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  • Lunedì 16 maggio 2016

Le proteste in Afghanistan contro il percorso di una nuova linea elettrica

Migliaia di persone di etnia Hazara hanno chiesto che attraversi anche le regioni dove vivono loro, il governo dice che costerebbe troppo

(WAKIL KOHSAR/AFP/Getty Images)
(WAKIL KOHSAR/AFP/Getty Images)

Lunedì 16 maggio a Kabul, la capitale dell’Afghanistan, c’è stata una grande manifestazione alla quale hanno partecipato migliaia di persone di etnia Hazara, per protestare contro il percorso deciso dal governo per la costruzione di un’importante linea elettrica che dovrebbe essere terminata entro il 2018. Gli Hazara chiedono che la linea elettrica ad alta tensione passi per le province di Bamyan e Wardak, che si trovano nel centro dell’Afghanistan, poco a ovest di Kabul, e nelle quali vivono molti di loro.

La protesta di lunedì è stata pacifica, nonostante ci fosse il timore di possibili violenze. Già lo scorso novembre gli Hazara avevano protestato a Kabul dopo l’uccisione di alcuni di loro compiuta da un gruppo di miliziani talebani. I manifestanti avevano provato a scavalcare i muri che circondano il palazzo presidenziale di Kabul, quindi lunedì la polizia ha bloccato alcune strade intorno agli edifici governativi con dei container.

La linea elettrica fa parte del TUTAP, un progetto sostenuto dalla Asian Development Bank – una banca istituita per promuovere lo sviluppo dei paesi asiatici – per collegare Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan, paesi che producono molta energia elettrica, con l’Afghanistan e il Pakistan. Attualmente solo il 30 per cento del territorio afghano è raggiunto dall’energia elettrica: l’Afghanistan importa il 75 per cento dell’energia elettrica, di cui dispone però solo il 40 per cento della popolazione. Il governo afghano sostiene che far passare la linea per le province di Bamyan e Wardak costerebbe di più e ritarderebbe di almeno tre anni un progetto considerato molto urgente; e sostiene comunque che anche mantenendo l’attuale tragitto quelle province potranno disporre di energia elettrica sufficiente. Gli Hazara chiedono invece che si torni al progetto precedente a quello attuale, che prevedeva il passaggio della linea elettrica attraverso le province di Bamyan e Wardak. Dopo le proteste di lunedì, il governo ha emanato un decreto per rimandare di sei mesi la realizzazione dell’opera, e ha istituito una commissione per decidere se cambiare il percorso della linea elettrica.

Gli Hazara sono una popolazione musulmana sciita (mentre la maggioranza degli afghani è sunnita) le cui origini non sono certe, ma che si presume siano mongole. Sono il terzo gruppo etnico afghano, e tra l’Ottocento e il Novecento subirono numerose repressioni e discriminazioni, soprattutto durante il regime dei talebani, negli anni Novanta. Dopo la guerra in Afghanistan e la caduta del regime talebano, gli Hazara sono stati maggiormente integrati nella vita politica e sociale afghana.