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  • Lunedì 11 luglio 2016

Come si diventa un altro ragazzo nero quasi ucciso dalla polizia

La storia di Alex Landau, massacrato di botte nel 2009 dopo che la polizia l'aveva fermato per una svolta a sinistra irregolare. È sopravvissuto, ha ricevuto un risarcimento.

Alex Landau, afroamericano, è stato adottato quando era bambino da una coppia caucasica ed è cresciuto in un sobborgo della middle-class bianca a Denver, in Colorado.
«Non abbiamo mai fatto un discorso sulla razza negli anni della mia crescita» dice Landau alla madre, Patsy Hathaway, nell’introduzione del video, realizzato da StoryCorps.

«Pensavo che l’amore avrebbe vinto su tutto, e che il colore della pelle davvero non fosse una cosa importante» dice Hathaway.
«Ho capito che sbagliavo nel modo più doloroso di tutti, quando ti hanno quasi ucciso».

È stato nel 2009, quando Landau, allora uno studente universitario, è stato fermato dalla polizia e massacrato di botte.
Landau aveva 19 anni, stava guidando per Denver con un amico che occupava il sedile del passeggero.
Si è accorto dei lampeggianti della polizia dietro di lui.
L’agente che l’ha fermato gli ha detto che «avevo fatto una svolta a sinistra irregolare, e che dovevo scendere dalla macchina», dice Landau.
«Quindi io scendo dall’auto, e lui fa il giro dell’auto e fa uscire il mio amico Addison dalla macchina. Addison è bianco, aveva un po’ d’erba nella tasca della giacca, quindi lo ammanettano».

Landau pensava di essere al sicuro. Non era ammanettato ed era già stato perquisito. «In più c’erano tre agenti, con noi. E io non avevo mai avuto un’interazione negativa con la polizia in tutta la mia vita. E allora chiedo: posso vedere un mandato, prima che continuiate la perquisizione? E loro mi prendono e cominciano a colpirmi sulla faccia. Riesco a sentire Addison che urla Smettetela! Lasciatelo stare!
Hanno continuato a picchiarmi, mi ricordo che facevo fatica a respirare, e sputavo sangue. E poi sento un agente che dice Sta cercando di prendere una pistola!
Comincio a urlare No, non sto cercando di prendere niente!»

Landau racconta che si è sentito premere una pistola contro la testa e dice: «mi aspettavo che mi sparassero. E sono svenuto. Ci sono voluti 45 punti per chiudere le lacerazioni che avevo sulla faccia.»

Hathaway, sua madre, era un’insegnante, ed era con la sua classe di seconda elementare quando ha ricevuto una chiamata su suo figlio. «Mi hanno detto solo È meglio che vieni qui per tuo figlio. Non mi hanno detto nulla dello stato in cui eri.»

Quello che ricorda del momento in cui ha visto suo figlio è che ha cominciato a urlare, involontariamente.
La sua reazione ha fatto piangere anche Alex.
«Non era il dolore delle ferite, era vedere quanto ti aveva distrutto vedermi. Per me è stato il momento di lucidità, il momento in cui ho capito come mi vede il resto del mondo. Ero soltanto un’altra faccia nera per le strade, ero soltanto un altro maschio nero vicinissimo all’essere ucciso».
Nel 2011 Landau ha ricevuto un risarcimento di 795.000 dollari dall’amministrazione di Denver. Due degli agenti coinvolti sono stati poi licenziati per uso eccessivo della forza in occasioni diverse e successive al suo incidente.

StoryCorps è un’associazione che raccoglie storie di vita e racconti di migliaia di cittadini americani, le registra nel contesto di quello che viene definito “il  più grande progetto di storia orale del suo genere” e conserva le registrazioni presso l’American Folklife Center, della Biblioteca del Congresso.