchieri ha protestato con Vannoni per i mancati risultati, ricevendo questa risposta:

Beh Andrea non è questo il modo di relazionarsi Se su di te non dovesse avere effetto non è che puoi incolpare gli altri come se fossero la causa della tua malattia.

Negli anni scorsi contro il trattamento Stamina, ritenuto inutile e in alcuni casi dannoso, si sono espressi scienziati, riviste scientifiche internazionali, commissioni nominate dal ministero della Salute proprio per valutare il sistema. Nel mezzo ci sono state sentenze della magistratura, talvolta con ordinanze per proseguire lo stesso il trattamento, nonostante non fosse stata dimostrata la sua efficacia né la sua sicurezza. A sostegno di Stamina si erano espressi in molti, spesso senza avere conoscenze ed elementi a sufficienza per comprendere il problema. Il patteggiamento di Vannoni e la fine dei processi per le altre persone coinvolte avrebbe dovuto chiudere il caso, ma la vicenda della Georgia potrebbe portare ora a nuove conseguenze per Vannoni. Il trattamento Stamina, screditato dalla comunità scientifica e dimostrato inefficace, non può essere praticato in Italia.