Le primarie del centrosinistra a Venezia

Si vota domenica per scegliere il candidato sindaco alle prossime elezioni. Partecipano in tre: chi sono, cosa pensano e chi li sostiene

Domenica 15 marzo a Venezia si terranno le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative (il voto è previsto per il 31 maggio). Dal 3 luglio 2014 il comune è gestito da un commissario straordinario, Vittorio Zappalorto: da quando cioè il sindaco Giorgio Orsoni era stato arrestato con l’accusa di aver ricevuto finanziamenti illeciti per la sua campagna elettorale del 2010 dai responsabili del Consorzio Venezia Nuova – il gruppo composto da grandi imprese di costruzioni, cooperative e piccole aziende locali cui sono affidati i lavori per la realizzazione del MOSE – e aveva annunciato la sue dimissioni. I seggi per le primarie saranno aperti dalle 8 alle 20. I candidati sono tre: Felice Casson, Nicola Pellicani e Jacopo Molina.

I candidati
Felice Casson risiede a Venezia ma non è veneziano: è nato a Chioggia, ha 61 anni, ha studiato dai Salesiani in provincia di Treviso e di Verona e si è diplomato al liceo classico di Adria (Rovigo). Si è laureato in giurisprudenza all’Università di Padova, con una tesi in procedura penale e a 26 anni è entrato in magistratura. Dal 1993 e fino al marzo del 2005 è stato pubblico ministero alla Procura della Repubblica di Venezia occupandosi di varie inchieste: la strage di Peteano, il caso Gladio, le truffe organizzate ai danni del Casinò di Venezia, l’incendio del Grande Teatro La Fenice, i processi per le morti causate dall’amianto a Marghera, e molte altre ancora. Attualmente ha il grado di magistrato di Cassazione, fuori ruolo perché ora fa il parlamentare.

Casson ha insegnato Diritto dell’Ambiente all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e ha scritto diversi libri. Nel 2005 si era già candidato a sindaco di Venezia, ottenendo oltre sessantamila voti al primo turno (37,7 per cento), ma perse al ballottaggio contro Massimo Cacciari. Nel 2006 entrò al Senato come indipendente tra le file dei Democratici di Sinistra, all’epoca del governo Prodi. Alle elezioni politiche del 2008 si presentò con il PD, diventando poi vicepresidente dei senatori del suo partito. Nel marzo del 2013, dopo aver partecipato alle cosiddette “parlamentarie”, è stato confermato al Senato: è vicepresidente della commissione Giustizia, segretario del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (CoPaSiR), membro della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e del comitato per i procedimenti d’accusa. È considerato vicino a Pippo Civati e non ha votato il Jobs Act né la riforma costituzionale. Recentemente si è parlato di lui quando la giunta delle elezioni e delle immunità del Senato ha negato l’autorizzazione a procedere sulle intercettazioni di Antonio Azzollini (NCD), ex sindaco di Molfetta, indagato dalla Procura di Trani per lo scandalo del porto della città che amministrava. Casson, relatore e favorevole, si era sospeso dal gruppo del PD. Lo slogan della sua campagna elettorale a Venezia è: “Svegliati città”

Nicola Pellicani ha 53 anni, è nato a Mestre ed è figlio dell’ex vicesindaco e parlamentare del PCI Gianni Pellicani: dal 2007 è anche direttore della fondazione di ricerca intitolata al padre che si occupa della storia politica e sociale di Venezia, e promotore del Festival della Politica, manifestazione che si svolge ogni anno a Mestre. Pellicani è un giornalista, caposervizio (in aspettativa per la campagna elettorale) de La Nuova Venezia e corrispondente dalla città per Repubblica. Non è iscritto al PD. Nella sua biografia dice: «Prima d’ora non mi sono mai dedicato alla politica attiva, pur studiandone da sempre forme e problemi». Lo slogan della sua campagna elettorale a Venezia è: “Cambiamo insieme”.

Jacopo Molina è di Venezia, ha 37 anni, ha studiato nelle Università di Ferrara e Heidelberg laureandosi in giurisprudenza con una tesi in diritto dell’Unione Europea e ha uno studio legale a Mestre. Nel 2002 si è iscritto ai Democratici di Sinistra e nel 2007 al Partito Democratico. Nella sua biografia scrive: «Fin dal 2012 ho sostenuto in prima fila la candidatura di Matteo Renzi alle primarie, convinto della necessità di un rinnovamento della politica. Sono presidente dell’Associazione Adesso!VeneziaMestre». Dal 2008 al 2014 è stato consigliere comunale e si è dimesso subito dopo la vicenda dell’ex Sindaco Orsoni. Lo slogan della sua campagna elettorale a Venezia è: “A testa alta”.

Cosa si dice
I giornali locali e nazionali raccontano che nelle primarie veneziane la complessa geografia interna al Partito Democratico c’entra poco. Pellicani è appoggiato dall’ex sindaco Massimo Cacciari ma anche dal PD nazionale: ha infatti deciso di candidarsi dopo aver ricevuto una telefonata di sostegno dal vice segretario Lorenzo Guerini, un mese dopo la candidatura di Casson. Cacciari ha poi spiegato che a Venezia «deve prevalere una candidatura in continuità con le precedenti amministrazioni» e che chi «può garantire questo esito» è Pellicani. Molina, che fin dall’inizio ha appoggiato Matteo Renzi, rivendica “un rinnovamento profondo”, viene descritto come il candidato del PD che piace alla destra (un esponente di Fratelli d’Italia ha detto anzi che Molina sarebbe un ottimo candidato per il centrodestra, ma che «insiste col PD solo per capriccio»).

Casson è sostenuto da Rifondazione Comunista e da un pezzo del PD: come lui stesso ha dichiarato, «dalle persone, ma non dall’apparato del partito». In una recente intervista a MicroMega, Casson ha detto: «A differenza degli iscritti e degli elettori, l’apparato del PD mi è contro. E sono contentissimo di ciò. A Venezia dobbiamo segnare un profondo tratto di discontinuità col passato sia nelle scelte di vertice dell’amministrazione – quindi sindaco ed assessori – sia nelle società partecipate e nei livelli dirigenziali territoriali».

I principali temi della campagna elettorale sono la grave situazione del bilancio comunale, la questione delle grandi navi, la privatizzazione del Casinò, Mestre, il MOSE, la futura formazione della giunta. La scorsa settimana si è svolto un confronto pubblico fra i tre candidati. Sui primi provvedimenti che ognuno di loro farebbe a Venezia hanno dato risposte differenti: Casson vorrebbe «nominare un assessore al bilancio competente che rimetta in sesto la situazione del comune», Pellicani vorrebbe «aprire una vertenza a Venezia con il governo», Molina «tagliare i costi della politica». Durante il confronto hanno parlato della legge Delrio sulle città metropolitane: un progetto da realizzare subito, secondo Pellicani, mentre Casson ha detto di voler attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale. In due video-interviste, realizzate dai Giovani Democratici del PD di Venezia, emergono piuttosto bene le differenze fra i tre candidati.

Foto: Nicola Pellicani, Jacopo Molina, Felice Casson,
candidati alle primarie del centrosinistra di Venezia