Cosa pensa Adriano Celentano dei candidati di Roma

Gli piacciono Marchini – perché è ricco – e anche Meloni e gli altri, ma suggerisce di votare Raggi

Adriano Celentano nel 2012. (ANSA /CLAUDIO ONORATI)
Adriano Celentano nel 2012. (ANSA /CLAUDIO ONORATI)

Adriano Celentano ha scritto una lettera al Fatto nella quale commenta le elezioni amministrative del prossimo 5 giugno e soprattutto i candidati a sindaco di Roma, spendendo una buona parola per ciascuno, ma per qualcuno un po’ di più.

Sono cinque i candidati che si contendono Roma. E tutti e cinque, a mio parere, dimostrano una certa potenza. Marchini, per esempio, oltre che simpatico è anche ricco. E questa potrebbe essere una chance, in quanto non avrebbe alcun bisogno di rubare, per cui la sua dedizione sarebbe volta solo al bene di Roma. Giachetti e Fassina non sono ricchi, ma anche in loro intravedo la tenacia di chi ce la può fare. Poi ci sono le due ragazze: Giorgia Meloni e Virginia Raggi.

La Meloni la conosco un po’ di più per averla vista in televisione e mi piace molto quando parla, sia nel modo sia – il più delle volte – in quello che dice: potrebbe sicuramente regalare delle sorprese. E poi c’è, direi, la sorpresa assoluta: Virginia Raggi, che rispetto alla Meloni ha anche il pregio di essere un’incognita. Una specie di salto nel buio dal quale i romani non possono sottrarsi.

Celentano invita i romani ad affidarsi a Raggi e scrive che «se Grillo non la espelle al primo rifiuto di un suo comando, io invece credo che con questa Virginia potrà succedere qualcosa di mai avvenuto prima». Il resto è un po’ fantapolitica: «Qualcosa di illuminante che indirettamente farà del bene anche a Renzi. Che già da lunedì potrebbe chiedere un incontro col Movimento Cinque Stelle. E insieme (se il mio amico Grillo non commette lo stesso errore che ha fatto con Bersani) perfezionare ciò che Renzi intende fare al Senato».