Carlo Panella e l’errore sul golpe in Turchia

Il giornalista che nella notte del colpo di stato aveva detto più volte che Erdogan "era finito" ha scritto un articolo per spiegare perché si è sbagliato

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Carlo Panella, giornalista esperto di questioni mediorientali, ha scritto su Lettera43 un articolo in cui spiega perché sulla Turchia si è sbagliato. La notte tra venerdì e sabato, durante il colpo di stato, Panella era in collegamento telefonico con SkyTg24 e, intorno alla mezzanotte, ha sostenuto con molta forza che oramai il colpo di stato era riuscito e che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fosse in fuga. Nell’articolo pubblicato lunedì, Panella ha scritto di essersi sbagliato.

«Ho preso un granchio sul golpe in Turchia»

Panella fornisce due ragioni per il suo errore: «La prima è conseguente a un incredibile buco informativo: sino all’una di notte e oltre, non è stata data nessuna notizia di scontri tra militari, solo affrontamenti con polizia e con i Servizi». La seconda: «passate tre ore, né gli Usa, né i Paesi Nato avevano condannato un golpe che pure aveva formalmente destituito un fondamentale governo alleato e democratico. Un silenzio apertamente ‘complice’ di golpisti che non poteva che basarsi – di nuovo – sulla presunzione di una loro vittoria non contrastata da una parte delle Forze Armate».

Panella, 67 anni, è un giornalista e scrittore che da più di 30 anni segue la questione mediorientale. Nel 1979, come corrispondente di Radio Popolare, seguì la rivoluzione che in Iran portò al potere l’ayatollah Khomeini. Ha lavorato anche per il Foglio, il Tg4 e Studio Aperto e ha scritto più di dieci libri, quasi tutti riguardo la crisi del Medio Oriente. L’ultimo, “Il libro nero del califfato“, è stato pubblicato da Rizzoli nel 2015.