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  • Mercoledì 4 febbraio 2015

Pietro Taricone e le evocazioni a sproposito

È morto il 29 giugno del 2010, oggi avrebbe quarant'anni: e a un certo punto ipotizzò che l'avrebbero trattato come Gina Lollobrigida

«Prodotto a scadenza mi hanno detto. Manco fossi uno yogurt, o un formaggino. Bene che mi vada, sembro Gina Lollobrigida, evocato a sproposito per testimoniare un’epoca».

(Pietro Taricone, attore e personaggio televisivo italiano,
in un’intervista con Pietrangelo Buttafuoco per Panorama)

Pietro Taricone, noto per avere partecipato nel 2000 alla prima edizione italiana del reality show “Grande Fratello”, diventò famosissimo e molto osservato (Christian Rocca gli aveva dedicato sul Foglio la rubrica “Pietromania”). Dopo la partecipazione al Grande Fratello si allontanò dal giro degli ex concorrenti dei reality e cominciò a fare l’attore. Era nato il 4 febbraio 1975 – oggi compirebbe quarant’anni – ed è morto il 29 giugno del 2010 a causa di un incidente durante un lancio con il paracadute. Una delle cose migliori sulla sua morte – e sul perché ci fosse rimasto così attaccato addosso – la scrisse sul suo blog Leonardo Tondelli:

Detto tra noi, non sarebbe bello se si potesse scegliere per chi soffrire? Buttar giù una lista delle priorità, in cui infilare magari tra famigliari, amori e amici le vere grandi Emergenze dell’Umanità? Insegnare al proprio cuore a preoccuparsi più per la falla nel Golfo del Messico che per le figuracce della Nazionale. Evidentemente non si può, e questo ha risvolti grotteschi, come ad esempio soffrire per Taricone. Non lo conoscevo, non c’è nulla che mi avvicinasse a lui, dai reality alle fiction italiane agli sport estremi. Non ha senso. È il cuore, se così vogliamo chiamarlo: in realtà è un dispositivo mentale intermittente che avrebbe bisogno di una seria messa in discussione. Magari un altro giorno.

Oggi si sta male per Pietro Taricone. Con la sensazione di non aver perso un grande attore, ma una persona che avevamo conosciuto. È evidentemente un’illusione indotta dal medium televisivo, ma diamine, funziona. Non ho nemmeno acceso la tv, non voglio saperne niente, eppure mi vengono alla testa centinaia di sequenze in cui Taricone non è un carabiniere o un poliziotto o un pompiere o il pusher di Maradona, ma è semplicemente Pietro Taricone. Taricone sul divano che le spara grosse, Taricone che tacchina la prima che ci sta, Taricone che pianta una tenda nel soggiorno. Taricone che fa gli addominali, ma soprattutto Taricone che si vergogna. Questo è importante. Taricone ha fatto tutto il peggio che poteva fare per vincere al Grande Fratello e trovarsi un posto al sole, ma non ne andava fiero.

(continua a leggere sul blog di Leonardo)