McCain ha accusato Obama per la strage di Orlando

Il senatore repubblicano ha detto che il presidente "è direttamente responsabile" per l'attacco che ha causato la morte di 49 persone

Il senatore repubblicano John McCain Chip (Somodevilla/Getty Images)
Il senatore repubblicano John McCain Chip (Somodevilla/Getty Images)

John McCain, uno dei senatori Repubblicani più esperti e rispettati negli Stati Uniti, ha detto che il presidente Barack Obama è «direttamente responsabile» per la strage di Orlando, dove nelle prime ore di domenica un uomo ha ucciso 49 persone nel locale gay Pulse prima di essere ucciso dalla polizia. McCain ha sostenuto che le scelte in politica estera di Obama abbiano avuto conseguenze sul terrorismo internazionale e di conseguenza su quanto accaduto pochi giorni fa in Florida:

Barack Obama è direttamente responsabile perché quando ha deciso il ritiro dall’Iraq, al Qaida si è spostata in Siria ed è diventata lo Stato Islamico, e l’ISIS è potuto diventare ciò che è oggi grazie ai fallimenti di Barack Obama, fallimenti totali come l’aver pensato che i conflitti in Iraq sarebbero potuti finire semplicemente ritirandoci. Quindi la responsabilità è del presidente Barack Obama e delle sue politiche fallimentari.

Dopo avere ricevuto molte critiche, soprattutto da parte dei Democratici, McCain ha chiarito la sua posizione dicendo di essere critico nei confronti delle «azioni e non personalmente del presidente». A inizio settimana il candidato alle presidenziali dei Repubblicani, Donald Trump, aveva alluso al fatto che Obama potesse essere in qualche modo complice della strage di Orlando per le sue cautele nel parlare di fondamentalismo islamico. A oggi non è comunque ancora chiaro quali influenze avesse ricevuto l’autore della strage, ma sembra escluso che avesse avuto contatti diretti con l’ISIS.

Reduce della guerra in Vietnam, John McCain compirà 80 anni il prossimo agosto ed è impegnato nella campagna elettorale per la sua rielezione al Senato in Arizona. Nel 2008 fu il candidato Repubblicano alle elezioni presidenziali e perse contro Barack Obama.