Decalogo per una tregua tra ciclisti e pedoni

Lo ha stilato Slate, può riassumersi in tre grandi massime: stai attento, dai la precedenza e non fare il cretino

NEW YORK - NOVEMBER 11: Pedestrians and bicyclists take over a suddenly empty Fifth Avenue November 11, 2004 in New York City. The normally heavily trafficked street was closed in preparation for today's Veteran's Day parade allowing pedestrians and cyclists to take advantage of the empty street. (Photo by Mario Tama/Getty Images)
NEW YORK - NOVEMBER 11: Pedestrians and bicyclists take over a suddenly empty Fifth Avenue November 11, 2004 in New York City. The normally heavily trafficked street was closed in preparation for today's Veteran's Day parade allowing pedestrians and cyclists to take advantage of the empty street. (Photo by Mario Tama/Getty Images)

Il sito statunitense Slate ha deciso di intervenire nel vecchio e vasto dibattito che da molti anni mette contro ciclisti e pedoni di moltissime città del mondo. L’animosità che fino a poco tempo fa era prerogativa solo degli automobilisti – insulti, gestacci, eccetera – da tempo ha tracimato anche tra le persone che si muovono nelle grandi città senza prendere la macchina, spesso anche perché si contendono spazi identici o vicini.

Slate si è rivolto a due donne, cittadine di New York, “rappresentanti” delle due fazioni, in modo da stabilire 10 grandi regole generali da rispettare affinché sia possibile una convivenza pacifica: Aisha, autista di metropolitana, ha rappresentato il gruppo dei pedoni; Laura, pendolare in bicicletta tra i quartieri di Brooklyn e Lower Manhattan, ha rappresentato quella dei ciclisti. Le regole si possono sintetizzare in “stai attento”, “dai la precedenza quando devi” e “non fare il cretino”. E valgono anche per molte altre città del mondo, a volerle adottare.

Le cinque regole per i pedoni

1. Non sostare sulla pista ciclabile mentre cerchi di attraversare la strada. Esiste il marciapiede. Nel caso sia proprio necessario, presta attenzione a quello che succede intorno a te senza farti distrarre dalla musica che probabilmente stai ascoltando.

2. Guarda davanti e dietro ogni volta che scendi da un taxi, prima di aprire la portiera. Se lo fai di norma quando scendi dalla parte della strada, per evitare che un’altra auto porti via la portiera del taxi, allora puoi farlo anche quando scendi dalla parte di una pista ciclabile, evitando di abbattere il ciclista che sta legittimamente percorrendo la sua corsia senza preoccuparsi di dover fare slalom o acrobazie inaspettate.

3. Non camminare sulla pista ciclabile, a meno di particolari ed eccezionali circostanze. Se proprio sulla strada e sul marciapiede sta succedendo qualcosa di grosso, un flash mob, una manifestazione, cose così, ti è permesso invadere la corsia dei ciclisti ma solo camminando in senso contrario, cioè guardando i ciclisti in faccia mentre arrivano – e casomai spostandosi per lasciare libero il passaggio.

4. Banalmente, guarda prima di attraversare una pista ciclabile. Come fosse una strada. Gli abitanti di molte città sono abituati a fare attraversamenti selvaggi per evitare lunghe attese ai semafori, e molti sono diventati esperti nel calcolare l’opportunità di un attraversamento sulla base della distanza della macchina che si sta avvicinando. Ecco, questa abilità andrebbe sviluppata allo stesso modo nei confronti dei ciclisti. E attenti a quelli che vanno velocissimi, soprattutto nelle città dell’Europa del Nord.

5. Non offenderti se i ciclisti suonano il campanello per richiamare l’attenzione: non sono spregevoli, non lo fanno – almeno la maggior parte delle volte – per insultare o cercare lo scontro: il campanello è come il clacson, un avvertimento di un pericolo imminente.

Le cinque regole per i ciclisti

1. Renditi visibile al buio, per evitare guai ben più gravi. Non c’è ragione di mimetizzarsi nell’oscurità, perché lo scontro con un pedone un po’ distratto dai fanali delle macchine è sempre dietro l’angolo. Attrezza la bici con le dovute misure di sicurezza (luce davanti, luce dietro, giubbotto catarifrangente), almeno rispettando le leggi del paese in cui vivi.

2. Non andare in senso contrario di marcia nelle strade a senso unico, perché i pedoni attraversano la strada guardando solo dalla parte da cui arrivano le macchine. E poi in molti paesi, tra cui l’Italia, rischi pure di prendere una multa.

3. Non pedalare, mai, sul marciapiede. Se nelle città più piccole, senza grandi folle per le strade, questa regole potrebbe anche essere oggetto di qualche eccezione – anche per mancanza di valide alternative come piste ciclabili o automobilisti che guidano a velocità controllate – nelle grandi città invase da turisti il marciapiede deve essere rispettato per la sua funzione. Gente che cammina a zig zag, persone incantate e a testa china sul proprio smartphone, pedoni indisciplinati, sono tutti ostacoli da cui devi stare alla larga per evitare pericolose collisioni.

4. Affronta i semafori rossi con cautela. È molto diffusa tra i ciclisti l’abitudine di ignorare i semafori rossi. Slate dice che si può fare, diciamo così, ma con molta cautela: forse evitare del tutto è meglio.

5. Non portare la bicicletta in metropolitana nelle ora di punta, soprattutto d’estate: occupa spazio, crea molto fastidio e costringe le persone intorno a schiacciarsi le une con le altre.