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  • Mercoledì 26 agosto 2015

La sparatoria in diretta TV in Virginia

Una giornalista e un fotografo sono stati uccisi durante un'intervista di una tv locale; l'assassino ha pubblicato sui social network il video degli omicidi, si è sparato, ed è morto poco più tardi

Una delle strade di accesso al Bridgewater Plaza, in Virginia, dove si è verificata la sparatoria, bloccata dalle autorità (Stephanie Klein-Davis/The Roanoke Times via AP)
Una delle strade di accesso al Bridgewater Plaza, in Virginia, dove si è verificata la sparatoria, bloccata dalle autorità (Stephanie Klein-Davis/The Roanoke Times via AP)

Un uomo ha sparato uccidendo una giornalista e un operatore televisivo in un centro commerciale di Moneta, una città della Virginia, negli Stati Uniti, mentre i due stavamo compiendo un’intervista televisiva trasmessa in diretta dalla tv locale WDBJ7: al momento della sparatoria erano le 6:45 del mattino ora locale (le 12:45 in Italia). Le notizie sulla sparatoria sono ancora confuse e in aggiornamento: la polizia statale della Virginia ha comunicato di avere identificato l’auto su cui stava fuggendo l’autore della sparatoria sulla strada I-66, e che non si è fermata agli avvertimenti della polizia che intanto aveva chiuso la strada, in seguito l’automobile è uscita fuori di strada ed è andata a sbattere, al suo interno è stato trovato un uomo ferito da un colpo di arma da fuoco ed è stato trasportato in ospedale, dove è morto poche ore dopo: la polizia ha annunciato che si era sparato.

L’uomo è stato identificato dalla polizia: è un ex impiegato dall’emittente e che conosceva entrambe le persone uccise, si chiama Vester Lee Flanagan e aveva lavorato per WDBJ7 utilizzando il nome Bryce Williams. Un account Twitter con questo nome aveva pubblicato intanto il video in soggettiva della sparatoria e altri tweet in cui aveva scritto che la sua ex collega aveva “fatto commenti razzisti” nei suoi confronti, mentre l’ex collega si era lamentato di lui con le risorse umane dell’emittente televisiva. L’account è stato rimosso in appena 8 minuti da Twitter, un altro account simile era stato aperto su Facebook ed il video in soggettiva è stato rimosso dopo pochi minuti. Il Post non pubblicherà i video girati dall’assassino né i fermoimmagine di quei video.

https://twitter.com/WDBJ7/status/636526182972964864/photo/1

ABC News ha detto di avere ricevuto via fax un documento di 23 pagine nella notte di martedì, nel quale qualcuno diceva di chiamarsi Bryce Williams. La documentazione è stata consegnata alle autorità e non sono state diffuse informazioni sul suo contenuto.

La giornalista uccisa si chiamava Alison Parker e aveva 24 anni; il fotografo invece era Adam Ward e aveva 27 anni. La persona intervistata era Vicky Gardner – responsabile di una camera di commercio – ed è rimasta ferita alla schiena: è stata operata in ospedale ed è ora in condizioni stabili; in precedenza il general manager di WDBJ7 aveva detto che Gardner non era rimasta ferita.

Questo video mostra l’intervista interrotta dal rumore degli spari, e le persone riprese che scappano urlando, mentre la telecamera finisce a terra (non è il video in soggettiva condiviso da Bryce sui social network).

Jeff Marks, direttore di WDBJ7, ha spiegato che Flanagan aveva lavorato per la sua emittente tra il 2012 e il 2013 come cronista, ma che era stato licenziato a causa delle difficoltà degli altri colleghi a lavorare con lui e per alcuni incidenti in cui Flanagan aveva avuto accessi d’ira verso i suoi colleghi. Marks ha detto che Flanagan non aveva preso bene il licenziamento e che era stato necessario chiamare la polizia per accompagnarlo fuori dalla sede di WDBJ7. Dopo il licenziamento Flanagan aveva fatto causa all’emittente televisiva, dicendo di essere stato vittima di discriminazione e lamentandosi di tutti i suoi colleghi, dicendo che avevano avuto nei suoi confronti atteggiamenti razzisti. La causa era stata chiusa nel 2014 senza che fossero trovati riscontri delle accuse di Flanagan. Secondo il Guardian, Flanagan aveva già fatto causa per discriminazione a un’emittente televisiva per cui aveva lavorato tra il 1999 e il 2000: in quell’occasione la causa era finita con un accordo tra le parti.

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