Romano Prodi dice che proprio non vuole fare il presidente della Repubblica

Ma non è certo che ci sia da fidarsi, considerati i precedenti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse16-04-2013 RomaPoliticaPontificia Universita' Angelicum - Lectio Magistralis di Romano Prodi su "I grandi cambiamenti della politica e dell'economia mondiale: c'e' un posto per l'Europa?"Nella foto Romano ProdiPhoto Roberto Monaldo / LaPresse16-04-2013 Rome (Italy)Conference by Romano Prodi on "The great changes in world politics and economics: there is' a place for Europe?"In the photo Romano Prodi
Foto Roberto Monaldo / LaPresse16-04-2013 RomaPoliticaPontificia Universita' Angelicum - Lectio Magistralis di Romano Prodi su "I grandi cambiamenti della politica e dell'economia mondiale: c'e' un posto per l'Europa?"Nella foto Romano ProdiPhoto Roberto Monaldo / LaPresse16-04-2013 Rome (Italy)Conference by Romano Prodi on "The great changes in world politics and economics: there is' a place for Europe?"In the photo Romano Prodi

Intervistato dal Corriere della Sera a proposito della rinnovata discussione sulle dimissioni di Giorgio Napolitano da presidente della Repubblica e sulla sua successione, Romano Prodi ha scandito questa frase:

«Io-non-ho-nessuna-intenzione-di-fare-il-presidente-della-Repubblica»

Romano Prodi, già due volte presidente del Consiglio con il centrosinistra e presidente della Commissione europea, era stato candidato dal PD alla presidenza della Repubblica già nel 2013, ma in modo rocambolesco e imprevisto ben 101 parlamentari che avrebbero dovuto sostenerlo decisero di non votarlo o votare qualcun altro. L’episodio portò alle dimissioni di Pier Luigi Bersani da segretario del PD e, poi, alla straordinaria rielezione di Giorgio Napolitano. Prodi commenta così al Corriere quella votazione:

«Non c’era nessuna ferita da chiudere, perché il problema non si era mai aperto»

Già lo scorso febbraio Prodi aveva commentato così le possibilità di un suo nuovo impegno nella politica italiana:

«Io al Colle? No, come si dice, the game is over, la gara è finita: sono tutti giovani, tutti nuovi, quindi uno deve capire quando è il proprio tempo e quando il proprio tempo è passato»

In generale, comunque, anche quando era interessato alla carica Prodi si è sempre tenuto molto vago pubblicamente: prima dell’elezione mancata, nel 2013, spiegò che «non ci iscrive alla cosiddetta corsa al Quirinale, non bisogna nemmeno pensarci». E nel 2005, prima di candidarsi alla presidenza del Consiglio, disse:

«Io vivere a Roma? Manco morto»