Cosa sappiamo dell’incidente in Puglia

Martedì due treni si sono scontrati frontalmente vicino a Corato, in provincia di Bari: ci sono almeno 23 morti, 4 dispersi e decine di feriti

(ANSA/VIGILI DEL FUOCO)
(ANSA/VIGILI DEL FUOCO)

Martedì 12 luglio, intorno alle 11:30 di mattina, due treni regionali si sono scontrati frontalmente vicino a Corato, in provincia di Bari, in Puglia. Almeno 23 persone sono morte, 4 sono disperse e ci sono decine di feriti. Le informazioni sul numero dei morti durante la giornata di martedì sono state date da fonti diverse – Protezione Civile, ASL, polizia e politici locali – e martedì sera il bilancio dei morti diffuso era di 27, e includeva quindi anche i 4 dispersi. L’incidente è avvenuto in un tratto ferroviario di campagna a binario unico, sul quale cioè è previsto il passaggio di un solo treno per volta, i treni coinvolti nello scontro erano gestiti dalla società privata pugliese Ferrotramviaria, che gestisce tutta la linea Bari-Barletta, e non da Trenitalia.

Un treno proveniva da Andria mentre l’altro era partito dalla stazione di Corato. I due treni erano formati rispettivamente da quattro e tre vagoni: le foto mostrano che i primi due sono stati quasi interamente distrutti dallo scontro. I soccorsi sono arrivati sul luogo molto in fretta, ma sono stati difficili per via del caldo, ha raccontato chi è sul luogo dell’incidente. Il numero dei passeggeri che viaggiavano sui due treni non è conosciuto, come ha detto anche il procuratore aggiunto di Trani Francesco Giannella, visto che non esistono liste dei passeggeri di un treno. L’ingegner Curzio del comando regionale dei vigili del fuoco, che sta coordinando i soccorsi, ha detto a Sky Tg24 che le ricerche tra i rottami dei due treni continueranno fino a che sarà possibile escludere che ci siano ancora persone intrappolate all’interno.

Non si conoscono ancora le cause dell’incidente, ma Delrio ha detto che sarà aperta un’indagine; Sky Tg24 ha spiegato che sulla tratta dove si sono scontrati i treni non erano presenti sistemi automatici per la regolazione del traffico ma il cosiddetto “blocco telefonico”: i capistazione di Andria e Corato e i macchinisti si comunicavano telefonicamente il passaggio dei treni per decidere a chi dare la precedenza. L’ipotesi più probabile, quindi, è che l’incidente sia stato causato da un errore umano,
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che martedì mattina era in visita al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, è tornato a Roma dopo avere saputo dell’incidente e in serata è arrivato in Puglia: ha visitato il luogo dell’incidente e poi si è spostato a Bari per la riunione del comitato di coordinamento dei soccorsi con i sindaci delle città coinvolte nell’incidente. Dopo l’incontro, Renzi ha tenuto una brevissima conferenza stampa, rinnovando la sua vicinanza ai pugliesi e alle persone coinvolte e dicendo che domani il ministro Delrio riferirà in Parlamento sull’incidente. La procura di Trani ha detto di avere aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.

Sulla tratta erano previsti dei lavori per raddoppiare i binari, ma diversi esperti hanno spiegato che il problema di sicurezza della tratta dipendeva più dai sistemi di regolazione del traffico che dal binario unico, considerato sicuro quando gestito con sistemi di blocco automatico dei treni. Ferrotramviaria ha scritto che la circolazione dei treni tra Corato e Andria è stata interrotta e che è stata sostituita da un servizio di autobus sostitutivi. Il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, ha scritto su Facebook: «È un disastro come se fosse caduto un aereo!». L’ultimo incidente ferroviario in Italia di dimensioni simili a quello di oggi in Puglia fu quello di Viareggio, sette anni fa: allora i morti furono 33.

Il Centro Trasfusionale di Andria è stato sovraffollato nel pomeriggio di martedì, per le molte persone che volevano donare il sangue, e ha chiuso, invitando i donatori a tornare mercoledì mattina dalle 7. L’AVIS di Corato ha invitato su Facebook a donare domani e nei giorni successivi con orario continuato «dalle 8 alle 19 presso gli Ospedali di Molfetta, Andria, Barletta, Bari Policlinico, Bari S. Paolo, Bari Di Venere» specificando che c’è bisogno soprattutto del gruppo 0. Al palazzetto dello Sport di Andria, in viale Germania, è stato allestito un centro di accoglienza e di informazioni per i parenti delle persone che erano sui due treni. La Regione Puglia ha detto che, a differenza di quanto riportato sui social network, «è priva di fondamento la notizia della necessità di personale medico, paramedico, nonché di presidi medici».