Buone notizie da Gibellina

Cioè la città distrutta dal terremoto del Belice e ricostruita da artisti di fama mondiale: ha riaperto la sua fondazione culturale, una sua opera è tornata d'attualità

di Mercedes Auteri

L’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI) ha scelto una fotografia del Cretto di Alberto Burri, grande opera d’arte realizzata alla fine degli anni Ottanta a Gibellina, come “immagine guida” della Giornata del Contemporaneo, evento dedicato all’arte contemporanea e al suo pubblico che si terrà il 5 ottobre del 2013. Ogni anno la realizzazione dell’immagine viene affidata a un artista italiano di fama internazionale (Michelangelo Pistoletto nel 2006, Maurizio Cattelan nel 2007, Paola Pivi nel 2008, Luigi Ontani nel 2009, Stefano Arienti nel 2010, Giulio Paolini nel 2011 e Francesco Vezzoli nel 2012) e quest’anno se n’è occupata Marzia Migliora.

Il Grande Cretto di Alberto Burri

(l’immagine si ingrandisce con un clic)

La foto mostra alcune portatrici d’acqua mentre attraversano il Grande Cretto pensato da Alberto Burri per ricoprire le macerie di Gibellina, comune siciliano in provincia di Trapani distrutto dal terremoto del Belice nel 1968 e fatto ricostruire – su spinta dell’allora sindaco della città, Ludovico Corrao – da decine di artisti, letterati e architetti di fama mondiale, che trasformarono Gibellina in un posto eccezionale, un museo a cielo aperto.

L’immagine di Marzia Migliora mostra una fila di donne impegnate in un’azione quotidiana, rituale e solenne in tutto il Sud del mondo: trasportare un’anfora sul capo o sulle spalle. Le donne nella foto sono di Gibellina, discendenti di quelle che abitavano le case distrutte dal terremoto, le cui macerie sono oggi custodite sotto il manto del Cretto. La presenza delle donne evoca il legame tra il luogo e le persone, e l’equivalenza tra acqua e cultura, tra portatrici d’acqua e operatori culturali, vuole sottolineare l’importanza di un bene prezioso e insostituibile da cui dipendono la crescita e il benessere della società. Il titolo dell’opera è “Aqua Micans” e secondo l’AMACI “introduce una riflessione sul ruolo del museo come istituzione preposta a conservare e tutelare l’esistente e allo stesso tempo a stimolare la produzione e il ripensamento del nuovo, creando un ponte ideale tra il presente e il nostro passato storico artistico, attraverso cui costruire una proiezione futura e positiva”.

All’inizio del 2012 il ministero per i Beni e le Attività Culturali aveva risposto positivamente a un appello promosso da artisti, associazioni, musei, fondazioni, operatori culturali, stampa per salvare il Grande Cretto di Alberto Burri dalla rovina (infiltrazioni d’acqua, piante infestanti, lesioni profonde nella superficie di quei blocchi di cemento), destinando al restauro dell’opera 1,1 milioni di euro. Con l’approvazione e il finanziamento da parte della regione Sicilia del progetto di completamento (secondo il progetto originario di Burri) e l’intervento della Fondazione Albizzini di Città di Castello, i lavori dovrebbero cominciare nell’ottobre del 2013 e concludersi per il centenario della nascita di Burri, nel 2015.

Intanto a Gibellina la Fondazione Orestiadi, fondata da Corrao nel 1992, ha ripreso le attività dopo la temporanea chiusura dovuta ai gravi tagli delle risorse destinate alla cultura. In attesa dei fondi che la regione ha stanziato, i dipendenti hanno deciso di riaprire il museo e ricominciare le attività, nonostante non ricevano lo stipendio da diversi mesi. Le ultime installazioni sono state realizzate dagli artisti Francesco Arecco e Sergio Tumminello, per essere esposte proprio in occasione della Giornata del Contemporaneo negli spazi della Fondazione, e in occasione delle Orestiadi Teatro hanno avuto un gran successo gli spettacoli di Virgilio Sieni, attuale direttore della sezione Danza della Biennale di Venezia. Per le Orestiadi 2013, insieme alla voce e al violoncello di Naomi Berrill e con gli anziani di Gibellina, Virgilio Sieni ha presentato lo spettacolo “Di fronte agli occhi degli altri”.