Le leggi sull’immigrazione in Europa
Francia
Le recenti riforme sull’immigrazione e l’integrazione – fatte nel 2006 e nel 2007 – volevano promuovere un’immigrazione "scelta" e un’integrazione riuscita, e adattare il flusso migratorio alle capacità di accoglienza del paese e ai suoi bisogni economici.
Il sistema giuridico francese è organizzato attorno a due tipi principali di permesso di soggiorno: uno temporaneo, della durata massima di un anno legato alla situazione specifica dello straniero, e uno a lungo termine, decennale e rinnovabile: prevede che chi ne fa richiesta abbia la residenza da almeno 5 anni e abbia ottenuto il “contratto di accoglienza e integrazione”, che prevede una formazione linguistica e civica.
La legge prevede uno speciale titolo di soggiorno per gli stranieri che hanno un contratto di lavoro per determinate attività professionali o per stranieri la cui professione è richiesta in specifiche zone che presentano difficoltà di reperimento di mano d’opera. Uno dei problemi relativi all’immigrazione maggiormente sentiti in Francia è l’accoglienza degli stranieri per ricongiungimento familiare, su cui la legge del 2006 è intervenuta prevedendo disposizioni più restrittive: le risorse economiche dello straniero che lo richiede devono essere pari almeno al salario minimo garantito e il legame va dimostrato con un test sul DNA.
Il rifiuto di un permesso di soggiorno o del suo rinnovo può non essere motivato. L’immigrazione clandestina è sanzionata penalmente con un anno di carcere e una multa e può prevedere l’interdizione dal territorio francese per un periodo fino a tre anni.
(KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images)