Gli scontri a Roma

Prima della finale di Coppa Italia dieci persone sono state ferite, di cui tre per colpi di armi da fuoco: la partita è iniziata in ritardo dopo tensioni e prepotenze dei tifosi napoletani

Due ore prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, ci sono stati diversi scontri che hanno coinvolto tifosi e polizia nei pressi dello stadio Olimpico di Roma e di un’area di servizio di Rieti. Dieci persone sono rimaste ferite, e tre di loro – pare tre tifosi del Napoli, ma le notizie sono ancora piuttosto confuse – sono state colpite da colpi di arma da fuoco: una di loro sarebbe in gravissime condizioni. La partita è iniziata con circa 45 minuti di ritardo, dopo che c’è stato un lungo confronto tra i tifosi del Napoli – che si opponevano a far giocare la gara – e la polizia. Prima anche il centrocampista del Napoli Marek Hamsik era stato chiamato sotto la curva della sua squadra: i tifosi hanno lanciato in campo petardi e bombe carta.

Torna la follia ultrà. Fuori dallo stadio Olimpico di Roma nel giorno della finale Fiorentina-Napoli va in scena la guerriglia tra tifosi e polizia con bombe carta, lacrimogeni e spari. Il bilancio è di almeno dieci tifosi feriti. Tre di loro (del Napoli) sono stati colpiti da un’arma da fuoco e uno lotta per la vita.

La tensione si è trasferita all’interno dello stadio Olimpico dove i tifosi hanno protestato lanciando bombe carta e fumogeni, ritardando l’inizio della partita. Per rassicurare i supporter è intervenuto anche il napoletano Marek Hamsik che si è intrattenuto a lungo con i capi della tifoseria. Poi la decisione del prefetto di giocare.

In una nota la Questura ha spiegato che «al momento il triplice ferimento non sembra essere collegato a scontri tra tifosi, ma avrebbe cause occasionali».

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