A che punto è la frana a Courmayeur

Ha già causato il distacco di 20mila metri cubi di detriti, la chiusura temporanea del traforo del Monte Bianco e l'evacuazione precauzionale di 80 persone

Foto Andrea Negro / LaPresse cronaca21 04 2014 La Palud - Aosta Frana di La Palud Nella foto: il fronte della franaPhoto Andrea Negro / LaPresse news21 April 2014The landslide in Courmayeur
Foto Andrea Negro / LaPresse cronaca21 04 2014 La Palud - Aosta Frana di La Palud Nella foto: il fronte della franaPhoto Andrea Negro / LaPresse news21 April 2014The landslide in Courmayeur

Da circa due settimane il versante nordoccidentale del Monte La Saxe, a Courmayeur, in provincia di Aosta, è interessato da una frana che sta causando il distacco regolare e progressivo e la caduta di alcuni detriti e massi di grandi dimensioni. Finora 80 persone sono state costrette a lasciare alcune strutture di La Palud, la frazione del comune di Courmayeur maggiormente interessata dalla frana, che ha scaricato alcuni massi anche sull’alveo della Dora Baltea. Domenica 20 aprile intorno alle 13 il distacco di una massa di pietre e terra di circa 2mila metri cubi (come quantificato dal centro di controllo allestito dalla protezione civile) ha portato alla chiusura temporanea della strada statale 26, quella del traforo del Monte Bianco, che collega Francia e Italia.

L’attività geologica di questa montagna è monitorata già dal 2009: da gennaio di quest’anno è stato dichiarato lo stato di emergenza e stabilito un finanziamento di 8 milioni di euro per interventi di protezione della popolazione. È stato calcolato che da martedì 8 aprile, circa 20 mila metri cubi di roccia, terra e detriti si sono già staccati dalla montagna, scivolando a valle a una velocità di 4 metri al giorno, e gli esperti sostengono che lo smottamento potenziale complessivo potrebbe essere di 400mila metri cubi di pietre e terra.

I geologi che stanno monitorando la frana hanno sorvolato la parete della montagna e hanno rilevato alcune profonde crepe, larghe fino a tre metri, come spiegato da Davide Bertolo, dirigente della struttura Attività geologiche della Valle d’Aosta. Oggi Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale, incontrerà geologi e dirigenti regionali per programmare i prossimi interventi e per la consegna dei lavori di realizzazione di un vallo a protezione di Entrèves e La Palud, la cui costruzione era già prevista da prima di quest’ultima emergenza.

Il sindaco Fabrizia Derriard ha detto che il vallo sarà lungo 750 metri, con una base di 20 metri e un’altezza massima di 9, e servirà a proteggere le popolazione nel caso di un crollo completo. I lavori saranno terminati entro cinque mesi, “ma siamo organizzati per interventi di emergenza qualora la terra e i sassi ostruissero il flusso della Dora di Ferret e nel caso di una eventuale esondazione del corso d’acqua”, ha spiegato Derriard. Ha precisato anche che non ci sono rischi per le persone, dato che la porzione di territorio interessata dalla frana è stata completamente circoscritta ed evacuata.