• Mondo
  • Venerdì 13 maggio 2016

Sentiremo parlare di Jens Spahn?

È il viceministro tedesco delle Finanze: è conservatore, gay e cattolico, e Politico lo ha definito il "cancelliere in pectore"

Jens Spahn (Lukas Schulze/picture-alliance/dpa/AP Images)
Jens Spahn (Lukas Schulze/picture-alliance/dpa/AP Images)

Negli ultimi anni in Germania si è spesso discusso di chi potrebbe essere il successore di Angela Merkel: sia a capo del suo partito, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), sia come cancelliere del paese. Le prossime elezioni politiche si terranno nel 2017, e saranno forse le ultime a cui si candiderà Merkel. Uno dei nomi che ultimamente girano di più è quello di Jens Spahn, 35enne parlamentare tedesco nato ad Ahaus, una piccola città che confina con i Paesi Bassi.

Spahn è entrato nel Parlamento federale già a 22 anni, nel 2002, e da tempo ricopre cariche rilevanti: per anni è stato il portavoce della CDU sui temi della sanità, mentre dal 2015 è viceministro delle Finanze del governo Merkel. Recentemente l’edizione europea di Politico gli ha dedicato un articolo in cui lo definisce il «cancelliere in pectore». La popolarità di Spahn è resa ancor più notevole dal fatto che nel 2012 ha detto di essere gay: cosa strana, per un partito come la CDU che storicamente ha un elettorato conservatore e cattolico (come si definisce lo stesso Spahn, tra le altre cose).

Spahn a 15 anni si iscrisse alla sezione giovanile della CDU. Sette anni dopo si candidò per il Parlamento con lo stesso partito, ottenendo un seggio. All’epoca spiegò che aveva intenzione di «scalare tutto il tragitto fino alla cima». Quando Politico gli ha chiesto conto di quelle dichiarazioni, Spahn ha spiegato: «Come disse l’ex cancelliere Konrad Adenauer, secondo un aneddoto, “a volte devi diventare parecchio impopolare prima di essere preso seriamente”».

Spahn ha spiegato molte delle sue posizioni personali – e l’apparente contraddizione di essere gay, cattolico e membro di un partito di centrodestra – in una lunga intervista data allo Spiegel nel 2012, uscita pochi mesi dopo il suo coming out (anche se Spahn sostiene di non aver mai nascosto la sua omosessualità ai colleghi). Allo Spiegel, Spahn ha ammesso di avere avuto qualche problema con alcuni suoi colleghi di partito inizialmente diffidenti nei suoi confronti, e ha spiegato che la CDU «non è mai stata all’avanguardia sui diritti sociali». Per giustificare la sua adesione al partito ha citato la famosa frase di David Cameron in cui il primo ministro conservatore britannico diceva di essere a favore dei matrimoni omosessuali proprio perché conservatore. Spahn è molto critico anche nei confronti della Chiesa cattolica: alla domanda dello Spiegel se si sia mai arrabbiato con la Chiesa, Spahn rispose: «Certamente. Di recente un vescovo tedesco ha detto che l’omosessualità non è naturale. È una completa sciocchezza, ovviamente. Non ho scelto io di essere gay. Sarebbe più accurato dire che è stata la natura a deciderlo».

Daniel Bahr, amico di Spahn ed ex ministro alla Sanità dal 2011 al 2013, ha avvertito che «non bisogna sottostimare quanto è conservatore, soprattutto sui temi etici e sociali»: Spahn per esempio è molto critico verso l’Islam e nei mesi della crisi dei migranti accusò Angela Merkel di essere stata troppo morbida. Secondo Hendrik Träger, esperto di politica che insegna all’Università di Lipsia, in passato politici come Spahn sarebbero appartenuti all’ala “di centro” di un partito di destra: ora invece sono l’ala conservatrice di un partito che su alcuni temi, come quello dei migranti, si è spostato sul centro-sinistra.

Nei mesi in cui diede l’intervista allo Spiegel, la carriera di Spahn sembrava in ascesa: il quotidiano Süddeutsche Zeitung lo dava addirittura come prossimo ministro della Salute. Nel 2013 però, in seguito alla vittoria della CDU alle elezioni, a Spahn fu preferito Hermann Gröhe, esperto parlamentare della CDU di 53 anni. In seguito Spahn è riuscito un po’ a sorpresa a ritagliarsi un ruolo importante: dal dicembre del 2014 è membro del comitato esecutivo della CDU, di cui fanno parte solamente sette persone, mentre dal giugno 2015 è viceministro delle Finanze (il ministro è il noto Wolfgang Schäuble). L’elezione al comitato esecutivo è stata particolarmente rocambolesca: durante il comizio di presentazione della sua candidatura, Spahn fece un appassionato discorso sulla difesa dei valori tradizionali dell’Occidente, ma ribaltato in una prospettiva più inclusiva e tollerante: «Non voglio mai più ricevere un altro attacco o insulto mentre cammino per Berlino mano nella mano col mio fidanzato», disse alzando la voce. Spahn ottenne il posto, sorpassando nelle preferenze anche lo stesso Hermann Gröhe.

Spahn è piuttosto popolare fra i giovani e ha diversi esimatori anche all’interno del partito: fra questi c’è per esempio Wolfgang Schäuble, che secondo alcune fonti consultate da Politico apprezza la sua competenza e il modo in cui affronta i suoi avversari politici nella preparazione del budget del governo (di cui Spahn è il responsabile). Altre fonti anonime della CDU spiegano invece che Merkel lo trova chiassoso ed eccessivamente sicuro di sé.