Le monodosi di detersivo sono pericolose?

Migliaia di bambini ogni anno le confondono per caramelle o giocattoli, provocandosi problemi di salute anche piuttosto gravi

A warning label is attached to a package of Tide laundry detergent packets in Houston on Thursday, May 24, 2012. The miniature detergent packets arrived on store shelves in recent months, touted as a solution to bulky bottles and messy spills. But doctors across the country say children are confusing the tiny, brightly colored packets with candy and swallowing them. Nearly 250 cases have been reported to poison control centers. (AP Photo/Pat Sullivan)
A warning label is attached to a package of Tide laundry detergent packets in Houston on Thursday, May 24, 2012. The miniature detergent packets arrived on store shelves in recent months, touted as a solution to bulky bottles and messy spills. But doctors across the country say children are confusing the tiny, brightly colored packets with candy and swallowing them. Nearly 250 cases have been reported to poison control centers. (AP Photo/Pat Sullivan)

Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics – il mensile dell’accademia americana dei pediatri – ha analizzato la pericolosità delle monodosi di detersivo da lavatrice per i bambini piccoli. Le monodosi colorate – chiamate anche pods, negli Stati Uniti ma anche in Italia – hanno causato problemi gravi a più di 700 bambini americani e in un caso addirittura la morte di uno di questi.

Tra il 2012 e il 2013 soltanto negli Stati Uniti più di 17mila bambini sotto i 6 anni sono venuti a contatto con il liquido tossico delle monodosi, secondo l’analisi dei dati dei centri di controllo per l’avvelenamento in America. Molti degli incidenti sono simili: il bambino prende la monodose colorata e la mette in bocca o, dopo averla rotta, negli occhi. Queste dosi di detersivo – misto ad ammorbidente e altre sostanze tossiche – sono molto piccole e colorate: possono essere scambiate facilmente per una caramella o un gioco. Inoltre il liquido è avvolto da una guaina protettiva sottilissima, fatta per sciogliersi facilmente: i bambini, mettendole in bocca, rompono la guaina facendo fuoriuscire il liquido all’interno.

Il 75 per cento dei casi di avvelenamento da detersivo riguarda i bambini sotto i tre anni: a quell’età i bambini si muovono già autonomamente e sono molto curiosi, ma non sono consapevoli dei pericoli ed è difficile tenerli sotto controllo ogni momento. Il medico Gary Smith, direttore del Centro per la ricerca sugli infortuni all’ospedale pediatrico dell’Ohio e responsabile dello studio, ha detto di non aver mai visto tanti bambini ammalarsi a causa dei prodotti per il bucato come negli ultimi anni. Le monodosi sono molto più tossiche dei normali detersivi liquidi, anche se non se ne conosce esattamente il motivo: probabilmente conta il fatto che il liquido nella monodose sia molto concentrato e che i prodotti chimici non siano gli stessi dei detersivi tradizionali.

A causa dell’ingestione del liquido molti bambini hanno avuto problemi di respirazione. Più di 100 su 700 con i problemi più gravi sono stati intubati all’arrivo in ospedale. Altri hanno avuto episodi di vomito, rischio di soffocamento, convulsioni e in alcuni casi anche coma. Il gruppo commerciale che rappresenta la maggior parte dei produttori di detersivi degli Stati Uniti ha fatto sapere che i creatori delle monodosi stanno lavorando con la Commissione per la sicurezza dei prodotti per i consumatori per ridurre il numero di incidenti collegati ai loro prodotti.

Per il momento i produttori hanno aggiunto etichette più visibili di avvertenza del pericolo, hanno creato contenitori più difficili da aprire e meno attraenti per i bambini, meno colorati e più opachi, per non mostrare il contenuto all’interno. Il dottor Smith e i suoi colleghi hanno notato un calo nelle chiamate d’urgenza per avvelenamento da detersivo verso la fine del 2013: parte del merito va proprio alle etichette e alle raccomandazioni dei pediatri, ma il problema non è ancora stato risolto del tutto. I ricercatori hanno infatti notato che nella seconda parte dell’anno i centri di intossicazione ricevono meno chiamate riguardanti questo problema, non è ancora chiaro perché: per capire se c’è stato effettivamente un calo di ingestione di detersivo liquido bisognerà aspettare i dati completi del 2014.

I ricercatori hanno raccomandato ai genitori di comprare i detersivi normali liquidi, meno attraenti e più sicuri per i bambini, o di tenere le monodosi fuori dalla portata dei figli, in un posto in alto o chiuso a chiave.