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I numeri dei calciatori
Fabio Gatti, 44
Gatti è un ex calciatore italiano di ruolo centrocampista, attuale collaboratore dell'area tecnica del Verona. Quando giocava al Perugia scelse il numero 44, per ovvie attinenze con il suo cognome.
Gatti è un ex calciatore italiano di ruolo centrocampista, attuale collaboratore dell'area tecnica del Verona. Quando giocava al Perugia scelse il numero 44, per ovvie attinenze con il suo cognome.
Nel 1970 l'Ajax decise di adottare una numerazione personalizzata e i giocatori avrebbero mantenuto lo stesso numero per tutta la stagione (ora è una cosa normale, allora i numeri cambiavano spesso di partita in partita). Quando si scelsero i numeri pare che Cruijff fosse infortunato: quando tornò, quasi tutti i numeri erano già stati presi. Scelse il 14.
(DPA/picture-alliance/dpa/AP Images)
Al Milan la maglia numero 3 fu indossata prima da Cesare Maldini e poi da suo figlio Paolo. Fu ritirata dopo che Maldini smise di giocare a calcio. Non per sempre, però. Se uno dei figli di Maldini dovesse giocare nel Milan, il numero 3 sarebbe lì, pronto per lui. Per tradizione il numero 3 è quello del terzino sinistro.
(OMAR TORRES/AFP/Getty Images)
È un portiere italiano: ha giocato in Serie A e ora gioca nel Calvi Noale. Scelse il 14 per l'assonanza tra il numero (se detto in inglese) e il suo cognome.
È uno di quei numeri "giusti": lo si dava a chi giocava nel ruolo di ala destra, quello di Best. Best giocò nel Manchester United, squadra che non ritirò mai il numero 7: dopo di lui la indossarono, tra gli altri, Eric Cantona, David Beckham e Cristiano Roanldo (Alex Livesey/Getty Images)
Non si potrebbe usare un numero che non stia tra l'1 e il 99. Oar ci riuscì nel 2010, quando con l'Australia giocò una partita di qualificazione per la Coppa d'Asia e Oceania indossando il numero 121.
Per i Mondiali del 1958 il Brasile si dimenticò di comunicare i numeri di maglia dei suoi giocatori. "Football Bible" scrive che a scegliere i numeri fu un delegato della nazionale dell'Uruguay che, tra le altre cose, diede il 10 a un promettente 17enne, un tale Pelé.
(Keystone/Hulton Archive/Getty Images)
La maglia fu ritirata quando Aldair smise di giocare per la Roma. Nel 2013 fu però ri-usata da Kevin Strootman, il tutto con l'approvazione di Aldair (AP Photo/Christof Stache)
L'ex difensore francese di origini basche, campione del mondo nel 1998, giocò buona parte della sua carriera con il numero 69, che scelse perché era alto 1,69 metri e pesava 69 chili (alcuni fanno anche altre ipotesi che non siamo in grado di verificare).
(AP Photo/Geert Vanden Wijngaert)
All'inizio della sua carriera, quando giocava al Parma, Buffon fu accusato di essere un estremista di destra perché scelse il numero 88. La H è l'ottava lettera dell'alfabeto e la doppia ripetizione dell'8 è associata alle lettere HH ("Heil Hitler"). Buffon spiegò che l'88 ricrea quattro cerchi, o quattro palle e quindi era un segno di forza. Disse anche che la sua prima scelta sarebbe stata uno 00, il numero disegnato su un'auto della serie tv "Hazzard". Lo 00 non era però (e tuttora non è) tra i numeri concessi ai calciatori.
È un ex calciatore messicano, che è stato sia portiere che attaccante. Quando divenne portiere conservò il numero tipico di un attaccante (il 9) e lo mise dopo a quello tipico di un portiere (l'1)
(Stephen Dunn /Allsport)
È un calciatore messicano, attaccante dei Lobos BUAP. Sebbene non sia concesso in quasi nessun campionato, in passato gli è capitato di giocare con il numero 100. Non sembra ci sia un particolare motivo se non la voglia di Bautista di farsi notare.
(Jonathan Daniel/Getty Images)
David Beckham giocò al Manchester United con il numero 7. Quando nel 2003 arrivò al Real Madrid, il 7 era già preso da Raul, uno dei giocatori più importanti della squadra. Beckham scelse allora il 23, il numero reso famoso da Michael Jordan. Anche Marco Materazzi lo usò, per lo stesso motivo.
(Victor Decolongon/Getty Images)
Dal 1974 al 1982 la nazionale Argentina assegnò i numeri in ordine alfabetico. Per questo motivo Osvaldo ‘Ossie’ Ardiles giocò con il numero 1 per molti anni
(Dennis Oulds/Central Press/Hulton Archive/Getty Images)
L'ex attaccante cileno dell'Inter voleva il 9, ma il numero era già preso da Ronaldo. Decise allora di rifugiarsi nell'aritmetica, facendo mettere un "+" tra l'1 e l'8.
Sembra che Balotelli abbia scelto il 45 per un motivo simile a quello per cui Zamorano scelse il 18: perché 4 + 5 fa 9, il numero del centravanti.
(Claudio Villa/Getty Images)
È un difensore che, prima di arrivare all'Inter, era solito avere il 5 come numero di maglia. All'Inter il numero era già stato preso e così Nagatomo scelse il 55, un doppio 5. I casi simili a questo sono molti: pare che anche Ronaldo, quando arrivò al Milan, scelse il 99 perché il 9 era già preso da Pippo Inzaghi (Claudio Villa/Getty Images)
Lucarelli è un ex attaccante del Livorno, una squadra nota per la sua tifoseria di sinistra. Il 99 sembra essere un tributo al 1999, anno di fondazione delle Brigate Autonome Livornesi, un gruppo di ultras di estrema sinistra fondato proprio in quegli anni
(Ap/Muzzi)
È stato un fortissimo calciatore del West Ham. La sua maglia è stata ritirata nel 2008, in occasione del 50esimo anniversario dalla sua prima partita con la squadra
È un attaccante marocchino che nel 2000 usò il numero "0" mentre giocava per l'Aberdeen, una squadra scozzese. L'anno successivo l'uso dello "0" fu vietato.
Dal 1974 al 1982 la nazionale Argentina assegnò i numeri in ordine alfabetico. Nel 1982 fece però un'eccezione: Maradona Diego Armando avrebbe dovuto ricevere il 12. Si scelse, saggiamente, di dargli il 10.
(Mete Razlikli/Central Press/Hulton Archive/Getty Images)