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  • Sabato 14 giugno 2014

L’Afghanistan sceglie il suo nuovo presidente

Oggi si vota per il ballottaggio: potrebbe essere il primo passaggio democratico di potere nella storia del paese

An Afghan resident wanting to vote poses for a photograph with his identity card as he waits for voting to start at a polling centre in Kabul on June 14, 2014. Afghans head to the polls on June 14 for a second-round election to choose a successor to President Hamid Karzai, with the threat of Taliban attacks and fraud looming over the country's first democratic transfer of power. AFP PHOTO/SHAH Marai (Photo credit should read SHAH MARAI/AFP/Getty Images)
An Afghan resident wanting to vote poses for a photograph with his identity card as he waits for voting to start at a polling centre in Kabul on June 14, 2014. Afghans head to the polls on June 14 for a second-round election to choose a successor to President Hamid Karzai, with the threat of Taliban attacks and fraud looming over the country's first democratic transfer of power. AFP PHOTO/SHAH Marai (Photo credit should read SHAH MARAI/AFP/Getty Images)

Aggiornamento 19 – Almeno 46 persone sono morte in una serie di attacchi ai seggi in tutto il paese. Secondo le autorità, circa sette milioni di persone su dodici aventi diritto, hanno partecipato alle elezioni.

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Sabato 14 giugno in Afghanistan si vota per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il presidente uscente, Hamid Karzai, non si è ricandidato, quindi, queste elezioni sanciranno il primo passaggio di potere democratico tra due leader nella storia del paese. I due candidati sono l’ex ministro degli Esteri Abdullah Abdullah, che al primo turno ha ottenuto la percentuale più alta di voti, il 44,9 per cento, e l’ex economista della Banca Mondiale Ashraf Ghani, che è arrivato secondo con il 31,5 per cento.

Le operazioni di voto sono cominciate alle 4.30 del mattino, ora italiana. I talebani hanno minacciato attacchi ai seggi ma per il momento non ci sono notizie di attentati. Si temono però anche brogli e irregolarità, e alcuni osservatori credono che se il distacco tra i due fosse troppo sottile potrebbero esserci scontri e incidenti tra i sostenitori dei due candidati: anche perché rappresentano – almeno in parte – due delle principali etnie del paese.

Ghani dovrebbe aver ottenuto molti voti da parte dei pashtun, il più grande gruppo etnico dell’Afghanistan, che negli ultimi cent’anni ha espresso praticamente tutti i leader del paese (Ghani è anche considerato il candidato più vicino agli Stati Uniti). Abdullah, invece, basa il suo sostegno principalmente sul voto dei non-pashtun del nord del paese. Nessuno dei due è considerato particolarmente vicino al presidente uscente Karzai. I candidati che il presidente uscente aveva “sponsorizzato” non sono riusciti a passare il primo turno.

Durante il primo turno circa 7 milioni di afghani su 12 milioni di elettori registrati si sono recati alle urne: un’affluenza molto superiore alle aspettative (qui avevamo raccolto alcune delle foto più belle di quel giorno). I primi risultati parziali del ballottaggio sono attesi per il 2 luglio, mentre quelli definitivi dovrebbero arrivare il 22 dello stesso mese.