Il M5S, l’intervento in Iraq e l’ISIS

I deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Esteri hanno diffuso questo comunicato per criticare la decisione del governo di sostenere il governo del Kurdistan iracheno – anche militarmente – per permettergli di difendersi dall’avanzata dello “Stato Islamico”, l’organizzazione estremista sunnita già nota come ISIS che ha già conquistato con la violenza un pezzo di Iraq e uno di Siria, portando gli Stati Uniti a intervenire per evitare il “genocidio” degli yazidi.

I ministri Mogherini e Pinotti giocano a fare la guerra in Iraq senza aver consultato il Parlamento preventivamente. Si fermino e vengano a riferire in Aula prendendosi le loro responsabilità di fronte al Paese. Bombardamenti e forniture di armi non fanno altro che alimentare gli stessi fenomeni che si vogliono contrastare. Praticamente è come curare un diabetico con iniezioni di glucosio. Quindi il duo UE-USA decide di bombardare per mettere pace, con la giustificazione che tutto ciò serva a prevenire il genocidio, mentre per uguali situazioni nel vicinissimo Medio oriente non si procede certo con misure analoghe. Questo atteggiamento non può fare altro che polarizzare ulteriormente le divisioni e far proliferare fenomeni radicali come l’ISIS che sarebbero da approfondire con calma e rispetto, valori di cui s’è persa traccia in questi giorni di urgenza e aggressività. Ci chiediamo se possono due ministri decidere per un intero paese senza consultare il parlamento preventivamente. Violenza genera violenza e l’articolo 11 della costituzione non è un optional.