Immagini del libro "The Smiths" di Nalinee Darmrong (Rizzoli)

La ragazza che fotografava gli Smiths

E ora ci ha fatto un librone illustrato: la sua storia sembra tratta da "Almost famous"

“La band che prese per mano una generazione” è un sottotitolo un po’ enfatico ed eccessivo, come certi sottotitoli, però è vero che per “un pezzo” notevole di quella generazione gli Smiths – la band a cui è dedicato questo bel libro fotografico, di grande cura estetica – furono una cosa che non si era mai sentita prima, e che sembrò costruire un rapporto specialissimo con i propri fans. Il libro lo ha messo insieme Nalinee Darmrong, fotografa thailandese che vive a Washington, che nel 1985 andò a un concerto degli Smiths da diciassettenne fan e aspettando fuori da un albergo finì per fare amicizia con la band, e da allora in poi non smise di fotografarli fino a che esistettero: lo racconta nell’introduzione del libro, ricca di aneddoti (come quando il chitarrista Johnny Marr le sorrise dal palco per tutto il concerto a New York nel 1986, e lei era lusingata, ma lui stava solo cercando di farle capire, invano, che dietro di lei c’era Mick Jagger, perché lo fotografasse). Un’altra prefazione è scritta da Andy Bell, cantante della band dei Ride, che dice “è impossibile avere una sola canzone preferita degli Smiths”, e ne elenca quindici (tra cui naturalmente “la più grande”, There is a light that never goes out).

– Luca Sofri: Fermatemi, se vi sembra di averla già sentita e Stasera uscirei, ma non ho uno straccio da mettermi

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