Gli spauracchi su embrioni e genetica
Bisogna felicitarsi delle nuove prospettive della ricerca britannica e piantarla coi terrorismi nell'informazione, spiega Elena Cattaneo
Lunedì 1 febbraio un gruppo di ricercatori di Londra ha ottenuto l’autorizzazione necessaria per modificare geneticamente gli embrioni umani, la prima di questo tipo al mondo, che consentirà di portare avanti studi per comprendere meglio le cause che portano agli aborti spontanei e migliorare i sistemi per la fecondazione assistita, nelle intenzioni dei promotori della ricerca. Su Repubblica di oggi Elena Cattaneo, senatrice e direttrice del Centro di ricerca sulle cellule staminali dell’università degli studi di Milano, spiega perché un’autorizzazione di questo tipo è importante e perché si deve diffidare dei “sedicenti scienziati che a ogni piè sospinto gridano allo scandalo della ‘scienza irresponsabile’ che mirerebbe alla creazione del ‘bambino perfetto’”.
CRISPR-CAS9, queste poche lettere hanno aperto un mondo nella storia della ricerca biomedica. Nove lettere e un numero che rappresentano una rivoluzione. Un metodo che consente di riscrivere, correggendole, alcune lettere del nostro genoma. Una tecnologia semplice ed economica che apre oggi possibilità di ricerca enormi e chissà, un domani, se e quali prospettive di intervento medico.
In Inghilterra non si scherza su questi argomenti (e con la loro coerenza) e queste questioni vengono affrontate da un’autorità specializzata su aspetti di fertilizzazione e embriologia (l’Hfea) che è anche competente a valutare i presupposti e le condizioni dei singoli progetti di ricerca sul tema. In Inghilterra c’è anche una legge razionale che consente le ricerche sugli embrioni sovrannumerari, altrimenti buttati, che vengono invece donati per studiare e capire. Da oggi in Inghilterra c’è anche un’autorizzazione a modificare il Dna di quegli embrioni sovrannumerari, a patto che questi non vengano impiantati per dare il via a una gravidanza.
In Italia, con la lungimiranza dello struzzo, ci confrontiamo con norme che prevedono il carcere per il ricercatore che si azzardi a derivare cellule staminali embrionali da embrioni in vitro e sovrannumerari (le stesse cellule staminali embrionali che la legge ci permette però di importare, per studiare con beneficio per tutti). Oltremanica si regolano le ipotesi per favorire l’incremento della conoscenza di base, che è premessa di ogni nuovo trattamento. In Italia rispondiamo con divieti e tintinnio di manette.