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  • Venerdì 1 gennaio 2016

Se i più fastidiosi status su Facebook fossero pronunciati in una vera conversazione

Un video di Jason Horton mostra che cosa succederebbe se quel tipo di fastidiosi status pubblici che ci capita di leggere su Facebook (gli inviti a feste che si tengono a circa 3000 km da dove abitiamo, i messaggi passivo-aggressivi rivolti a misteriose persone di cui non possiamo indovinare l’identità, gli status che chiedono consigli per un viaggio in luoghi esotici che nessuno dei contatti di chi scrive potrà mai permettersi di fare) fossero pronunciati in una normale conversazione.

– Dieci anni fa ho incontrato l’uomo migliore del mondo a Cabo: ti amo!
– Sono sicuro che non stai parlando di me, dato che ci siamo conosciuti due settimane fa al lavoro.

Un video di Jason Horton mostra che cosa succederebbe se quel tipo di fastidiosi status pubblici che ci capita di leggere su Facebook (gli inviti a feste che si tengono a circa 3000 km da dove abitiamo, i messaggi passivo-aggressivi rivolti a misteriose persone di cui non possiamo indovinare l’identità, gli status che chiedono consigli per un viaggio in luoghi esotici che nessuno dei contatti di chi scrive potrà mai permettersi di fare) fossero pronunciati in una normale conversazione.
Qualche esempio:

– Ho bisogno di un vostro consiglio. Vado a Tahiti ma non so bene che cosa fare perché ci sto tre settimane, e devo un po’ riempirle.
– Mi hai spezzato il cuore. Sai che sto parlando di te.
– Ho tolto un sacco di gente dagli amici di Facebook, quindi se state leggendo questo status: congratulazioni, siete ancora tra i miei amici.

(Il video è in inglese)