Chi erano i Weathermen

La storia dell'organizzazione terroristica di sinistra che operò negli Stati Uniti negli anni Settanta, di cui parla Robert Redford nel film che oggi è presentato a Venezia

Oggi verrà proiettato alla mostra del cinema di Venezia il nuovo film di Robert Redford (il suo nono da regista) che si chiama The company you keep e parla di un ex militante dei Weather Underground, un violento gruppo radicale di sinistra attivo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta.

Anche se la loro storia viene ricordata raramente, i Weathermen (era il loro nome originario, “meteorologi”: da un verso della canzone di Bob Dylan Subterranean Homesick Blues che diceva “non hai bisogno di un meteorologo per sapere da che parte tira il vento”) compirono alcuni atti terroristici di grandissima visibilità, come l’esplosione di una bomba al Campidoglio di Washington, la sede della Camera dei rappresentanti, il primo marzo 1971; un attentato al Pentagono il 19 maggio 1972 (il compleanno di Ho Chi Minh) e la fuga in Algeria di Timothy Leary, il famoso sostenitore delle droghe psichedeliche e “santone” delle prime ribellioni giovanili nelle università californiane.

Il gruppo era nato nel 1969 all’interno dello Students for a Democratic Society (SDS), il più popolare movimento studentesco nelle università e nei campus degli Stati Uniti che a partire dagli anni Sessanta era diventato il maggior promotore di proteste non violente e iniziative contro la guerra nel Vietnam. Lo SDS entrò in crisi molto rapidamente a partire dall’estate di quell’anno. In una serie di congressi a partire da quello di Chicago, il nono del movimento, le tensioni e le fratture portarono a una divisione all’interno della stessa dirigenza, provocando praticamente la fine dello SDS.

Al congresso di Chicago, un documento firmato da undici dirigenti e intitolato come il verso di Subterranean Homesick Blues (uscita 4 anni prima) venne fatto circolare tra i circa 2000 partecipanti. Conteneva un appello per la nascita di un partito rivoluzionario clandestino e di «un movimento rivoluzionario di massa […] simile alle Guardie rosse cinesi». Alcuni fuoriusciti dello SDS si riunirono intorno a un’idea di azione più violenta e intransigente, sostenendo che anni di proteste non violente non avevano portato a nulla e facendo nascere la Weather Underground Organization (WUO).

L’ideologia era quella della lotta armata di estrema sinistra, con l’obiettivo ultimo di rovesciare il governo degli Stati Uniti e dare il via alla rivoluzione. Nel lungo rapporto dell’FBI sulle attività dell’organizzazione concluso nel 1976, i servizi segreti parlano dei rapporti che i Weathermen avevano con Cuba e con il Vietnam del Nord comunista: l’ambiente in cui l’organizzazione terroristica era nato, infatti, era quello dell’opposizione più dura alla guerra in Vietnam.

Altri elementi essenziali della loro ideologia erano la difesa dei diritti civili e dei diritti dei neri. A questo proposito, i Weathermen mantennero sempre stretti contatti con il movimento dei Black Panther, e alcune delle loro azioni furono dichiaratamente rappresaglie e vendette per l’operato della polizia contro il movimento amico.

(Il trailer di The company you keep)

Inizialmente, le attività dei Weathermen si concentrarono su manifestazioni di strada molto dure, come i “Days of Rage” dell’ottobre 1969 a Chicago, in cui rimasero ferite decine di persone e circa 300 membri dei Weather Underground furono arrestati. Tuttavia, queste manifestazioni non riuscirono mai a portare in piazza più di qualche centinaio di persone.

Nel dicembre del 1969 il gruppo decise, in un congresso nazionale a Flint, Michigan (la città dove è nata la General Motors) di passare alla clandestinità e alla lotta armata. Pochi mesi dopo, il gruppo pubblicò una “dichiarazione di guerra” contro il governo degli Stati Uniti. Gli attentati dei Weathermen, solitamente preceduti da avvertimenti telefonici e quasi sempre accompagnati da comunicati che spiegavano il motivo dichiarato dell’azione, colpirono il quartier generale della polizia di New York, la sede del Dipartimento di Stato, il Campidoglio di Washington e il Pentagono. Nel marzo del 1970, tre membri dell’organizzazione – due di 22 anni e uno di 28 – morirono durante la preparazione di una bomba nel Greenwich Village di New York.

Dopo gli accordi di pace firmati dagli Stati Uniti nel 1973 e la fine delle operazioni militari in Vietnam, le attività dei Weathermen persero sempre più la loro ragion d’essere, tanto più che il movimento aveva ampiamente fallito nello scopo di provocare una ribellione di massa. Le illegalità compiute dell’FBI nelle operazioni di spionaggio nei loro confronti – parte di un famigerato programma COINTELPRO – portarono all’abbandono di molte accuse verso membri dell’organizzazione nel 1973. La Weather Underground Organization sopravvisse ancora qualche anno; alcuni membri si consegnarono alle autorità e ricevettero pene lievi, ma per la maggior parte il movimento si dissolse in silenzio, senza più azioni o rivendicazioni (anche perché al suo interno c’erano stati nuovi dissensi e divisioni): il ritorno del passato nella vita di alcuni ex militanti che erano riusciti a cancellarlo è il tema del film di Redford.
Uno degli ultimi atti che si può ricondurre a membri dell’organizzazione è una rapina a un furgone portavalori nello stato di New York, nel 1981, in cui morirono tre persone. Tre membri di lunga data del movimento vennero arrestati e condannati a molti anni di carcere.

Sull’attività dei Weather Underground ci sono poche opere artistiche: principalmente due documentari, uno del 1976 e un altro del 2002 che ricevette anche una nomination all’Oscar. Molti Weathermen riuscirono a inserirsi nella società dopo gli anni della clandestinità, senza eccessivi problemi e con diverse storie e carriere, anche di successo: Bernardine Dohrn, una delle firmatarie del documento del 1969 e quella che lesse la “dichiarazione di guerra”, è rimasta per tre anni nella lista dei 10 maggiori ricercati dell’FBI, ma successivamente ha insegnato in diverse università e oggi lavora in varie associazioni per i diritti civili. È tutt’ora sposata con Bill Ayers, un altro dei fondatori dei Weather Underground.

Foto: i vigili del fuoco di New York lavorano per estinguere l’incendio al Greenwich Village, dopo l’esplosione che causò la morte di tre membri dei Weather Underground il 6 marzo 1970.
(AP Photo/Marty Lederhandler)