• Italia
  • Venerdì 21 febbraio 2014

I grandi del fotogiornalismo a Modena

Raccolti in una mostra che inizia domani e che mette insieme alcune delle fotografie più importanti dalla raccolta della Galleria Civica della città

Ferdinando Scianna, Tre castagni, 1963 Raccolta della fotografia, Galleria civica di Modena
Ferdinando Scianna, Tre castagni, 1963 Raccolta della fotografia, Galleria civica di Modena

Sabato 22 febbraio a Modena sarà inaugurata la mostra Fotogiornalismo e reportage. Immagini dalla collezione della Galleria civica di Modena, curata da Silvia Ferrari e realizzata interamente con materiale proveniente dalle raccolte della Galleria civica, un’istituzione attiva dal 1959 che propone mostre temporanee e che gestisce alcuni archivi molto importanti tra cui La Raccolta del Disegno Contemporaneo e La Raccolta di Fotografia Contemporanea, costituita da 3500 fotografie dei maggiori fotografi internazionali contemporanei.

Per la prima volta sono state selezionate dalla collezione opere sul tema del fotogiornalismo e sul reportage, con fotografie diverse per storia e stile. Le immagini raccontano fatti cruciali della storia, conflitti, viaggi, esplorazioni e indagini sociali tra cui le  vicende del Cile durante la dittatura di Pinochet, la rivoluzione ungherese del ’56, la strage dei Watussi in Burundi nel ’64, la caduta del muro di Berlino.

Tra le fotografie sono presenti i ritratti di personaggi come Che Guevara, Fidel Castro, Konrad Adenauer, Bill Clinton e Nelson Mandela e tra i fotografi in collezione ci sono nomi che hanno fatto la storia della fotografia di reportage come Weegee, Henri Cartier-Bresson, Tim N. Gidal, Robert Capa, Werner Bischof, William Klein, Caio Mario Garrubba, Mario De Biasi, Gianni Berengo Gardin e Ferdinando Scianna.

Saranno esposte le fotografie dalla serie Native Americans di Adam Clark Vroman, una ricerca sulle popolazioni indigene della zona di confine fra Messico e Stati Uniti d’America alla fine dell’Ottocento, alcuni scatti di Gianni Berengo Gardin dedicati alle comunità di zingari in Italia e i ritratti di donne algerine costrette a farsi fotografare a volto scoperto per i documenti di identificazione durante la colonizzazione francese degli anni Sessanta.

La mostra resterà allestita fino al 13 aprile e il 27 febbraio sarà possibile assistere a una conferenza sul tema, nella quale si parlerà di che cosa significa raccontare i grandi fatti oggi e della relazione tra immagine e mondo dell’informazione