Il nuovo film di Tarantino non si farà, dice Tarantino

Aveva dato la sceneggiatura a sei persone, è finita in mano «a tutta Hollywood»: lui si è arrabbiato e dice che non farà più il film

The President of the Venezia 67 jury, US director Quentin Tarantino, poses during the photocall of the jury on the opening day of the 67th Venice Film Festival on September 1, 2010 at Venice Lido. 24 films are competing for the Golden Lion. AFP PHOTO / VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
The President of the Venezia 67 jury, US director Quentin Tarantino, poses during the photocall of the jury on the opening day of the 67th Venice Film Festival on September 1, 2010 at Venice Lido. 24 films are competing for the Golden Lion. AFP PHOTO / VINCENZO PINTO (Photo credit should read VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)

Il magazine online Deadline Hollywood ha pubblicato un’intervista al regista Quentin Tarantino riguardo la sua ultima sceneggiatura, che Tarantino ha da poco deciso di pubblicare in forma di libro invece che ricavarne un film. Tarantino ha preso questa decisione dopo che la bozza della sceneggiatura – The Hateful Eight, un western – era circolata a sua insaputa fra vari agenti e attori, che lo hanno poi contattato per convincerlo ad avere una parte nel film. Tarantino ha spiegato di essere «molto, molto triste» per la vicenda e ha detto che incontrerà presto degli editori per accordarsi sulla pubblicazione del libro.

Spiega Tarantino: «Ho finito di scrivere la bozza e non avevo intenzione di iniziare a girare prima del prossimo inverno, cioè fra un anno. Eppure la bozza ha iniziato a circolare. Io l’ho data soltanto a sei persone, e se non posso fidarmi di loro neppure a quel livello, non ho nessuna intenzione di continuare a farlo. Ne farò un libro. Chiuso. Adesso penserò alla mia prossima idea. Ne ho già in mente altre dieci».

Nel corso dell’articolo Tarantino chiede esplicitamente al giornalista di riportare i nomi delle persone di cui sospetta («per favore, scrivi i loro nomi»):

«ho dato la sceneggiatura a uno dei produttori di Django Unchained, Reggie Hudlin, e lui ha permesso a un agente di andare a casa sua e leggersela. È un atto di tradimento, ma non particolarmente grave perché non gliel’ha data fisicamente. Poi l’ho data a tre attori: Michael Madsen, Bruce Dern e Tim Roth. L’unico che so per certo non essere colpevole è Tim Roth. Uno degli altri due l’ha fatta leggere al proprio agente e quello l’ha passata a tutta Hollywood. Non so come lavorino questi fottuti agenti, ma questo film non lo faccio e basta»

Nel corso dell’intervista, Tarantino spiega che sospetta in particolare della Creative Artists Agency, una nota agenzia che rappresenta Bruce Dern. Deadline Hollywood ha contattato l’agenzia, che ha negato le accuse e ha fatto notare che per quel che se ne sa potrebbe essere stato lo stesso Tarantino a far circolare la sceneggiatura: secondo l’agenzia, infatti, il documento mancava del cosiddetto watermark, cioè una scritta in sovraimpressione che accerti la provenienza del testo (è una pratica comune anche per i film: quest’anno è circolata molto online una copia in alta risoluzione del film I sogni segreti di Walter Mitty appartenente alla giurata degli Oscar Ellen DeGeneres, come indicava una dicitura in sovraimpressione).

foto: VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images