È la festa dei colori, in India

Quella che si festeggia con le polveri colorate: l'originale, però

I festeggiamenti di Holi a Dacca, Bangladesh

(AP Photo/A.M. Ahad)
I festeggiamenti di Holi a Dacca, Bangladesh (AP Photo/A.M. Ahad)

Oggi 23 marzo è il giorno in cui cade la festa induista di Holi, anche se i festeggiamenti sono iniziati già da giorni. La festa di Holi, conosciuta anche come la “festa dei colori” segna l’arrivo della primavera e “del trionfo del bene sul male”, ed è celebrata nei paesi con una vasta presenza induista – India, Bangladesh, Nepal e Pakistan – lanciandosi acqua e polveri colorate e profumate, chiamate gulal. La tradizione di gettarsi addosso polveri colorate e profumate è l’aspetto più famoso e caratteristico della festa di Holi e viene dalla mitologia induista: il dio Krishna aveva la pelle scura, era invidioso di quella bianca dell’amata Radha e per questo un giorno le dipinse la faccia con dei colori. Da allora le coppie di innamorati si dipingono reciprocamente il viso durante la festa in segno di affetto. Oltre a lanciarsi il gulal, migliaia di persone trascorrono Holi ballando nelle strade, cantando e accendendo falò. La festa ricorda anche il carnevale occidentale: le rigide strutture sociali vengono meno e gli induisti festeggiano e scherzano insieme, ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne.