Lo scontro diplomatico su Twitter tra Russia e Romania
La Romania ha vietato al vice primo ministro russo di volare nel suo spazio aereo, lui ha scritto che la prossima volta tornerà su un bombardiere
Sabato 10 maggio il vice primo ministro russo Dimitri Rogozin ha visitato la Transnistria, un territorio che si è autoproclamato indipendente dalla Moldavia nel 1990 che secondo diversi analisti la Russia vorrebbe annettere. Rogozin, che tra le altre cose supervisiona l’industria bellica russa, è tra i politici russi e ucraini ai quali gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno imposto limitazioni per quanto riguarda gli spostamenti, in seguito alla crisi ucraina e all’annessione della Crimea da parte della Russia.
Per tornare in volo a Mosca l’aereo di Rogozin avrebbe dovuto sorvolare la Romania. Ma il primo ministro romeno Victor Ponta ha proibito all’aereo con la delegazione russa di sorvolare lo spazio aereo della Romania, applicando a suo dire le decisioni dell’UE. Rogozin è molto attivo su Twitter, e durante il volo ha raccontato cosa stava succedendo.
Upon the US request Romania has closed its air space for my plane. Ukraine doesn’t allow me to pass through (cont) http://t.co/A7u6oBukmQ
— Dmitry Rogozin (@DRogozin) May 10, 2014
In un altro tweet Rogozin ha detto che avrebbe volato lo stesso, nonostante il divieto, salvo poi scrivere che degli aerei ucraini avevano fermato il suo aereo. Dopo essere stato intercettato dagli aerei romeni e ucraini, l’aereo su cui volava Rogozin è stato fatto atterrare nuovamente in Moldavia e perquisito dalla polizia. Rogozin è poi tornato in Russia su un volo di linea, e ha commentato l’incidente scrivendo che la prossima volta in Ucraina ci sarebbe andato a bordo di un TU-160, un famoso modello di bombardiere strategico supersonico sovietico.
Il ministro degli esteri romeno ha chiesto alla Russia di chiarire la sua posizione ufficiale su queste frasi, sostenendo che “la minaccia di usare un bombardiere strategico sovietico da parte del vice primo ministro russo è una dichiarazione molto grave, considerato il contesto politico attuale in questa regione.”
Dopo un incontro con il primo ministro russo Dimitri Medvedev, Rogozin ha detto che la risposta della Russia al comportamento del governo romeno dovrà essere «molto dura». Medvedev ha invece detto, riguardo a cosa è successo dopo l’atterraggio del volo in Moldavia, che la Russia «terrà conto di questo incidente nella cooperazione economica con la Moldavia».
Nei giorni dell’incidente diplomatico il presidente della Romania Traian Basescu, che ha più poteri del primo ministro e ha il compito di gestire la politica estera, era impegnato in campagna elettorale per le elezioni presidenziali del prossimo novembre: Rogozin aveva anche scritto su Twitter «mi chiedo quanto abbia bevuto Basescu per avere il coraggio di una decisione come quella della chiusura dello spazio aereo» . Domenica 11 maggio Basescu ha risposto domandando «quanta vodka avesse bevuto Dmitry Rogozin» prima di fare quel tweet sul bombardiere, e ha aggiunto che bisognava «rispondere a un pagliaccio del genere con il suo stesso linguaggio».
Oggi Basescu ha però convocato il governo romeno per una “lezione di politica estera” per chiarire alcune questioni di «diplomazia, sicurezza e difesa.»
Foto: Dmitry Rogozin, a sinistra, con Dmitri Medvedev, in visita in una fabbrica di armi (AP Photo/RIA Novosti, Alexander Astafyev, Government Press Service)