Otto cose difficili che DiCaprio ha dovuto fare per girare “The Revenant”

È stato ricoperto di formiche importate dalla Columbia Britannica e ha mangiato fegato crudo di bisonte, racconta il Washington Post

di Stephanie Merry - Washington Post

(YouTube)
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Il 25 dicembre è uscito in alcuni cinema degli Stati Uniti The Revenant, un nuovo film western del regista messicano Alejandro Iñárritu, che agli ultimi Oscar ha vinto il premio come miglior regista per Birdman: l’attore protagonista di Revenant è Leonardo DiCaprio, il cui ultimo film è stato Wolf of Wall Street uscito nel 2013. In Italia Revenant uscirà il 14 gennaio con il titolo Revenant – Redivivo: è già considerato tra i favoriti per gli Oscar e si crede che potrebbe portare a DiCaprio il primo Oscar della sua carriera (no, non ne ha mai vinti).

Revenant – Redivivo si ispira alla storia vera di Hugh Glass, un cacciatore americano dell’Ottocento abbandonato dai suoi compagni nel nord degli Stati Uniti dopo essere stato attaccato da un orso. Negli Stati Uniti Glass è diventato ed è tuttora una leggenda. Glass non è però l’unico personaggio leggendario a venir fuori dal film: c’è anche Leonardo DiCaprio, che a ogni nuova intervista rivela nuovi dettagli sulle difficoltà che ha incontrato interpretando Glass in The Revenant. Quanto è stato duro girare il film? Abbiamo messo insieme le otto cose più difficili che DiCaprio ha dovuto fare per interpretare il suo personaggio: sono in ordine dalla meno dura alla più dura e sono forse quello che serviva a DiCaprio per poter finalmente vincere il suo primo Oscar.

1. Si è tenuto per un anno e mezzo una barba tutta sporca
Ok, non è una cosa difficile da fare, prurito a parte. Ma come ogni grande leggenda anche la “Leggenda della Barba” ha preso vita da sola. La barba ribelle di DiCaprio è stata molto notata (e non sempre apprezzata) in questi mesi e il National Enquirer, un tabloid statunitense, ha scritto di pulci nella barba di DiCaprio (alla casa di produzione del film è davvero toccato rispondere e negare queste assurde illazioni). DiCaprio ha detto a Variety  che nel tempo la sua barba era diventata “come una moglie“: perché era sempre con lui? Perché funzionava da deterrente per trovare altre donne? Non l’ha spiegato.

2. Ha dovuto spostarsi per ore, per girare pochi secondi di scena
Iñárritu non è un regista dalle mezze misure: per rendere l’idea, voleva girare il suo film in luoghi davvero quasi-incontaminati, il che ha significato girare la maggior parte del film in Alberta, una regione del Canada. Il cast e la troupe alloggiavano in un hotel che stava a circa due ore di strade non asfaltate dal punto in cui si tenevano le riprese, secondo quanto scritto da Men’s Journal. E una volta arrivati sul posto delle riprese, il tempo a disposizione era poco perché il direttore della fotografia Emmanuel Lubezki girava solo con luce naturale. Quindi se una delle complicate scene non veniva come doveva, non sempre c’era tempo per girarla di nuovo e quel giorno finiva per essere una grande, gelida, perdita di tempo.

Domhnall Glesson, uno degli attori del film, ha detto a Men’s Journal che il sole batteva nel punto in cui doveva battere per circa venti minuti al giorno (è possibile che sia un’iperbole, in altre interviste si parla di 90 minuti al giorno, comunque un tempo piuttosto ridotto). «Se nei venti minuti in cui c’è la luce giusta per la scena non giri la scena, allora devi tornare il giorno dopo. Per esempio avevamo da girare una scena folle in cui dovevamo correre fuori e dentro dall’acqua e salire su di una barca, con molta gente a cavallo che ci veniva incontro, e frecce e fucili tutti intorno. Tutto in un’unica scena. Alla fine hai i nervi a pezzi».

3. Ha dovuto spesso svegliarsi prima dell’alba
Durante buona parte delle riprese DiCaprio doveva sembrare un uomo che si stava (a fatica) riprendendo dall’attacco di un orso (mentre si trovava in condizioni climatiche estreme): doveva quindi passare molto tempo al trucco. Durante le riprese ha per esempio dovuto indossare 47 diverse protesi. Secondo quanto detto dal makeup artist Sian Grigg, per farsi trovare pronto in quei pochi minuti in cui ogni giorno c’era la giusta luce per la scena DiCaprio doveva alle volte alzarsi alle 3 di notte e passare le prime quattro o cinque ore della giornata al makeup.

4. È stato ricoperto di formiche importate
Iñárritu ha spiegato a Variety che voleva davvero che DiCaprio fosse ricoperto da formiche. Ce n’erano però poche sul luogo delle riprese e Iñárritu ha dovuto farle arrivare dalla Columbia Britannica, la più occidentale delle province canadesi (ci sono addirittura voluti due aerei, perché le formiche del primo volo non hanno retto benissimo al viaggio). Essere cosparsi di bestioline formicolanti non è di certo piacevole. Il tutto è reso ancora meno piacevole dal fatto che né io ne la persona che era al cinema con me ricordiamo di aver visto delle formiche, nel film.

5. Ha lavorato anche da malato
Quando si passano molte ore sotto zero – immergendosi talvolta in dell’acqua gelata – capita di ammalarsi: DiCaprio ha spiegato di aver lavorato con la febbre e di aver sfruttato ogni malanno per rendere ancora più autentica l’interpretazione. A un certo punto del film si sente DiCaprio tossire: quella brutta tosse non è stata messa lì per legittimare le difficoltà del protagonista. Quella tosse è vera, e rappresenta le difficoltà di DiCaprio durante le riprese.

6. Ha dovuto simulare di essere attaccato da un orso
Alcuni giorni fa Will Poulter, uno degli attori del film, ha detto che sono in molti a chiedergli se l’orso che attacca DiCaprio nel film è un vero orso. No, non lo è: però lo sembra. L’orso è stato fatto in CGI (la Computer Generated Imagery, la tecnologia che permette di sfruttare la computer grafica per creare immagini digitali) ma tutti quei momenti in cui DiCaprio viene preso, scosso, lanciato e sballottato in giro sono veri. Sono successi davvero e anche se a causarli non è stato un orso non devono comunque essere stati piacevoli.

7. Ha mangiato fegato crudo di bisonte
Si dice che DiCaprio sia vegetariano: si potrebbe quindi pensare che nella scena in cui mangia un fegato crudo di bisonte stia in realtà mangiando qualcosa che sembra, ma non è, fegato crudo (qualche replica gelatinosa fatta da qualche assistente alla produzione). DiCaprio non riteneva che la replica fosse abbastanza autentica e ha quindi deciso di mangiare “l’originale”. DiCaprio ha detto a Variety: «La cosa peggiore è la membrana che c’è attorno, è come un palloncino. Quando le dai un morso ti scoppia in bocca».

8. È spesso stato a rischio di ipotermia
Passare ore fuori al freddo non è il massimo, ma buttarsi dentro a fiumi ghiacciati è ancora peggio. DiCaprio ha spiegato a Wired di aver avuto una pelliccia d’alce e una d’orso che pesavano circa 45 chili e ha detto che ogni giorno ha dovuto lottare contro l’ipotermia. C’era comunque un’unità medica che accompagnava la troupe e delle immense asciugatrici per riscaldare mani e piedi degli attori. DiCaprio ha detto a Men’s Journal che è capitato che la temperatura scendesse fino ai 40 gradi sotto zero. «A quel punto non riuscivamo a tenere gli occhi aperti e nemmeno le attrezzature funzionavano molto bene». DiCaprio ha detto di essersi quindi rivolto a Iñárritu dicendo: «Ascolta, sai che sono per la fatica e il realismo, ma c’è un punto in cui bisogna fermarsi».

© Washington Post 2015