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  • Venerdì 15 aprile 2016

L’altro giocatore

La storia di un ragazzo che ha trovato una sorpresa commovente ed emozionante in un gioco per Xbox con cui aveva giocato con il padre, 10 anni dopo aver smesso di usarlo

Nella sezione commenti di un video di YouTube intitolato “I videogame possono essere un’esperienza spirituale?”, l’utente 00WARTHERAPY00 ha raccontato questa storia.

Quando avevo 4 anni, mio padre mi comprò una Xbox. Il primo modello, quello squadrato del 2001. Ci giocavamo insieme, e ci divertivamo tantissimo. Finché mio padre morì, quando avevo soltanto 6 anni.
Non sono riuscito a toccare quella console per 10 anni.
Ma la prima volta che l’ho fatto, ho notato una cosa.
Con mio padre giocavamo a un gioco di corse in auto, Rally Sports Challenge, davvero molto bello per il periodo in cui è uscito. Quando ho riprovato a giocarci, ci ho trovato un FANTASMA. Letteralmente.
Sapete come funziona, no? Quando fai una gara con questi giochi, la corsa con il risultato migliore viene registrata come “ghost”, come corridore fantasma [con cui puoi confrontarti nelle corse successive, ndr].
Ecco, avete capito: il suo “ghost” continua a correre sulla pista di quel gioco, ancora oggi.
E così ci ho giocato e giocato e giocato, finché sono diventato abbastanza bravo da poter battere il “ghost”. Un giorno l’ho raggiunto, l’ho superato e…
mi sono fermato subito prima del traguardo, per essere sicuro che non l’avrei cancellato.
Emozione.

Dal racconto del ragazzo, John Wikstrom ha tratto un breve cortometraggio, “Player Two”.