L’imbroglio dei premi ai dirigenti comunali

Repubblica elenca gli esempi di una pratica che ha fatto notizia di recente a Genova: i bonus che i Comuni danno ai dirigenti che si limitano a fare il proprio lavoro

Nei giorni successivi all’alluvione che ha provocato disastri e danni a Genova, aveva colpito in molti la notizia che ad alcuni dirigenti comunali che avrebbero potuto occuparsi maggiormente della prevenzione di rischi simili, erano comunque stati assegnati dei “premi per il raggiungimento di obiettivi” legati proprio alla prevenzione. Il paradosso sta nel fatto che in molti comuni vige un sistema di retribuzione dei dirigenti che aumenta spesso fuori di misura le loro retribuzioni legandole al raggiungimento di obiettivi che dovrebbero stare tra le loro mansioni ordinarie, ovvero il compimento di progetti e l’applicazione di decisioni prese. Alcuni di questi casi li elenca oggi Corrado Zunino su Repubblica.

Al Comune di Perugia i trentasei dirigenti si sono divisi 188mila euro in premi, 5.200 euro a testa in media. Un sei per cento abbondante di aggiunta sul loro stipendio. Obiettivi del 2012, premi sull’anno 2013 bonificati a inizio 2014 (poi, lo scorso giugno, è cambiata giunta: il sindaco elargitore Wladimiro Boccali è andato a casa per far posto al centrodestra). I dirigenti che non hanno raggiunto gli obiettivi hanno preso il premio lo stesso, solo un po’ più magro: sui duemila euro. E gli obiettivi sono i più svariati a Perugia: far riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncambi (risultato non raggiunto anche se affrontato da due dirigenti), celebrare i 50 anni del gemellaggio tra Perugia e Bratislava (le celebrazioni obiettivamente ci sono state e le spese sono state coperte per metà dagli sponsor).

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(nella foto, una manifestazione a Genova il 21 ottobre dopo l’alluvione, Arata Palli/LaPresse)