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  • Sabato 16 giugno 2012

È morto il principe ereditario saudita

Chi era Nayef bin Abdul Aziz Al Saud, 77 anni, erede al trono di una dinastia con complicate regole di successione

Saudi new Crown prince Nayef bin Abdul-Aziz speaks during a press conference after the ceremony of the Saudi forces as they prepare for the influx of people to participate in the annual Hajj, in Arafat 15 kms outside of Mecca, Saudi Arabia, Tuesday, Nov. 1, 2011. Security is a major concern during the pilgrimage by Islam's devout to the holy sites of Saudi Arabia. The Hajj will begin on November 5. (AP Photo/Hassan Ammar)
Saudi new Crown prince Nayef bin Abdul-Aziz speaks during a press conference after the ceremony of the Saudi forces as they prepare for the influx of people to participate in the annual Hajj, in Arafat 15 kms outside of Mecca, Saudi Arabia, Tuesday, Nov. 1, 2011. Security is a major concern during the pilgrimage by Islam's devout to the holy sites of Saudi Arabia. The Hajj will begin on November 5. (AP Photo/Hassan Ammar)

Oggi è morto il principe Nayef bin Abdul Aziz Al Saud, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, ovvero il primo nella linea di successione al trono attualmente occupato dall’87enne re Abdullah. Aveva 77 anni (ma c’è chi dice che ne aveva 78, dato che non si conosce la sua data di nascita precisa) ed era vice primo ministro nonché ministro degli Interni del regno. Le autorità saudite hanno fatto sapere che Nayef è morto all’estero, anche se non si sa con certezza in quale paese: da giorni circolavano voci non confermate di un suo ricovero in un ospedale di Ginevra, in Svizzera. Ufficialmente, Nayef aveva lasciato l’Arabia Saudita lo scorso maggio “in buone condizioni di salute” per una vacanza e per sottoporsi ad alcuni test medici. All’epoca le autorità saudite avevano detto che avrebbe fatto presto ritorno in patria.

Nayef, fratellastro dell’attuale re 87enne Abdullah bin Abdul Aziz al Saud, era diventato il principe ereditario saudita dopo la morte di Sultan bin Abdul Aziz al Saud, avvenuta lo scorso ottobre. Era stato re Abdullah in persona a fare il nome di Nayef nel 2009, quando lo nominò una sorta di vice del vice primo ministro Sultan, e dunque il terzo in graduatoria per diventare re. Nel regno saudita, infatti, il potere non viene ereditato di padre in figlio, come generalmente accade in altri paesi, ma viene trasmesso tra fratelli, più precisamente tra i figli di re Abdul Aziz Ibn Saud, il fondatore e primo sovrano del moderno regno dell’Arabia Saudita, morto nel 1953. Della sua prole, cinque fratelli sono diventati re e Nayef fa parte, a differenza dell’attuale re Abdullah, del potente clan dei Sudairi, ossia i sette figli di Ibn Saud concepiti con la sua moglie preferita, Hissa al Sudairi.

Da tempo, tuttavia, Nayef non stava bene. Negli ultimi anni ha sofferto di osteoporosi e diabete. Nel novembre 2010, durante una conferenza stampa alla Mecca, non era riuscito a rispondere ad alcune domande dei giornalisti senza l’aiuto dei suoi collaboratori. Nayef era considerato un conservatore e uno dei politici più vicini ai wahabiti (l’Islam fondamentalista diffuso in Arabia Saudita) più radicali. Questo preoccupava non poco alcuni diplomatici degli Stati Uniti che nell’Arabia Saudita hanno uno dei pochi alleati rimasti nella regione. Nel 2009 Nayaf si era espresso contro il voto alle donne, anche se nel 2001 aveva permesso loro di ottenere una carta d’identità personale (fino a quel momento le donne erano registrate su quelle dei familiari o dei mariti). Inoltre, Nayef era un acerrimo nemico di Al-Qaida e un acceso sostenitore della causa palestinese contro Israele.

Guida alla complicata successione a re Abdullah in Arabia Saudita

foto: AP/Hassan Ammar