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  • Sabato 7 dicembre 2013

Merrill Newman è stato liberato

Era stato arrestato in Corea del Nord a ottobre e ha una gran storia, che risale alla guerra di Corea

Merrill Newman, un cittadino americano di 85 anni, veterano della guerra di Corea, è stato liberato sabato 7 dicembre dopo aver trascorso un mese agli arresti in Corea del Nord. L’agenzia di stampa nazionale della Corea del Nord ha dato la notizia nelle prime ore di sabato annunciando che Newman era stato “deportato” in Cina per ragioni umanitarie. La notizia è stata confermata poco dopo dal dipartimento di stato americano. Arrivato a Pechino, Newman si è imbarcato su un volo commerciale diretto negli Stati Uniti.

Oltre 50 anni fa Newman ha preso parte alla guerra di Corea. Lo scorso ottobre aveva partecipato a un viaggio organizzato di dieci giorni in Corea del Nord. Il giorno prima della ripartenza dal paese asiatico, alcuni ufficiali nordcoreani avevano interrogato Newman e la sua guida turistica sul suo stato di servizio quando era arruolato nell’esercito americano. Quel giorno Newman fece sapere ai parenti che quell’episodio lo aveva “piuttosto preoccupato”. Il giorno dopo, il 26 ottobre, mentre si trovava sull’aereo in partenza da Pyongyang per Pechino, Newman venne fatto scendere e arrestato.

La notizia dell’arresto rimase segreta per quasi un mese. Venne rivelata per la prima volta il 20 novembre e il governo della Corea del Nord confermò che stava trattenendo un cittadino americano solo il 22 novembre. Per diversi giorni dopo quella data, i motivi dell’arresto non vennero chiariti. Il 29 novembre l’agenzia stampa ufficiale della Corea del Nord pubblicò un video nel quale Newman leggeva un comunicato di “scuse” per il suo comportamento durante la guerra e prometteva, una volta tornato negli Stati Uniti, di raccontare la verità sulla Corea del Nord.

Newman, che negli Stati Uniti lavora come consulente finanziario, ha servito nella fanteria dell’esercito americano e partecipò alla guerra di Corea (1950-1953) durante la quale si affrontarono la Corea del Sud, appoggiata dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite, e la Corea del Nord, sostenuta dalla Cina comunista.

Il suo passato ha probabilmente spinto le autorità nordcoreane a trattenerlo e a costringerlo a leggere la dichiarazione in cui chiedeva scusa per i molti “militari e civili della Repubblica Popolare di Corea” uccisi durante gli anni della guerra. Nel comunicato Newman afferma anche di aver collaborato con un’unità militare chiamata “Kuwol”.

Secondo il Guardian, che ha intervistato alcuni superstiti dell’unità, il Kuwol non era un’unità qualunque dell’esercito sudcoreano. Si trattava di un gruppo di partigiani e sabotatori, attivi in operazioni dietro le linee e particolarmente temuti dell’esercito nordcoreano. I membri superstiti del Kuwol sono tuttora considerati degli eroi di guerra nella Corea del Sud e dei criminali nel Nord.

Secondo i testimoni intervistati dal Guardian, Newman fungeva da ufficiale di collegamento con le unità partigiane, rifornendole di armi, vestiti e cibo, ma non partecipò quasi mai direttamente ai combattimenti. Diversi giornali hanno scritto che prima del suo arresto Newman ha parlato apertamente del suo passato a fianco dei guerriglieri con ufficiali della Corea del Nord, un gesto che i suoi ex commilitoni definiscono “ingenuo”. Altri sostengono che il governo nordcoreano conoscesse la sua identità e il suo ruolo nella guerra già dal suo arrivo, grazie alla documentazione superstite dalla guerra.

Tra la fine di ottobre e il giorno del suo rilascio, Newman è stato uno dei due cittadini americani detenuti in Corea del Nord. L’altro, Kenneth Bae, è stato arrestato nel novembre 2012 e condannato a 15 anni di lavori forzati con l’accusa di aver cercato di rovesciare il governo nordcoreano. Bae è nato in Corea del Sud e si è trasferito negli Stati Uniti all’età di sette anni. Ha fondato un’agenzia turistica che organizza viaggi in Corea del Nord e in uno di questi viaggi è stato arrestato, dopo che sul suo computer sono state trovate fotografie ritenute compromettenti per il regime.