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Copertine inventate di memoir inesistenti
Cheerleading in the Special Olympics (si può tradurre con "Fare il tifo ai Giochi Olimpici Speciali") e racconta la vita di tale Matt Prytuluk.
Cheerleading in the Special Olympics (si può tradurre con "Fare il tifo ai Giochi Olimpici Speciali") e racconta la vita di tale Matt Prytuluk.
Una delle copertine di memoir inesistenti disegnate da Steve St. Pierre. Si intitola I didn't wash my hair. I went to karaoke, though (si può tradurre con "Non mi sono lavata i capelli, tuttavia sono andata al karaoke") e racconta la vita di tale Kaitlin Longworth.
Basically Canadian (si può tradurre con "Sostanzialmente canadese"), sulla vita di Benson Cook.
I Was Promised Hard Penises (si può tradurre con "Mi avevano promesso peni duri"), il titolo scelto per il suo memoir da Laura Brisson.
Questo libro di memorie che non esiste si intitola Don't you think that's enough cats? (si può tradurre con "Non pensi di avere abbastanza gatti?"), sulla vita di tale Caroline Laroque.
It seemed like a good idea at the time ("Sembrava una buona idea all'inizio"), scelto da Gina Marin.
Nightmares are dreams, too. ("Anche gli incubi sono sogni") e racconta la vita di Josh Roy.
It's all about perspective ("È tutta questione di prospettiva") e racconta fintamente la vita di tale Mallory Jones.
I Have Red Hair & Other Excuses ("Ho i capelli rossi e altre scuse"), il finto memoir di Kaitlin Charlebois.
Duel ("Duello"), il titolo dell'eventuale memoir di un certo Jake Bryce.
Some choices matter ("Alcune scelte contano"), il titolo del finto memoir di un certo Martin Reed.
Can I get re-do? ("Posso riprovarci?") e racconta fintamente la vita di tale Pat Bolduc.
I'm an imposter ("Sono un'impostora"), sulla vita di tale Vanessa King.
Don't read this until I'm dead ("Non leggetelo fino alla mia morte"), il memoir immaginario di un certo Ray Besharah.
One day at a time ("Un giorno alla volta") e racconta fintamente la vita di tale Jamie Kronick.
11 likes e racconta fintamente la vita di tale Tom Froese.
I should swim again ("Dovrei ricominciare a nuotare"), il titolo del memoir immaginario di tale Ceara Elliot.
Una delle copertine di memoir inesistenti disegnate da Steve St. Pierre. Questo libro di memorie che non esiste si intitola Sorry Mom (I'll start tomorrow) (si può tradurre con "Scusa, mamma (Inizio domani)") e racconta fintamente la vita di tale Scott Henry.