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  • Lunedì 9 dicembre 2013

Continuano i saccheggi in Argentina

Sono iniziati a Córdoba la scorsa settimana, dopo gli scioperi indetti dalla polizia per chiedere un aumento di stipendio, e poi si sono diffusi in altre province del paese

Looters leave a supermarket in Cordoba, Argentina, on December 3, 2013. People looted stores Tuesday in the central Argentine province of Cordoba after police demanding pay raises refused to leave their barracks. One person died in Argentina amid the looting and robberies, a doctor said Wednesday. Police want higher salaries and better working conditions, said a lawyer for the police officers, Miguel Ortiz Pellegrini. AFP PHOTO/NA/HO ARGENTINA OUT (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
Looters leave a supermarket in Cordoba, Argentina, on December 3, 2013. People looted stores Tuesday in the central Argentine province of Cordoba after police demanding pay raises refused to leave their barracks. One person died in Argentina amid the looting and robberies, a doctor said Wednesday. Police want higher salaries and better working conditions, said a lawyer for the police officers, Miguel Ortiz Pellegrini. AFP PHOTO/NA/HO ARGENTINA OUT (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)

Nella notte tra domenica 8 e lunedì 9 dicembre a Concordia – nella provincia argentina di Entre Ríos, vicino al confine con l’Uruguay – centinaia di persone hanno saccheggiato negozi e supermercati, approfittando di uno sciopero della polizia locale organizzato per chiedere un aumento degli stipendi. Diverse attività commerciali sono state danneggiate e alcune persone sono rimaste ferite durante gli assalti (data l’assenza della polizia, i proprietari dei negozi hanno cercato di difendersi in maniera autonoma).

Episodi simili vanno avanti in diverse province dell’Argentina dal 4 dicembre scorso, quando uno sciopero indetto dalla polizia di Córdoba aveva lasciato libere centinaia di persone di saccheggiare una trentina di supermercati, rivenditori di elettrodomestici e altri negozi. Il governatore di Córdoba, José Manuel de la Sota, aveva ceduto alle richieste della polizia e aveva accettato di alzare gli stipendi: il giorno dopo, seguendo il modello di Córdoba, i sindacati di polizia di altre province avevano chiesto un uguale aumento di stipendio, e il problema si è esteso in 5 delle 23 province del paese. Nella maggior parte delle province le autorità hanno ceduto alle richieste dei sindacati di polizia, mentre il governo centrale di Buenos Aires ha mandato circa 10mila agenti per mettere in sicurezza le zone di maggiore conflitto. Finora, comunque, sembra che le misure prese dai governi locali e da quello centrale non abbiano portato ai risultati sperati.

Sergio Urribarri, governatore della provincia di Entre Ríos, ha commentato molto duramente i saccheggi e le violenze di domenica 8 dicembre a Concordia. Secondo il giornale locale Elenterios.com, in un primo momento gli abitanti di alcuni quartieri della città hanno formato cordoni di protezione attorno a negozi e supermercati per evitare i saccheggi, ma non è stato sufficiente. Urribarri ha detto: «Quello che sta succedendo nella provincia è vandalismo prodotto dal fatto di non avere agenti di polizia. Stiamo lavorando per mantenere la calma». Urribarri ha aggiunto che un uomo è morto domenica notte, ma non è ancora chiaro se l’episodio sia legato ai saccheggi di Concordia oppure no. Ad ogni modo, ha spiegato il governatore, le autorità della provincia stanno lavorando per trovare un accordo che preveda un aumento di stipendio alla polizia locale.

Domenica 8 dicembre altri saccheggi sono stati compiuti a Santa Fe – nella provincia di Santa Fe, nella parte nord-orientale del paese – e nella provincia di Catamarca, nel nord-ovest. Gli scioperi della polizia hanno portato alcuni governatori ad approvare aumenti salariali per la polizia in diverse province, tra cui Santa Fe, La Rioja, San Juan e Córdoba, con una decisione che diversi commentatori hanno definito “pessima e fallimentare”.

Foto: Saccheggi a Córdoba, 3 dicembre (STR/AFP/Getty Images)