• Moda
  • Giovedì 25 agosto 2016

Le maglie e le righe di Sonia Rykiel

La stilista francese, morta oggi a 86 anni, iniziò a disegnarsi abiti che le stessero bene quand'era incinta: ha continuato e ha cambiato il modo di vestire delle donne

di Enrico Matzeu – @enricomatzeu

Sonia Rykiel nel gennaio 2008 prima della sfilata maschile del suo marchio a Parigi, 18 gennaio 2008
(AP Photo/Thibault Camus, File)
Sonia Rykiel nel gennaio 2008 prima della sfilata maschile del suo marchio a Parigi, 18 gennaio 2008 (AP Photo/Thibault Camus, File)

Giovedì 25 agosto è morta a Parigi la stilista francese Sonia Rykiel; aveva 86 anni, era malata di Parkinson da circa quindici anni, e lo aveva detto ai giornalisti nel 2012, quando i segni della malattia erano diventati evidenti. È stata una stilista molto importante per la storia della moda: ha introdotto nuove tendenze soprattutto nella maglieria, presente in quasi tutte le sue collezioni.

Rykiel nacque nel 1930 nel quartiere periferico di Neuilly a Parigi, aveva origini russe e rumene. Iniziò a lavorare a 17 anni come vetrinista per un atelier di moda, sempre a Parigi. Nel 1962 rimase incinta e non riuscendo a trovare vestiti che le stessero bene iniziò a disegnarseli da sola. Fu così che iniziò a inventarli anche per gli altri: il suo primo capo fu un pullover a righe colorate che piacque molto alla stampa, tanto che la rivista francese Elle lo mise sulla copertina di un suo numero. Qualche anno dopo Rykiel aprì la sua prima boutique parigina in Rue de Grenelle, nel quartiere di Saint Germain des Prés, frequentato all’epoca da molti studenti e artisti, che influenzarono lo stile di Rykiel.

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Rykiel si ispirò spesso alle correnti artistiche del surrealismo e del dadaismo; inizialmente disegnava soprattutto abiti neri ma poi passò al colore e alle righe, seguite da stampe e accostamenti originali di tessuti. Il materiale che utilizzò di più fu comunque la maglia: fu la prima stilista a proporla nei vestiti, da portare sulla pelle nuda. Diventò famosa alla fine degli anni Sessanta, quando in Francia il femminismo era molto diffuso: la sua moda piaceva per gli abiti eccentrici ma comodi, in grado di far sentire le donne a loro agio. Gli altri stilisti proponevano il cosiddetto “total look”, ovvero vestiti e accessori sempre abbinati tra loro dalla testa ai piedi. Rykiel invece cambiò le regole, come raccontò lei stessa alla rivista WWD: «Ho inventato tutto negli anni Settanta. Felpe senza spalle, giacche trapuntate, gli interni dei vestiti che sembravano esterni».

Secondo Rykiel le donne dovevano scegliere da sole il proprio stile senza farsi condizionare dagli stilisti: per questo nel 1978 introdusse il concetto di démodé (letteralmente “fuori moda”), dicendo che la moda stessa era fuori moda. Per dimostrarlo fece sfilare i suoi capi insieme a quelli di altri stilisti, indossati come si portavano veramente nella vita di tutti i giorni. Cercò di ribellarsi alle regole tradizionali della moda, comprese quelle sartoriali, propose capi con le cuciture al rovescio o senza orli e puntò sulla maglieria anche per gli abiti da sera. Anche il suo modo di lavorare era originale: diceva che si faceva trasportare dall’istinto e che quando pioveva disegnava un impermeabile, mentre quando faceva freddo le veniva più facile pensare a un cappotto.

Rykiel è anche famosa per la sfilata molto scenografica con cui nel 2009 presentò la prima collezione di intimo in collaborazione con H&M: si tenne al Grand Palais di Parigi, con le modelle trasportate in mezzo al pubblico su grandi carri, simili a quelli del carnevale, sullo sfondo di una riproduzione della Torre Eiffel. La sfilata venne aperta da un gruppo di oche addestrate, che inaugurò il percorso seguito dai carri.

Rykiel era originale anche nell’aspetto: era longilinea, aveva i capelli tagliati in un caschetto rosso, voluminoso e geometrico, vestiva quasi sempre di nero e portava i tacchi alti. Molti la consideravano un’intellettuale: scrisse nove romanzi che furono molto apprezzati dagli artisti del tempo. Andy Warhol, molto incuriosito dalla sua figura, la intervistò e la ritrasse in un quadro.

Rykiel fu amministratore delegato e direttore creativo della sua azienda fino al 1995, quando lasciò la guida creativa alla figlia Nathalie, pur rimanendo sempre presente nelle decisioni più importanti. Il marchio Sonia Rykiel è stato una delle ultime aziende di moda francese a restare indipendente, fino a quando nel 2012 la famiglia Rykiel ha ceduto l’80 per cento delle sue quote alla First Heritage Brands, una società sussidiaria della Fung Capital Ltd, che ha sede a Hong Kong. Oltre alla collezione principale, negli ultimi anni ha aperto anche una seconda linea più commerciale, Sonia by Sonia Rykiel, e anche una collezione di sex toys, venduti nella boutique femminile di Parigi. Oggi il marchio vende anche cosmetici, profumi e abbigliamento maschile. Tutte le collezioni sono disegnate dalla stilista Julie de Libran che ha sostituito Nathalie Rykiel, entrata nell’amministrazione dell’azienda.