La prima sonda indiana verso Marte

La Mars Orbiter Mission è stata appena lanciata e raggiungerà il pianeta tra 300 giorni per studiarne l'atmosfera

Martedì 5 novembre alle 10:08 del mattino (ora italiana) dal Centro spaziale Satish Dhawa di Sriharikota, in India, è partita la Mars Orbiter Mission (MOM), la prima missione indiana per raggiungere Marte con una sonda robotica. Il lancio è avvenuto grazie a un Polar Satellite Launch Vehicle, il sistema di lancio messo a punto a partire dagli anni Novanta per portare in orbita i satelliti indiani. La sonda viaggerà per circa 300 giorni prima di raggiungere Marte nel settembre del 2014. Dal successo della missione dipenderà la possibilità per l’India di imporsi nella nuova gara verso lo spazio dei paesi asiatici, che negli ultimi decenni ha coinvolto Cina, Corea del Sud e Giappone.

MOM ha tra i suoi principali obiettivi la ricerca di tracce di metano nell’atmosfera di Marte. La possibile esistenza del gas era stata provata indirettamente già in passato da altre sonde in orbita intorno al pianeta e da alcune osservazioni, condotte con i telescopi, dalla Terra. Nel corso del suo primo anno di permanenza su Marte, il robot automatico (rover) Curiosity della NASA non ha però ancora trovato prove incontrovertibili per dimostrare la presenza di metano nei gas atmosferici marziani.

Secondo i ricercatori, il metano ha vita breve nell’atmosfera di Marte e probabilmente c’è una qualche fonte che ne produce costantemente di nuovo sul pianeta. La ricerca del gas è molto importante per trovare indizi su possibili forme di vita marziane: sulla Terra circa il 95 per cento del metano presente in atmosfera è dovuto all’attività dei microbi. Il metano può comunque formarsi anche in seguito a particolari processi geologici, e non è quindi escluso che su Marte sia presente per questo tipo di fenomeni.

L’agenzia spaziale indiana (ISRO) ha spiegato che la sonda da poco lanciata orbiterà intorno a Marte per studiare la sua atmosfera. Probabilmente non darà risposte definitive sulla presenza del metano, ma contribuirà comunque a estendere le conoscenze sul pianeta, con nuovi dati. Tra i compiti dell’orbiter ci sarà anche quello di calcolare la velocità con cui i gas atmosferici marziani si disperdono nello spazio circostante. Queste rilevazioni potranno fornire nuove informazioni su com’era fatta un tempo l’atmosfera del pianeta, confermando o smentendo le teorie secondo cui fosse più densa e complessa, quindi più adatta a proteggere forme di vita per come le conosciamo.

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MOM è stata approvata in via definitiva nel 2012, lasciando pochissimo tempo ai tecnici e ai ricercatori dell’agenzia spaziale per portare a termine il progetto in vista del lancio. I tempi sono stati stretti anche per non perdere un allineamento favorevole tra la Terra e Marte che consentirà alla sonda di percorrere meno strada per arrivare a destinazione, conservando le proprie energie. Raggiunta l’orbita intorno alla Terra, la sonda sarà spostata grazie a sei diverse accensioni dei suoi motori verso orbite più alte, quindi più distanti dal nostro pianeta. Infine, un’ultima accensione dei motori porterà la sonda indiana su una traiettoria interplanetaria per compiere i 780 milioni di chilometri di distanza per raggiungere Marte.

Per la sua prima missione verso Marte, l’India ha speso l’equivalente di oltre 70 milioni di euro. L’iniziativa ha ricevuto qualche critica da chi sostiene che il paese abbiamo bisogno di investire le proprie risorse sulla Terra, non in orbita, per affrontare seri problemi a partire da quello della malnutrizione di milioni di indiani. Tuttavia, in rapporto agli obiettivi e all’ambiziosità del progetto, MOM non costa molto denaro e potrà portare nuovi importanti elementi per scoprire qualcosa di nuovo sulle cose che ci stanno intorno, anche a centinaia di milioni di chilometri da noi.