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  • Domenica 24 aprile 2016

Oggi in Nuova Zelanda bisogna aspettare trent’anni per cambiare sesso

L'unico chirurgo che praticava l'operazione è andato in pensione due anni fa, e la situazione è praticamente bloccata

(Phil Walter/Getty Images)
(Phil Walter/Getty Images)

Da due anni in Nuova Zelanda è diventato molto problematico riuscire a cambiare sesso tramite operazione chirurgica. L’unico medico del paese in grado di eseguire la delicata operazione, Peter Walker, è andato in pensione nel 2014: da allora nessun altro medico si è specializzato in operazioni di cambio di sesso, e la lista d’attesa è sostanzialmente bloccata. «Siamo in una condizione miserabile», ha detto al Guardian il presidente di un’associazione locale per i diritti dei transgender.

Il Guardian spiega che per ogni biennio il governo neozelandese finanzia un massimo di tre operazione da maschio a femmina e una sola operazione da femmina a maschio, dato che è molto più costosa (si parla di decine di migliaia di euro a operazione). Di recente il ministero della Salute neozelandese ha detto che entro quest’anno o il 2017 finanzierà l’esecuzione all’estero di operazioni del genere, anche se nel frattempo è probabile che le persone che sono in lista di attesa subiranno ulteriori ritardi. Un uomo transgender neozelandese che attende di subire l’operazione ha detto che probabilmente riuscirà a fare l’operazione fra 32 anni: significa «vivere per altri 32 anni come una persona “a metà”», ha detto l’uomo al Guardian, e ha aggiunto che sta considerando di ipotecare la sua casa per ottenere i 150mila dollari che servono per sottoporsi all’operazione negli Stati Uniti. Racconta il Guardian:

Walker ha detto che nell’anno precedente al suo pensionamento ha contattato tutti i chirurghi plastici per chiedergli se fossero interessati a specializzarsi in interventi di cambio del sesso: «nessuno aveva tempo o l’inclinazione a farlo, non saprei. Ma si tratta di una branca affascinante della chirurgia, che cambia davvero le vite delle persone». […] Walker dice che preferirebbe che dei chirurghi plastici venissero formati e lavorassero in Nuova Zelanda, dato che l’operazione è complicata e invasiva e i pazienti hanno più possibilità di recuperare completamente se possono rimanere a casa propria.

Comprensibilmente, l’assenza di un chirurgo in grado di eseguire operazioni di cambio del sesso sta creando molti disagi all’interno della comunità transgender neozelandese: Vic Roper, un ragazzo transgender di 30 anni, ha detto che non ha «nessun senso» iscriversi alla lista d’attesa per un’operazione perché «nel momento in cui arriverei in cima sarei troppo vecchio per apprezzarlo»: «gli endocrinologi che lavorano nel campo e altre persone della comunità transgender mi hanno avvertito, “non vale la pena, non perdere tempo”. Credo che le nostre esigenze mediche siano tanto valide come quelle degli altri. Al momento, quella lista d’attesa sembra fatta apposta per placare le persone, al posto che fare davvero qualcosa».