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8 cose sul caffè con le capsule

Nespresso esiste da 30 anni

Nespresso fu fondata nel 1986 da Nestlè, per produrre e vendere sistemi per preparare il caffè con apposite macchine e porzioni monodose. La prima macchina prodotta da Nespresso aveva l'aspetto di una macchina per l'espresso da bar e i primi quattro aromi di caffè commercializzati furono Capriccio, Così, Decaffeinato e Bolero. Inizialmente le macchinette furono messe in vendita in Italia, Giappone e Svizzera, come prodotto da ufficio.

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Il brevetto di Illy, nel 1974

Il primo a sperimentare con le confezioni di caffè monoporzione fu Ernesto Illy, figlio del fondatore dell'omonima azienda di caffè. Nel 1974 brevettò il primo sistema di preparazione del caffè che sfruttava contenitori monodose, chiamato Easy Serving Espresso (ESE): sono in commercio ancora adesso e sono bustine tonde che contengono alcuni grammi di caffè e che si usano direttamente con le macchine per l'espresso da bar.

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Le K cup

Se in Europa il caffè in capsule è Nespresso, negli Stati Uniti l'equivalenza è meno forte: la società che contribuì a far conoscere e diffondere il caffè in capsule si chiama Keurig che nei primi anni Novanta brevettò il suo sistema di caffè monodose (molto simile a quello di Nespresso) e commercializzò le sue macchine. Ora Keurig fa ottimi affari – vende più di un quarto di tutto il caffè macinato degli Stati Uniti – ma inizialmente le cose non andavano così bene: uno dei fondatori della società, John Sylvan, vendette le sue quote nel 1997 per 50.000 dollari, prima che il suo prodotto diventasse popolare in tutto il mondo.

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Le capsule e i ristoranti

Negli Stati Uniti soprattutto molti ristoranti hanno cominciato a servire caffè fatto con le macchinette e le capsule. La qualità, riconoscono in molti, è tutto sommato buona: rispetto al caffè fatto con le macchine tradizionali, le capsule permettono di servire un caffè sempre con lo stesso sapore anche se chi lo fa non è un esperto barista. Secondo un articolo del Guardian circa 700 ristoranti con stelle Michelin usano macchine del caffè con capsule o cialde, il 30 per cento del totale.

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Numeri

Un articolo di Quartz del 2014 ha raccolto un po' di numeri e statistiche sulla vendita del caffè in cialde in Europa e negli Stati Uniti, i due mercati più grandi. Tra il 2008 e il 2013 il numero di macchine per il caffè con cialde vendute ogni anno negli Stati Uniti è aumentato di 6 volte, ora se ne vendono circa 10 milioni all'anno. In Europa i numeri sono simili, con la differenza che dal 2012 si vendono più macchine per il caffè in cialde che macchine tradizionali.

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Inquinamento

Una delle critiche che furono fatte da subito a chi produceva le capsule monodose di caffè è che sono terribilmente inquinanti: per ogni tazzina di caffè c'è una capsula di plastica da smaltire. A inizio 2016 la città di Amburgo, in Germania, ha introdotto il divieto dell'uso di macchine per il caffè con le capsule in tutti gli edifici pubblici della città.

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Le capsule ricaricabili

Un altro tentativo fatto per risolvere il problema dell'inquinamento legato la consumo delle capsule di caffè è stato quello delle capsule ricaricabili. Quelle che si trovano comunemente sul mercato sono compatibili con le macchine Nespresso e possono essere riempite con qualsiasi caffè ma anche con infusi di altro genere. Questo video mostra come funzionano.

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Bonus

Kill the K cup è un cortometraggio che racconta la fine apocalittica del mondo a causa di mostri formati da capsule per il caffè e enormi capsule volanti. Il cortometraggio è stato realizzato per sensibilizzare sull'inquinamento prodotto dall'uso delle capsule per il caffè non riciclabili.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980