Sessant’anni di Milano fotografata

Una bella mostra alla sede del FAI e un secolare dibattito: è bella, Milano?

Valentino Bassanini, via Orefici, Milano 1960
Valentino Bassanini, via Orefici, Milano 1960

Fino al 22 maggio La Cavallerizza, la sede del Fondo Ambiente Italiano (FAI) a Milano in via Carlo Foldi 2, ospita la mostra fotografica Milano 1955-2015, Sessant’anni di fotografie, curata dal Circolo Fotografico Milanese (CFM) che ha raccolto immagini della città realizzate da circa ottanta soci del Circolo. L’ingresso è libero e la mostra è aperta dal martedì al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, mentre il venerdì si può entrare dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16.

Le duecento foto esposte hanno stili e contenuti molto diversi, raccontano la storia del cambiamento di Milano durante questi sessant’anni e sono suddivise in due principali categorie di soggetti: i paesaggi, cioè l’insieme delle scenografie urbane dell’ambiente in cui ci muoviamo, e gli individui, che invece raggruppa tutte le fotografie che riprendono l’uomo nel suo contesto urbano, mentre lo rende vivo e particolare. Oltre alle due principali categorie, le opere sono state ulteriormente suddivise per temi, in sette capitoli: Vedute e visioni; In centro; In Duomo; Al lavoro; In periferia; Insieme; Da soli; Nel quotidiano.

Il giornalista Michele Smargiassi, sul suo blog sul sito del giornale Repubblica, ha commentato così la mostra, e l’effetto che le immagini e la città fanno sui non milanesi:

Milano ogni volta che mi tocca di venire / mi prendi allo stomaco, mi fai morire…

Ed è così, è proprio così, sarà che sono emilioromagnolo come Lucio Dalla, ma è precisamente così che è Milano per noi, che stiamo in fondo alla campagna…

E mi spiace per i tantissimi miei amici milanesi, lo vedo che ci rimangono male ogniqualvolta glielo dico, ma vedo anche che lo sanno già, che non è una sorpresa per loro, questa gigantesca contraddizione, questa incongruenza, questo ossimoro radicato nel luogo comune…

Che cosa? Ma che di Milano non si capisce cosa ci sia da amare, cosa ci sia di affascinante, di poetico, di seducente. E contemporaneamente, che tanti milanesi ne parlino come di una città che ha un suo cuore poetico, affascinante, seducente.