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  • Lunedì 27 ottobre 2014

La lettera di Jian Ghomeshi ai suoi ascoltatori

Un famoso conduttore radiofonico canadese ha raccontato su Facebook le sue abitudini sessuali per le quali è stato licenziato, e ora è su tutte le prime pagine

TORONTO, ON - SEPTEMBER 08: Media personality Jian Ghomeshi (L) and Isis Essery attend the Opening Night Party at Liberty Grand during the 2011 Toronto International Film Festival on September 8, 2011 in Toronto, Canada. (Photo by Sonia Recchia/Getty Images)
TORONTO, ON - SEPTEMBER 08: Media personality Jian Ghomeshi (L) and Isis Essery attend the Opening Night Party at Liberty Grand during the 2011 Toronto International Film Festival on September 8, 2011 in Toronto, Canada. (Photo by Sonia Recchia/Getty Images)

La notizia in apertura o in evidenza su tutti i principali giornali canadesi di oggi riguarda un conduttore radiofonico di CBC (il servizio pubblico radiotelevisivo nazionale in Canada), Jian Ghomeshi, e un suo post su Facebook. Ghomeshi è stato licenziato dalla CBC domenica 26 ottobre, dopo quattordici anni, a causa di uno scandalo sessuale montato – dice lui – da una sua ex fidanzata. La settimana scorsa la radio aveva spiegato che Ghomeshi aveva preso un permesso per la morte del padre, avvenuta poco tempo prima. Ghomeshi ha invece pubblicato sul suo profilo Facebook la sua versione riguardo alla vicenda e al licenziamento, con un’estesa e imbarazzata spiegazione dei suoi gusti sessuali e di come siano entrati in conflitto col suo lavoro.

Buongiorno a tutti,
vi scrivo oggi perché voglio che siate i primi a sapere certe notizie. Questo è stato il periodo più difficile della mia vita. Sono ancora a pezzi per la perdita di mio padre. Sto soffrendo e sono preoccupato per mia madre. E ora il mio mondo è stato sconvolto ancora. Oggi sono stato licenziato dalla CBC. Per almeno otto anni sono stato il conduttore di uno show sulla CBC, co-creato da me, chiamato Q. È stato il mio orgoglio e la mia gioia. Il mio fantastico team a Q è pieno di talento e mi ha aiutato a costruire una cosa bellissima.

Ho sempre lavorato seguendo il principio di fare del mio meglio per mantenere la mia dignità; mi sono impegnato a essere aperto e a dire la verità, sia in onda che non. Ho condotto grandi interviste, supportato talenti canadesi, ho parlato in radio di tante idee e questioni, ho espresso amore per la mia patria. Ed è tutto disponibile online per chiunque voglia ascoltare o guardare. Sapevo, ovviamente, che non tutti avrebbero concordato sempre con le mie opinioni e il mio stile, ma non sono stato mai altro che onesto. Ho sempre lealmente difeso la CBC e ho sostenuto l’emittente in pubblico. È un brand che sono onorato di aver aiutato a crescere.

Tutto questo adesso è cambiato. Oggi sono stato licenziato dalla società dove ho lavorato per almeno quattordici anni: sono stato strappato via al mio show, sono stato chiuso fuori dall’edificio e separato dai miei colleghi. Mi è stata data la possibilità di andarmene in silenzio e di dire pubblicamente che era stata una mia decisione. Ma non lo farò. Perché non sarebbe la verità. Perché sono stato licenziato. E perché non ho fatto niente di male. Sono stato licenziato dalla CBC perché c’era il rischio che la mia vita sessuale privata venisse resa pubblica come risultato di una campagna diffamatoria portata avanti da una mia ex fidanzata scaricata e uno scrittore freelance.

Come amici e familiari, vi devo la verità. Ho iniziato un procedimento legale contro la CBC, ma quello che è importante per me è che sappiate cosa è successo e perché. Perdonatemi se quello che segue potrebbe essere scioccante per qualcuno.

Sono sempre stato interessato a molte attività in camera da letto ma ho partecipato soltanto a pratiche sessuali concordate da entrambi i partner, consensuali ed eccitanti per tutti e due. Circa due anni fa ho cominciato ad uscire con una ragazza sui trent’anni. La nostra relazione è stata affettuosa, informale e passionale. Ci siamo visti periodicamente per circa un anno e abbiamo cominciato a fare sesso in modi diversi e avventurosi, come i giochi di ruolo, la dominazione e la sottomissione. Abbiamo discusso a lungo il nostro interesse prima di cominciare a fare sesso violento (BDSM, che comprende bondage, sottomissione, sadismo e masochismo). Abbiamo discusso le parole di sicurezza da usare e ci siamo sempre assicurati che l’altro fosse ancora a proprio agio in ogni situazione. Lei incoraggiava i giochi di ruolo e spesso li iniziava lei. Abbiamo scherzato sul fatto che la nostra relazione fosse una via di mezzo tra Cinquanta sfumature di grigio e una storia presa dal libro di Lynn Coady, vincitore del premio Giller l’anno scorso. Non voglio entrare in altri dettagli perché veramente non è affare di nessuno cosa fanno due adulti consenzienti. Non ho mai discusso della mia vita privata prima. Le preferenze sessuali sono un diritto umano.

Nonostante ci fosse un forte legame tra noi, mi è diventato chiaro che la nostra frequentazione occasionale non sarebbe mai diventata una relazione seria e ho chiuso la storia all’inizio di quest’anno. Lei si è arrabbiata: mi ha mandato messaggi che facevano capire che ci era rimasta male, che non ero stato serio e che non voleva vedessi altre persone.

Dopo, all’inizio della primavera, questa persona ha cominciato una campagna di molestie, vendetta e demonizzazione contro di me, che mi ha causato mesi di ansia. È venuto fuori che ha cominciato a contattare anonimamente persone che avevo frequentato (tramite Facebook) dicendogli che era stata vittima di abusi durante la relazione con me. In altre parole, stava trasformando quella che era stata una relazione consensuale in qualcosa di malvagio. Ho scoperto – tramite uno dei miei amici che era entrato in contatto con questa persona – che qualcuno una volta aveva preso il mio cellulare e si era segnato i nomi di qualsiasi donna avessi frequentato negli ultimi anni. Questa donna ha cominciato a contattare metodicamente queste persone per cercare di costruire una storia contro di me. Le mie amiche e ex fidanzate hanno cominciato a dirmi insistentemente di questi tentativi di calunniarmi.

Questa persona ha anche cominciato a lavorare con uno scrittore freelance, noto per non essere un mio grande fan e, insieme, hanno cercato di costruire un caso per diffamarmi. Ha trovato qualcuno che ha simpatizzato con lei dipingendosi come una vittima e ha trasformato questa cosa in una campagna. Lo scrittore ha audacemente cominciato a contattare i miei amici, i miei colleghi e le mie conoscenze – e tutti quanti loro sono poi venuti da me a dirmi cosa stava succedendo e tutti hanno capito che era un caso montato per attaccarmi e distruggere la mia reputazione. Tutti quanti hanno fatto la stessa domanda: se avessi avuto una relazione non consensuale con una donna, e mi fossi comportato come diceva, perché raccontarlo innanzitutto ai media?

Lo scrittore ha poi tentato di vendere questa storia. A un certo punto un grosso giornale canadese ha fatto delle ricerche, ma non ha mai pubblicato nulla. Si presuppone che abbiano capito che questi tentativi di raccontare i miei comportamenti sessuali erano invenzioni. Comunque ho dovuto convivere con la paura che qualcuno mi gettasse del fango su internet, dove si può demonizzare qualcuno prima che i fatti confutino le false accuse.

E questo ci porta al punto in cui ci troviamo oggi. Ho vissuto con la minaccia che queste cose sarebbero state rese pubbliche per diffamarmi. E che quindi avrei dovuto far causa. Sapendo però che questo avrebbe causato alla mia reputazione il danno che la mia ex intendeva causare (lei ora ha persino cercato di contattarmi per dirmi che vorrebbe negare ciascuna di queste accuse assolutamente false). Ma per via del fatto che la sto rendendo pubblica, questa cosa, nei prossimi giorni sentirete di come sono coinvolto in tutta questa specie di sgradevoli atti aggressivi in camera da letto. E potrebbero essere fatte delle ipotesi e delle implicazioni del fatto che queste cose capitino non consensualmente. E quella sarà una bugia. Ma sarà materia di grandi pettegolezzi, in un mondo guidato dalla fame di “scandali”. E ci saranno quelli che sceglieranno di credere alla bugia e di odiarmi o ridere di me. E ci saranno tentativi di mettere insieme cose diverse. Affermeranno che ci sono alcune donne coinvolte (quelle d’accordo con la mia ex) nel tentativo di individuare una mia “tendenza di comportamento” generale. E questa affermazione sarà basata su bugie, ma provocherà danni. Ma vi sto raccontando questa storia nella speranza che la verità, alla fine, convincerà tutti.

Sono sempre stato molto aperto con CBC riguardo questa storia, sin da quando queste accuse assolutamente false hanno cominciato a circolare. Non ho mai pensato che potesse essere di interesse per qualcuno quello che faccio nei miei affari privati, ma volevo che i miei capi fossero a conoscenza di questo tentativo di screditarmi. Da mesi la CBC fa parte del gruppo di amici e avvocati messi insieme per affrontare tutto questo. Giovedì scorso ho mostrato volontariamente le prove che tutto quello che ho fatto è stato consensuale. L’ho fatto in buona fede, e perché so, da sempre, che non ho niente da nascondere. Poi la CBC ha deciso di licenziarmi.

I dirigenti della CBC mi hanno confermato che le informazioni fornite dimostravano che c’è stata una volontà consensuale. Infatti, in seguito hanno detto a me e al mio gruppo che non avevano mai avuto dubbi a riguardo, e che non erano preoccupati dall’aspetto legale della vicenda. Però hanno aggiunto che questo tipo di comportamenti sessuali era sconveniente per un personaggio di primo piano della CBC. Hanno detto che ero licenziato per “il rischio della percezione che sarebbe potuta provenire dalla storia che poteva emergere”. Ricapitolando: sono stato licenziato dal programma che amo e che ho costruito e in cui ho riversato me stesso per anni, a causa di quello che faccio nella mia vita privata.

Lasciate che sia io il primo a dire che le mie preferenze in camera da letto potrebbero non essere gradite ad alcune persone. Potrebbero essere strane, seducenti, strambe, normali, o completamente offensive secondo altri. Abbiamo tutti la nostra vita segreta. Ma questa è la mia vita privata. Questa è la mia vita personale. E nessuno, certamente nessun datore di lavoro, dovrebbe avere il controllo su cosa le persone fanno consensualmente nella loro vita privata.

E quindi – senza accuse formali, senza alcuna lamentela formale, nessuna, al dipartimento di risorse umane della CBC (ci hanno detto che avevano fatto un controllo ed erano rimasti soddisfatti) – ho perso il mio lavoro a causa di una vendetta. Due settimane dopo la morte di mio padre sono stato licenziato dalla CBC a causa di quello che faccio nella mia vita privata.

Io ho amato la CBC. Il gruppo di Q è il miglior staff del paese. I miei colleghi e produttori di CBC non hanno eguali e sono tra i migliori nel loro mestiere. Ho sempre cercato di essere un brav’uomo e di fare un buon lavoro per il mio paese. Sono ancora turbato. Ma vi sto raccontando questa storia in modo che si sappia la verità. E per mettere fine a quest’incubo.