Dove sarà smantellata la Costa Concordia

Si deciderà entro maggio, per ora l'offerta migliore è arrivata dalla Turchia: e i porti italiani?

The wreck of Italy's Costa Concordia cruise ship sits in the harbour of Giglio Port on February 26 , 2014. The captain of the wrecked Costa Concordia cruise ship, Francesco Schettino, returned to the site of the disaster for the first time after the judge at his trial ruled he could board the stricken vessel. AFP PHOTO/Filippo MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
The wreck of Italy's Costa Concordia cruise ship sits in the harbour of Giglio Port on February 26 , 2014. The captain of the wrecked Costa Concordia cruise ship, Francesco Schettino, returned to the site of the disaster for the first time after the judge at his trial ruled he could board the stricken vessel. AFP PHOTO/Filippo MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Giovedì 17 aprile il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ha riferito alla commissione Ambiente della Camera sullo stato dei lavori attorno alla Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 al largo dell’Isola del Giglio. Gabrielli ha detto che sono in corso le procedure per scegliere il porto dove la nave verrà smantellata, e ha spiegato che l'”Osservatorio Costa Concordia” – un organo presieduto dalla regione Toscana – ha ricevuto 13 offerte da 9 porti europei e 4 italiani: al momento l’offerta più bassa è stata fatta da quello della città turca di Smirne, situata in Asia Minore vicino all’isola di Chio, che ha offerto di eseguire il lavoro per 40 milioni di euro.

Per quanto riguarda i porti italiani, Gabrielli ha detto che quello di Civitavecchia ha chiesto 200 milioni (Gabrielli l’ha definita un’offerta «fuori mercato») e che quello di Palermo si è ritirato dalla gara: restano Genova e Piombino, che hanno anche fatto un’offerta bassa – 80 milioni – ma per i quali ci sono alcuni problemi di logistica. Il porto sarà poi scelto entro maggio. Gabrielli ha aggiunto che finora per i lavori sulla nave è stato speso circa un miliardo di euro, di cui 600 milioni da parte delle compagnie assicurative.

Dall’audizione alla Camera di ieri del capo della Protezione Civile Franco Gabrielli (nella foto) arrivano corposi aggiornamenti sullo stato dei lavori di recupero della Costa Concordia, naufragata all’isola del Giglio il 13 gennaio di due anni fa.

I porti candidati
Entro il mese di maggio (avrebbe dovuto essere aprile, ma non è mai stata una scadenza perentoria) si deciderà il porto di destinazione dove portare il relitto per smantellarlo. Gli scali valutati finora sono stati tredici (in realtà circa una ventina, ma quelli che hanno presentato offerta documentata sono quasi la metà), di cui quattro italiani e nove stranieri. Quelli italiani sono Palermo (ritiratasi poche settimane fa), Piombino, Genova e Civitavecchia. Quelli esteri si trovano in Turchia, Gran Bretagna e Norvegia. L’offerta più bassa, ha spiegato Gabrielli, è venuta da un porto norvegese, ma è impraticabile per la distanza (quello che si risparmia si spende nel viaggio transoceanico per portare Costa Concordia dal Mediterraneo al Mare del Nord). Discorso analogo per la Gran Bretagna, con la grossa differenza che i costi sono leggermente superiori alla Norvegia. «Assolutamente fuori mercato» per Gabrielli è Civitavecchia che ha offerto 200 milioni. Seguono Genova e Piombino con 80 milioni. Ma l’offerta più allettante di tutte viene da Izmir in Turchia, che chiederebbe non più di 40 milioni.

Turchia vs Italia
Riepilogando, quindi, i candidati sono attualmente tre: in prima posizione Izmir, seguito da Piombino e Genova più o meno appaiati. Genova avrebbe un vantaggio infrastrutturale: secondo quanto dichiarato dall’Autorità portuale ligure tempo fa, il bacino dovrebbe essere già pronto.

(Continua a leggere su Informazioni Marittime)