Questa mattina l’esercito egiziano ha annunciato di avere trovato parti dell’aereo A320 di EgyptAir, scomparso nelle prime ore di giovedì sul Mediterraneo orientale mentre era in viaggio da Parigi verso Il Cairo con 66 persone a bordo, per lo più di origini egiziane e francesi. La notizia è stata confermata in seguito da funzionari del ministero della Difesa greco, che sta partecipando alle ricerche del volo MS804 nel Mar di Levante a circa 290 chilometri a nord della città costiera di Alessandria d’Egitto. Nel pomeriggio EgyptAir ha annunciato il ritrovamento di altri bagagli, sedili, parti di aereo e dei corpi di alcuni passeggeri in un tratto di mare largo circa 60 chilometri, in cui si stanno concentrando le ricerche.
Oltre ad aerei e navi militari dell’Egitto e della Grecia, alle operazioni in mare stanno collaborando mezzi messi a disposizione dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Turchia e dagli Stati Uniti. Tra le priorità c’è il recupero delle scatole nere, che grazie alle loro registrazioni dovrebbero consentire di ricostruire gli ultimi momenti del volo MS804. Le ricerche sono complicate dalla profondità del fondale, in media intorno ai 2mila metri, ma che in alcuni punti supera i 4mila. Il governo francese si è offerto di fornire strumentazioni per rilevare più efficacemente sottacqua i segnali inviati dalle scatole nere.
Al momento non ci sono elementi per stabilire che cosa abbia causato l’incidente aereo. Le autorità egiziane non hanno escluso nessuna possibilità e, tra gli esperti, prevalgono le ipotesi su un atto terroristico, per lo meno a giudicare dalle ultime improvvise manovre eseguite dall’aeroplano. A più di un giorno dalla fine del volo MS804 nel Mediterraneo non ci sono state comunque rivendicazioni da parte di gruppi terroristici, quindi l’ipotesi di un guasto tecnico non può essere ancora esclusa.
Gli aggiornamenti pubblicati oggi sulle ricerche e i ritrovamenti del volo MS804:
L’aereo precipitato ieri nel Mediterraneo aveva compiuto un atterraggio di emergenza al Cairo il 25 giugno del 2013, mentre era in viaggio dalla capitale dell’Egitto verso Istanbul, in Turchia. Mentre stava raggiungendo la quota di crociera dopo il decollo, il pilota notò che il motore 1 si stava surriscaldando e decise per precauzione di tornare indietro. In seguito i tecnici scoprirono un difetto tecnico nel motore che fu riparato. L’episodio difficilmente può essere legato a quanto accaduto ieri, considerato che sono passati quasi 3 anni e che ogni aereo viene sottoposto a controlli prima di ogni volo e a cicli di manutenzione. Il rapporto, in arabo, è stato trovato da BBC.
Le informazioni di Associated Press circa il ritrovamento di altri pezzi del volo MS804 derivano da un comunicato, diffuso dal ministero dell’Aviazione civile egiziano e ripreso da EgyptAir, nel quale si parla di “oggetti appartenuti ai passeggeri, bagagli, sedili e parti delle persone a bordo” trovati nell’area delle ricerche.
Un C-130 dell'Aeronautica militare della Grecia utilizzato nelle operazioni di ricerca del volo MS804 nel Mediterraneo - Creta, Grecia (COSTAS METAXIS/AFP/Getty Images)
Secondo tre funzionari europei che si occupano di sicurezza, e consultati da Associated Press, nella lista delle persone a bordo del volo MS804 non c’era nessuno indicato negli elenchi di persone potenzialmente pericolose o riconducibili ad ambienti terroristici. La lista resa pubblica finora non è comunque ufficiale e non è stata confermata da EgyptAir, che per ora ha solo pubblicato l’elenco delle nazionalità delle persone a bordo.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha detto che non ci sono ancora elementi per spiegare cosa abbia causato l’incidente del volo MS804. La Francia sta partecipando alle ricerche dei resti dell’aeroplano di EgyptAir, sul quale c’erano 15 passeggeri di origini francesi tra le 66 persone a bordo. Il governo francese ha inviato al Cairo tre inquirenti per partecipare alle indagini sulla scomparsa del volo MS804, è inoltre presente un esperto di Airbus, il consorzio europeo che produce gli A320 come quello precipitato ieri. Il ministero della Difesa francese si è offerto di fornire assistenza tecnica e strumentazioni per proseguire le ricerche in mare, soprattutto delle scatole nere i cui dati potrebbero aiutare a ricostruire gli ultimi minuti del volo.
La procura di Parigi ieri ha annunciato di avere aperto un’inchiesta sull’incidente per accertare eventuali responsabilità da parte francese nell’incidente. Le indagini si stanno concentrando sulla lista dei passeggeri e sulle ore in cui l’aeroplano è rimasto all’aeroporto Charles de Gaulle.
Ieri l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) ha pubblicato un breve comunicato sul suo sito riguardo allo schianto del volo MS804: «I pensieri della EASA sono rivolti a tutte quelle persone toccate dalla scomparsa del volo MS804 di EgyptAir. Siamo già pronti a fornire qualsiasi tipo di assistenza agli investigatori».
Un momento di raccoglimento e preghiera nella moschea di al Thawra al Cairo, in Egitto, per ricordare i morti del volo MS804 di EgyptAir (AP Photo/Amr Nabil).
I ritrovamenti finora sono stati nel Mar di Levante, la parte più orientale del Mediterraneo, quasi totalmente sprovvisto di isole fatta eccezione per Cipro, che si trova comunque molto più a est del punto in cui si pensa sia caduto l’A320 di EgyptAir. È una delle aree più profonde del Mediterraneo: in media il fondale è a 2.500 metri, ma si raggiungono i 4.400 metri nei punti più profondi. L’aereo potrebbe essersi inabissato in una di queste depressioni, rendendo complicato il recupero delle sue parti e soprattutto delle scatole nere. Questo spiega le difficoltà nel localizzarne i rottami e i tempi lunghi delle ricerche.
Il New York Times ha pubblicato un articolo intitolato “EgyptAir Crash Blindsides a Nation That Thought It Was Recovering”, che parla degli effetti che lo schianto del volo MS804 potrebbe avere sull’economia egiziana. L’Egitto, scrive il New York Times, arriva da anni di crisi molto gravi: la “primavera araba”, i difficili mesi di Mohamed Morsi presidente, il colpo di stato organizzato dall’esercito, e poi il regime autoritario imposto da Abdel Fattah al Sisi, ex generale e attuale presidente egiziano. Negli ultimi mesi si sono aggiunti anche diversi attentati terroristici che hanno aggravato la già debole economia dell’Egitto, che ha nel turismo uno dei suoi settori più importanti. Gli attentati sono stati compiuti dalla provincia del Sinai dello Stato Islamico, il gruppo affiliato allo Stato Islamico che opera nel Sinai.
Da qualche tempo sembrava però che l’Egitto potesse riprendersi. Il presidente russo Vladimir Putin aveva detto a Sisi che avrebbe presto autorizzato la riapertura delle linee aeree che dagli aeroporti russi portano a Sharm el-Sheikh, dopo la chiusura decisa a seguito dell’attentato contro l’aereo di Metrojet lo scorso 31 dicembre. Poi l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo aveva scelto Luxor, dove si trova un importante sito archeologico, come capitale del turismo mondiale per il 2016. Lo schianto del volo MS804 – che sia un attentato o qualcos’altro – rischia ora di far entrare l’Egitto nell’ennesima crisi. Anche perché di recente i rapporti tra Sisi e i suoi principali alleati occidentali, tra cui l’Italia, si sono complicati per le divergenze relative alle indagini sulla morte di Giulio Regeni.
L'ipotesi di attentato terroristico dello Stato Islamico è tenuta in considerazione anche perché uno degli obiettivi del gruppo è quello di colpire il settore turistico dei paesi arabi.
L’Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato un’immagine satellitare ottenuta dal suo satellite Sentinel-1A e che mostra l’area del Mediterraneo sud-orientale dove si ritiene sia caduto il volo MS804. Nell’immagine è visibile una macchia che potrebbe essere carburante dell’aereo che galleggia sull’acqua. È stata scattata dal satellite intorno alle 18 di ieri e l’ESA l’ha sottoposta alle autorità per aiutarle a localizzare il punto in cui è precipitato l’aereo.
Alle 6 di questa mattina è stata scattata una nuova immagine, nella quale si nota uno spostamento della macchia di circa 5 chilometri.
Un particolare dell'ultima immagine, la linea rossa indica la distanza tra l'ultima posizione nota dell'aereo e la macchia di carburante.
Il ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, ha dato qualche informazione in più circa i ritrovamenti di questa mattina. Ha detto che sono stati avvistati due sedili, alcune valigie e parti di un corpo da parte di un aereo egiziano, e che sono in corso verifiche su ulteriori avvistamenti segnalati da altre squadre impegnate nella zona.
La posizione approssimativa del punto in cui sono stati trovati i resti dell'aeroplano, in una mappa di BBC News.
Reuters ha pubblicato una grafica che mostra i disastri aerei internazionali con più morti degli ultimi anni. Il più recente provocato con certezza da un attacco terroristico è stato compiuto dallo Stato Islamico su un aereo russo partito da Sharm el-Sheikh, in Egitto, lo scorso 31 ottobre, nel quale sono rimaste uccise 224 persone. Il più grave in assoluto dal 2010 ad oggi è stato invece l'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines, provocato molto probabilmente da un razzo di fabbricazione russa lanciato dall'Ucraina orientale: a bordo c'erano 298 persone.
Il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle persone che erano a bordo del volo MS804:
La presidenza con estremo dolore e rammarico piange le vittime a bordo del volo EgyptAir morte nell’incidente aereo sul Mediterraneo mentre facevano ritorno al Cairo da Parigi.
Le Monde ha messo in fila le notizie false che sono circolate finora sulla storia dell’aereo scomparso di EgyptAir. In realtà rispetto ad altre occasioni – come nei giorni successivi agli attentati di Parigi – le cose sono andate un po’ meglio: non sono circolate grosse notizie false, quelle che poi si fa fatica anche a smentire. Ma qualcosa c'è stato. Per esempio è falso il video circolato ieri che nelle intenzioni di chi l’ha ripubblicato doveva mostrare l’aereo di EgyptAir in fiamme. In realtà il video è stato girato in California e risale al dicembre 2015.
https://www.youtube.com/watch?v=dDvUhf6Krg0
Sono false anche le notizie su una presunta rivendicazione dello Stato Islamico. Finora non c’è stata alcuna rivendicazione e non è nemmeno certo che sia stato un attentato terroristico. I canali dello Stato Islamico su Twitter e Telegram non hanno parlato dell’aereo di EgyptAir: non è detto che non succederà, ma per ora non è successo (questa mattina anche diversi giornali italiani parlavano con una buona dose di certezza di attentato terroristico, e qualcuno citava lo Stato Islamico).
È falsa anche una foto circolata ieri sui social network che sosteneva di mostrare i rottami dell’aereo di EgyptAir. Come spiega Le Monde, la foto in realtà è stata scattata qualche mese fa e mostra i soldati della Marina bengalese accanto ai rottami di un aereo precipitato nel golfo del Bengala il 9 marzo.
EgyptAir ha confermato il ritrovamento di alcune parti del volo MS804, sulla base di informazioni ricevute dall’esercito dell’Egitto. La compagnia aerea dice che il ritrovamento è avvenuto a 295 chilometri a nord della costa egiziana, più o meno nell’area in cui l’aereo è scomparso dai radar nelle prime ore di giovedì. Le ricerche continuano e si stanno concentrando sul recupero delle scatole nere. EgyptAir ha inoltre inviato le proprie condoglianze ai parenti delle persone che si trovavano a bordo, cosa che aveva già fatto ieri sera prima che fosse smentita la notizia di un primo ritrovamento di rottami in mare.
Alcuni giornalisti hanno notato la differenza di reazione del governo egiziano di fronte a due episodi simili: lo schianto dell’aereo russo nel Sinai il 31 ottobre scorso (che poi si rivelò essere un attentato) e la scomparsa del volo di EgyptAir, nella notte tra mercoledì e giovedì. Nel primo caso l’Egitto aveva negato, anche di fronte a sospetti piuttosto forti, che potesse essere stato un attacco terroristico. Ieri è sembrato che il governo volesse evitare le dure critiche ricevute in quell’occasione, e si è affrettato a sostenere l’ipotesi dell’attentato, rischiando però su altri fronti.
Il Wall Street Journal scrive che il sostegno degli egiziani verso Abdel Fattah al Sisi – l’attuale presidente dell’Egitto e responsabile della destituzione di Mohamed Morsi – è molto calato negli ultimi mesi. Uno dei motivi è legato ai diversi attentati terroristici compiuti in Egitto dalla provincia del Sinai dello Stato Islamico (il gruppo affiliato all’ISIS che opera nella penisola del Sinai). Tra questi, c’è anche l’esplosione di una bomba all’interno dell’aereo russo precipitato nel Sinai. Gli attentati probabilmente stanno cambiando la percezione che si aveva nei confronti di al Sisi, ex generale che aveva promesso più stabilità e sicurezza di quelle che erano riusciti a garantire i Fratelli Musulmani durante la presidenza di Morsi.
Anais Ginori, corrispondente di Repubblica da Parigi, ha intervistato Jean-Paul Troadec, che ha guidato il Bureau d'Enquêtes et d'Analyses pour la Sécurité de l'Aviation civile (BEA) fino al 2013: dice che potrebbero essere necessarie settimane prima di ottenere la verità e che “le indagini su incidenti aerei condotte con gli egiziani sono sempre state complicate”.
È difficile lavorare con gli investigatori dell'aviazione civile egiziana?
“Sappiamo che non ci si può fidare e che la collaborazione è disseminata di ostacoli. Gli egiziani non hanno voluto sottoscrivere le conclusioni delle indagini sull'incidente di Sharm el Sheik del 2004 in cui morirono 135 francesi. Il Bea aveva stabilito una perdita di orientamento del pilota, mentre le autorità del Cairo continuavano a insistere su un guasto tecnico. Prima ancora sono stati gli americani a scontrarsi sul volo Egyptair precipitato nel 1999 per cui gli egiziani non hanno mai voluto riconoscere la volontà suicida del comandante. In tempi più recenti, abbiamo visto il volo russo nel Sinai su cui il Cairo ha scartato immediatamente il terrorismo, prima di doversi ricredere qualche mese dopo”.
Potrebbe essere stato introdotto un esplosivo a bordo dell'A320 durante la sosta a Parigi?
“L'ipotesi è possibile, anche se le misure di sicurezza nell'aeroporto di Roissy sono drastiche. Si può anche immaginare che delle persone abbiano preso il controllo dell'aereo per farlo precipitare”.
Quella che comunemente viene chiamata “scatola nera” una volta era effettivamente dipinta di questo colore, ma ormai da tempo è arancione, per essere più visibile. Non ha sempre la forma di una scatola: su una base di metallo sono assicurati un parallelepipedo, che contiene i sistemi di alimentazione del sistema, e un cilindro all’interno del quale sono contenuti i componenti per la registrazione delle informazioni a bordo. L’intera scatola nera è protetta da uno spesso involucro in acciaio inossidabile, alluminio o in lega di titanio – a seconda dei modelli – e può arrivare a reggere un’accelerazione pari a 3.400 volte quella di gravità, equivalente a un impatto a una velocità di circa 500 chilometri orari. Intorno ai componenti elettronici ci sono particolari isolanti, per la tenuta stagna del sistema e per resistere a incendi con temperature fino a 1.000 °C. Insomma, è fatta per rimanere integra anche nel caso del più disastroso incidente aereo possibile.
Su ogni aereo di linea ci sono solitamente due distinte scatole nere. Una, la più grande, serve per registrare tutte le principali informazioni sul volo come la velocità, l’altitudine, le prestazioni dei motori, le impostazioni dell’autopilota e l’assetto. L’altra, di solito di dimensioni più piccole, è sostanzialmente un registratore audio e serve per tenere traccia delle conversazioni e dei rumori in cabina di pilotaggio. Entrambe le scatole sono collocate nella coda dell’aeroplano.
Ogni scatola nera è dotata di un dispositivo che emette segnali a ultrasuoni quando viene immerso in acqua. Il segnale viene inviato ogni secondo e può essere rilevato utilizzando uno speciale microfono sottomarino, in grado di rilevare e analizzare gli ultrasuoni della scatola nera che hanno una specifica frequenza (37,5 kHz). Il trasmettitore è alimentato da una batteria che mediamente dura un mese dal momento in cui si attiva il sistema, entrando in contatto con l’acqua. Quando la batteria si scarica, il dispositivo smette di funzionare e diventa molto più complicato identificare la scatola nera. In compenso, i dati raccolti dal registratore rimangono integri anche nel caso del completo scaricamento della batteria.
Le informazioni sul ritrovamento annunciato dall’esercito egiziano sono ancora molto generiche. I pezzi dell’aereo e altri oggetti personali dei passeggeri sarebbero stati trovati nel Mediterraneo a 290 chilometri circa a nord di Alessandria d’Egitto. Le ricerche continuano e si stanno concentrando sulle scatole nere del volo MS804, che dovrebbero consentire di ricostruire che cosa è successo a bordo negli ultimi minuti prima della scomparsa dell’aereo.
La ricerca del volo MS804 ricorderà a molti quella del volo MH370 di Malaysia Airlines, scomparso l’8 marzo del 2014 mentre viaggiava da Kuala Lumpur verso Pechino e mai ritrovato. Le ricerche dell’aereo di EgyptAir dovrebbero essere meno complicate: gli ultimi spostamenti prima della scomparsa del volo sono noti, il tratto di mare nel Mediterraneo è molto più piccolo rispetto a quello dove ancora oggi si cerca il volo MH370 nell’oceano Indiano. Il fondale nella zona è comunque profondo, arriva a 3mila metri, e le acque sono spesso agitate.
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Dopo le informazioni sbagliate diffuse ieri da EgyptAir, sulla base di notizie ricevute dal governo egiziano, in queste ore c'è molta più cautela e circolano meno dettagli sulle ricerche nel Mediterraneo.
Mike Vivian, ex capo delle operazioni dell’aviazione civile britannica, ha detto a BBC che le brusche manovre che ha fatto l’aereo prima di scomparire dai radar potrebbero essere state causate da un’interferenza umana, piuttosto che da una bomba. Secondo Vivian, potrebbe essere successo qualcosa in cabina di pilotaggio. Secondo le autorità greche, l’aereo ha virato di 90 gradi a sinistra e poi ha compiuto un giro in senso orario, passando in breve tempo da 11mila metri a 3mila metri di quota, poi è scomparso.
EgyptAir ha cambiato le foto dei suoi account su Facebook e Twitter, per ricordare i morti del volo precipitato nella notte tra mercoledì e giovedì. Al posto del normale logo blu e bianco, è stato messo un logo tutto nero, e sullo sfondo il numero del volo, MS804.
A differenza di quello che titolano questa mattina molti importanti quotidiani italiani, non c'è alcuna conferma che l'aereo di EgyptAir sia precipitato per un attentato terroristico. I governi coinvolti hanno detto di non escludere nessuna possibilità; qualcuno si è sbilanciato dicendo che un attacco è più probabile di un guasto tecnico. Ma finisce qui. E nessun gruppo finora ha rivendicato.
La scomparsa dell’aereo di EgyptAir sta provocando molte preoccupazioni in Europa riguardo alla sicurezza dei voli. Finora l’ipotesi di un attentato terroristico non è ancora stata confermata, ma non è nemmeno stata esclusa da Francia ed Egitto. Come hanno scritto diversi analisti, se un gruppo terroristico fosse riuscito a infiltrarsi davvero in uno degli obiettivi più protetti in assoluto – un volo europeo – per l’Europa sarebbe un enorme problema di sicurezza. Ieri, subito dopo la notizia della scomparsa dell’aereo, gli investigatori in Francia hanno fatto degli estesi controlli all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, da dove era decollato il volo MS804: hanno guardato i filmati delle telecamere a circuito chiuso e fatto controlli sulle persone che si trovavano a bordo dell’aereo. Per il momento non sono state diffuse eventuali scoperte rilevanti per capire cosa sia successo all’aereo scomparso.
Il Wall Street Journal ha scritto che i voli commerciali e gli aeroporti francesi sono tra i posti più protetti dalle autorità: i controlli sono aumentati ulteriormente dopo l’attacco all’aeroporto di Bruxelles e gli attentati di Parigi (compiuti dalla stessa cellula dello Stato Islamico in Europa). Da allora le autorità francesi hanno controllato 86mila persone che lavorano negli aeroporti: a 85 di loro sono stati bloccati o ritirati i badge perché erano nelle liste del governo di persone sospettate di radicalismo o altri rischi legati alla sicurezza. Nonostante le misure prese negli ultimi mesi, diversi esperti pensano comunque che l'ipotesi di un attentato non si possa escludere.
Athanassios Binis è il responsabile dell’Agenzia per la sicurezza del volo in Grecia, in un’intervista pubblicata dal New York Times, dice che: “A giudicare dai dati che abbiamo, è improbabile che l’incidente sia stato causato da un difetto tecnico. Anche se l’aereo avesse perso entrambi i motori, avrebbe dovuto planare per diverso tempo”. Binis ha anche spiegato che i detriti trovati giovedì erano pezzi di legno e di plastica, che però non avevano nulla a che fare con il volo MS804. Ha poi aggiunto che la priorità è il ritrovamento delle scatole nere per ricostruire gli ultimi minuti di volo dell’A320.
EgyptAir non ha ancora aggiornato la sua lista preliminare dei passeggeri a bordo del volo MS804, la lista dei paesi e del numero di persone continua a essere questo:
- 15 Francia
- 30 Egitto
- 1 Regno Unito
- 1 Belgio
- 2 Iraq
- 1 Kuwait
- 1 Arabia Saudita
- 1 Sudan
- 1 Ciad
- 1 Portogallo
- 1 Algeria
- 1 Canada
EgyptAir ha intanto diffuso qualche dettaglio in più sull’equipaggio del volo MS804. Il pilota era il capitano Mohamed Said Shoukair, aveva più di 6.275 ore di volo di esperienza e ne aveva volate 2.101 sugli A320. Il suo copilota, Mohamed Mamdouh Ahmed Assem aveva 2.766 ore di esperienza di volo. Entrambi vivevano al Cairo.
I dati satellitari analizzati dall’intelligence degli Stati Uniti non hanno per ora messo in evidenza segni di possibili esplosioni in volo lungo la rotta seguita dall’aereo di EgyptAir. La notizia non è ufficiale, ma è stata diffusa dall’agenzia di stampa Reuters sulla base di alcune fonti dei servizi statunitensi: è comunque presto per trarre conclusioni, hanno spiegato, ricordando che gli stessi Stati Uniti non escludono nessuna causa per la scomparsa del volo MS804. Le intelligence di Israele e Russia sospettano invece che l'aereo sia scomparso in seguito a un attentato terroristico.
La rotta seguita dall'aereo di EgyptAir in una mappa realizzata dal New York Times.
Le ricerche degli aerei caduti in mare richiedono ore e talvolta giorni prima di portare a qualche risultato. Di solito, dopo un incidente si attivano i sistemi automatici di emergenza che inviano un segnale che può essere captato dai soccorritori, per localizzare più facilmente ciò che resta dell’aeroplano. Il problema è che nel caso di incidente grave questi strumenti si possono danneggiare e diventare inutilizzabili. Man mano che passa il tempo diventa più difficile il ritrovamento, per questo motivo le ricerche stanno coinvolgendo decine di imbarcazioni e aerei da ricognizione. Solo il ritrovamento dei registratori di bordo, le cosiddette “scatole nere”, potrà aiutare a ricostruire gli ultimi minuti del volo MS804.
https://www.youtube.com/watch?v=XKAtWAkl4qM
Lo sviluppo più inatteso finora si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì, quando CNN ha annunciato il ritrovamento di alcuni pezzi dell’A320 sulla base di informazioni ricevute da Christiane Amanpour - una delle sue più importanti giornaliste e tra le più conosciute al mondo - dal vicepresidente di EgyptAir. La stessa compagnia aerea aveva confermato la notizia con un comunicato stampa, ma in seguito ad alcuni chiarimenti con le autorità greche ha dovuto cambiare versione: gli oggetti trovati in mare non appartenevano al volo MS804. La vicenda ha confermato i timori di molti osservatori circa la gestione poco organizzata delle ricerche del volo scomparso, per lo meno da parte egiziana.
L’Egitto ha inviato navi e aerei da ricognizione nel tratto di mare dove si pensa sia caduto il volo MS804. Alle ricerche partecipano anche mezzi inviati da Grecia, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Buongiorno, per cominciare un breve ripasso.
• Il volo MS804 di EgyptAir era partito mercoledì sera da Parigi alle 23:09 e sarebbe dovuto arrivare al Cairo intorno alle 3:15 di giovedì (ora locale, che è uguale a quella italiana).
• Sull’aereo c’erano 56 passeggeri e 10 persone tra equipaggio e personale di sicurezza.
• Il pilota non ha comunicato problemi ai controllori di volo greci quando è entrato nello spazio aereo della Grecia, ma quando è stato ripetutamente contattato alle 2:27 per il passaggio nello spazio aereo egiziano non ha dato più risposta. Due minuti dopo è sparito dai radar.
• Le autorità greche hanno ricostruito gli ultimi spostamenti dell’aereo prima della scomparsa: ha virato di 90 gradi a sinistra e poi ha compiuto un giro in senso orario, passando in breve tempo da 11mila metri a 3mila metri di quota, poi è scomparso.
• La scomparsa è avvenuta a sud dell’isola di Scarpanto, segnata nel cerchio nella mappa qui sotto.
• Al momento non si esclude nessuna causa: dal guasto tecnico all’attentato terroristico a un comportamento anomalo del pilota.