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I kwan-li-so della Corea del Nord
Mappa
Alcuni dei campi di lavoro e di detenzione della Corea del Nord mostrati su Google Maps.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Alcuni dei campi di lavoro e di detenzione della Corea del Nord mostrati su Google Maps.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il Campo 22 è probabilmente il luogo di detenzione per dissidenti del regime più conosciuto della Corea del Nord. Si trova nella contea di Hoeryong, nella parte nord-orientale del paese. Fu costruito a metà degli anni Sessanta ed è stato progressivamente allargato nei decenni successivi. Le sue strutture si trovano sparpagliate su circa 225 chilometri quadrati di territorio. Ha due recinzioni: una elettrificata e l'altra dotata di filo spinato. Tra le recinzioni ci sono trappole e bande chiodate nascoste. Nel campo lavorano un migliaio di guardie e oltre 500 funzionari amministrativi.
Negli anni Novanta il campo ospitava circa 50mila persone, per lo più prigionieri politici e persone che avevano criticato il governo o ritenute non affidabili dal regime come prigionieri della guerra contro la Corea del Sud, cristiani o aderenti ad altre confessioni religiose. Molti prigionieri sono stati internati insieme con le loro famiglie e la prigionia è a vita. Stando ai racconti dei pochi testimoni che hanno lavorato per il campo e che sono poi riusciti a lasciare il paese, le condizioni al Campo 22 sono estremamente dure per i prigionieri. Le pene corporali sono frequenti e circa un terzo della popolazione ne porta visibili conseguenze, con ferite sul corpo e deformazioni. Sempre secondo i testimoni, le guardie del campo torturano i prigionieri con diversi metodi.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Nel corso del 2012 sono circolate informazioni sul fatto che il Campo 22 potesse essere stato chiuso. Le nuove immagini satellitari mostrano in effetti che alcune parti del campo sono state smantellate, ma molte altre appaiono integre e normalmente operative. Era circolate anche notizie sulla morte di almeno 27mila prigionieri a causa della fame in un periodo di tempo molto breve, e della deportazione dei restanti 3mila prigionieri sopravvissuti in un'altra struttura durante la primavera del 2012. Il Campo 22 secondo alcune notizie, non confermate, sarebbe stato chiuso a giugno del 2012 e sarebbe stato successivamente destinato alle famiglie dei lavoratori in una vicina miniera e in alcuni campi agricoli.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il campo di concentramento di Hwasong si trova nella contea di Hwasong nel nord-est della Corea del Nord. Si trova in una zona montagnosa poco accessibile. I prigionieri che vi vengono deportati scontano una pena a vita senza possibilità di essere rilasciati. Il campo ha una dimensione complessiva di 549 chilometri quadrati ed è il più grande della Corea del Nord. Si stima che al suo interno vivano circa 10mila prigionieri, ritenuti non amici del regime.
Come negli altri casi, anche la Colonia Penale di lavoro n. 16 è stata realizzata allo scopo di mantenere isolate le persone ostili al regime di Pyongyang. I prigionieri sono costretti ai lavori forzati e, secondo alcune fonti difficilmente confermabili, sono anche coinvolti nelle operazioni legate ai test nucleari che il paese conduce per dotarsi di armi atomiche. È bene ricordare che a oggi nessun prigioniero è mai riuscito a fuggire dal campo e non è quindi possibile avere informazioni dirette su che cosa accada al suo interno.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il campo di concentramento di Yodok si trova a circa 100 chilometri a nord-est di Pyongyang, la capitale della Corea del Nord. È diviso in due parti: la "zona di controllo totale" è per i prigionieri che hanno compiuto crimini o atti ostili contro il regime e che dovranno scontare una pena a vita, tra di loro si stima ci siano anche diverse migliaia di cristiani; la "zona rivoluzionaria" è invece un'area di rieducazione e viene utilizzata per punire crimini politici ritenuti meno gravi, come ascoltare la radio della Corea del Sud, avere cercato di lasciare il paese o avere criticato qualche decisione del governo, è previsto che i prigionieri lascino il campo dopo essere stati rieducati.
Confrontando le immagini satellitari più recenti con quelle più datate pare che Yodok sia stato ingrandito negli ultimi anni. Copre circa 378 chilometri quadrati ed è circondato da filo spinato ed elettrificato, con un migliaio di guardie che lo pattugliano. Le migliaia di prigionieri - negli anni Novanta si stima fossero oltre 40mila - vivono in condizioni molto dure, in piccole capanne fatte con il fango essiccato e tetti di paglia. In una sola stanza da 50 metri quadri vivono fino a 40 prigionieri, il riscaldamento è raro che funzioni e nella zona le temperature arrivano anche a -20 °C. Data la stretta vicinanza tra i prigionieri e le pessime condizioni sanitarie, ogni anno si ammalano a centinaia senza potere ricevere cure. Anche le famiglie dei prigionieri sono costrette ai lavori forzati, con turni che d'estate durano fino a 16 ore.
Chi non rispetta le regole del campo rischia la pena di morte. Le esecuzioni sono effettuate in presenza degli altri prigionieri. Alcuni testimoni hanno riferito di torture e sevizie da parte delle guardie di Yodok.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il campo di concentramento di Bukchang si trova nella contea di Pukchang a nord di Pyongyang. Fu costruito alla fine degli anni Cinquanta e come nel caso di Yodok è diviso in una parte per chi deve scontare una condanna a vita e per i prigionieri temporanei, che devono essere rieducati prima del rilascio. A differenza degli altri campi, Bukcjang dipende direttamente dal ministro dell'Interno della Corea del Nord. Ha una estensione di 73 chilometri quadrati ed è circondato da una recinzione altra 4 metri. Ci sono baracche e luoghi per i lavoro forzati in cui si stima che vivano e lavorino circa 50mila persone.
Stando ad alcuni testimoni, nel campo sono effettuate un centinaio di esecuzioni ogni anno. Nella maggior parte dei casi si tratta di condanne a morte per prigionieri che non hanno rispettato le regole del campo, o che hanno cercato di fuggire. Altre decine di prigionieri muoiono ogni anno a causa della malnutrizione, degli incidenti sul lavoro e delle malattie, che non vengono curate.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il campo di concentramento di Kaechon si trova nella contea di Kaechon a nord di Pyongyang ed sostanzialmente una prigione di circa 90mila metri quadrati, circondata da un alto muro di quattro metri col filo spinato. Non si hanno notizie precise sul numero di detenuti da diverso tempo, l'ultimo dato affidabile risale al 1992 quando ospitava 4mila uomini e 2mila donne, in parte prigionieri politici e in parte per condanne penali. Il campo è tecnicamente di rieducazione, quindi i prigionieri dovrebbero uscire dopo avere scontato la loro pena, ma le condizioni di vita nel campo sono durissime e molti non sopravvivono. Nella struttura ci sono 78 celle dedicate alle punizioni: sono larghe 60 centimetri e alte 1,10 metri, i prigionieri che devono scontare una punizione vi passano all'interno diversi giorni. I guardiani picchiano e torturano i prigionieri, che sono anche costretti ad assistere alle esecuzioni nel cortile del campo, hanno riferito alcuni testimoni sopravvissuti.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
Il campo di internamento di Kaechon fu costruito nel 1959 e si trova lungo uno degli argini del fiume Taedong, che ne segna un confine, a nord di Pyongyang. I prigionieri del campo scontano una pena a vita e sono costretti a fare duri lavori fino al giorno della loro morte. Kaechon ha una estensione di 155 chilometri quadrati e ospita diverse baracche per gli uomini e per le donne. Si stima che i prigionieri nel campo siano oltre 15mila.
Le persone ritenute ostili o dannose per il regime, senza processo, sono trasferite nel campo spesso con le loro famiglie. Vige la regola della "punizione per tre generazioni": chi viene internato nel campo avrà con se i familiari e i suoi figli e i suoi nipoti dovranno scontare una pena a vita, senza la possibilità di lasciare la struttura. I bambini maggiori di 11 anni dopo la scuola sono obbligati a lavorare e possono vedere molto raramente i loro genitori. Le regole del campo sono durissime, le razioni di cibo molto scarse, le violenze frequenti e per chi viola le regole c'è anche la pena di morte.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
La Stazione di lancio satelliti di Sohae si trova nella provincia del Nord Pyongyang. Da questa base sono stati effettuati alcuni dei recenti test missilistici della Corea del Nord. Ad aprile del 2012 un lancio si è concluso con un fallimento, mentre lo scorso dicembre sembra che un nuovo missile sia riuscito a collocare un satellite in orbita. La comunità internazionale ha condannato gli esperimenti missilistici del paese, accusato di essere in realtà al lavoro per realizzare armi a lungo raggio, con testate nucleari.
Immagine: Google Maps via Al Jazeera
È il principale centro di ricerca per il nucleare della Corea del Nord e si trova a circa 90 chilometri a nord di Pyongyang. Secondo diverse fonti di intelligence, la struttura sarebbe stata utilizzata per realizzare il materiale nucleare necessario per una serie di test condotti tra il 2006 e il 2009.
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