Inizia in Francia il processo contro due dirigenti di Uber
Sono accusati di aver fornito, attraverso UberPop, un servizio commerciale illegale: rischiano due anni di prigione
Oggi comincia in un tribunale di Parigi il processo contro due dirigenti di Uber Francia: sono accusati di aver fornito, attraverso UberPop, un servizio commerciale illegale. Pierre Dimitri Gore Coty è general manager di Uber per l’Europa dell’Ovest e Thibaud Simphal è amministratore delegato della divisione francese della società: sono accusati anche di trattamento illecito di dati personali, complicità nella gestione di un servizio di taxi illegale e pratiche ingannevoli sul mercato. Entrambi rischiano due anni di prigione e una multa di 300 mila euro.
Uber è il progetto di trasporto privato a metà tra il taxi e il noleggio di auto con autista, che si usa con un’app del cellulare: nei normali servizi di Uber le auto sono guidate da autisti professionisti e con licenza. UberPop è invece un sistema che permette a chiunque di registrarsi come autista con Uber e usare un veicolo privato per trasportare clienti. UberPop offre un servizio formalmente simile a quelli di car pooling che permettono a chi si sta per mettere in viaggio con la sua macchina di trovare qualcuno con cui dividere le spese di pedaggio e benzina; a mediare tra cliente e autista è sempre Uber, che si occupa anche del pagamento della corsa e di garantire la qualità del servizio. L’enorme successo dei servizi di Uber l’ha fatta diventare in pochi anni una delle più ricche e popolari nuove società nel ramo della cosiddetta “sharing economy”.
Lo scorso giugno c’erano stati diversi giorni di protesta e scioperi dei tassisti in varie città della Francia contro UberPop. In seguito alle proteste, il ministro dell’Interno aveva definito illegale il servizio offerto da UberPop; qualche giorno dopo ancora Thibaud Simphal e Pierre-Dimitri Gore-Coty erano stati arrestati a Parigi e poi rilasciati. La polizia francese aveva incominciato a indagare su Uber nel novembre 2014 e aveva perquisito gli uffici della società lo scorso marzo.
Lo scorso 3 luglio il servizio UberPop era stato sospeso in Francia «per uno spirito di pacificazione e dialogo con le autorità», aveva detto Simphal. La sospensione sarebbe dovuta durare fino al pronunciamento del Consiglio costituzionale sulla legittimità o meno del servizio. Martedì 22 settembre il Consiglio ha confermato l’illegittimità di UberPop in Francia in base a una legge approvata nell’ottobre del 2014, la legge Thévenoud che norma la concorrenza tra i taxi e i servizi di trasporto con autista e che era stata contestata da Uber.