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  • Giovedì 14 febbraio 2013

Le foto del “Royal Shrovetide Football”

Cioè una spettacolare partita di "calcio" - tipo - che si gioca in un paesino inglese tra centinaia di persone, per due giorni

Rival teams the 'Up'ards and Down'ards' battle for the ball during the annual Ash Wednesday 'no rules' football match on February 13, 2013, in Ashbourne, England. First played in the 17th Century between teams from opposite ends of the Derbyshire town, hundreds of participants aim to get a ball into one of two goals that are positioned three miles apart at either end of Ashboune. The match starts on Shrove Tuesday and can last until 10 PM. If a goal is scored before 6 PM, then a new ball is 'turned up' again and a new game started. If the goal is after 6 PM then the game ends for that day and continues into the next day - known as Ash Wednesday.
Rival teams the 'Up'ards and Down'ards' battle for the ball during the annual Ash Wednesday 'no rules' football match on February 13, 2013, in Ashbourne, England. First played in the 17th Century between teams from opposite ends of the Derbyshire town, hundreds of participants aim to get a ball into one of two goals that are positioned three miles apart at either end of Ashboune. The match starts on Shrove Tuesday and can last until 10 PM. If a goal is scored before 6 PM, then a new ball is 'turned up' again and a new game started. If the goal is after 6 PM then the game ends for that day and continues into the next day - known as Ash Wednesday.

È terminata ieri la gara del Royal Shrovetide Football che si tiene ogni anno ad Ashbourne, una piccola cittadina di circa 7000 abitanti del Derbyshire, in Inghilterra. La competizione, che si svolge il martedì grasso e il mercoledì delle ceneri, è diventata molto conosciuta e attira ogni anno centinaia di visitatori e giornalisti da tutto il mondo.

Nonostante il nome del gioco (“Football”), la gara del Royal Shrovetide Football non è una semplice partita di calcio. Si gioca in due giornate, dalle 14 alle 22 (ma se viene segnato un gol prima delle 17 si ricomincia dal centro della città con un’altra palla). Le due squadre si chiamano Up’ards e Down’ards, e gli abitanti di Ashbourne vengono divisi a seconda che siano nati a nord o a sud del fiume Henmore. Le regole del gioco sono molto particolari: ogni squadra deve fare gol nella propria porta (quindi deve fare autogol) e le due porte sono situate a quasi 5 chilometri di distanza l’una dall’altra. La palla non viene generalmente spostata con i piedi: decine e a volte centinaia di persone la muovono con le mani, in modo simile a quello che succede in un’enorme mischia di rugby. Il giocatore che fa gol viene portato a spalla dai suoi compagni di squadra nel cortile del The Green Man Royal Hotel e al Boswell Bar, due luoghi molto conosciuti di Ashbourne.

L’esatta origine del Royal Shrovetide Football è sconosciuta. Alla fine del Diciannovesimo secolo un incendio all’ufficio del Comitato del Royal Shrovetide distrusse alcuni documenti precedenti riguardanti la popolare ricorrenza. Ci sono molte teorie sull’origine del gioco, quella più diffusa è anche la più macabra: suggerisce che l’idea della palla derivi dal lancio di una testa mozzata sulla folla durante un’esecuzione in piazza.

Nel corso dei secoli ci furono parecchi tentativi di bandire il gioco. Il più famoso fu quello del 1349, quando Edoardo III tentò di dichiarare il Royal Shrovetide Football fuori legge perché a detta sua interferiva con la pratica del tiro con l’arco. Nel 1878 il gioco fu vietato per un breve periodo di tempo dopo che un uomo annegò nel fiume Henmore: i proprietari terrieri firmarono una petizione e si rifiutarono di lasciare che si giocasse sulle loro proprietà. Negli ultimi sessant’anni le edizioni del Royal Shrovetide Football più significative sono state due: nel 1943 per la prima volta due donne, Doris Muggleston e Doris Sowter, segnarono un gol; nel 2003 il principe Carlo si presentò a Ashbourne, sollevando la palla al cielo e lanciandola sulla folla dei giocatori, dando così inizio alla gara.

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