E cosa vuol dire metrosexual?

Non c'entra niente l'orientamento sessuale, per esempio

Ieri è montato tutto un circo attorno a delle cose di rara irrilevanza dette da Alessandro Cecchi Paone riguardo la presunta presenza di calciatori gay nella nazionale italiana di calcio. La presenza – o, per meglio dire, l’assenza – di gay nel calcio professionistico è un tema attuale e interessante, non solo italiano, che meriterebbe di essere trattato seriamente e senza montare teatrini su sciocchezze. Così non è stato, ieri: le parole di Cecchi Paone sono diventate una domanda in conferenza stampa ad Antonio Cassano, che ha dato una risposta omofoba ed è stato poi costretto a scusarsi.

Detto dell’irrilevanza della cosa, la questione ha portato d’attualità un termine di cui non tutti conoscono – e molti confondono – il significato. Cecchi Paone aveva detto, infatti, alla Zanzara, che «nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual». E che vuol dire “metrosexual”?

La parola metrosexual, al contrario di “omosessuale” e “bisessuale”, non ha a che fare con l’orientamento sessuale delle persone ed è invece una valutazione riguardo la cura del proprio aspetto. Il neologismo è derivato dalla composizione del sostantivo heterosexual (eterosessuale) con l’aggettivo metropolitan (metropolitano, urbano), e descrive un tipo di uomini eterosessuali che curano molto il proprio aspetto, il proprio abbigliamento e il proprio fisico, che seguono la moda e spendono tempo e soldi in prodotti estetici e vestiti.

La parola è stata utilizzata per la prima volta dal giornalista Mark Simpson in un articolo pubblicato sull’Independent il 15 novembre del 1994, è piaciuta molto a chi si occupa di marketing e ha fatto presa una decina di anni dopo. Nel 2003 l’American Dialect Society l’ha eletta parola dell’anno.

Anche se in origine l’invenzione del termine voleva dare conto di un complesso e graduale cambiamento nelle abitudini di acquisto degli uomini, nel tempo il concetto è stato semplificato e poi erroneamente utilizzato per descrivere “uomini poco virili”. Per spiegare meglio il concetto, Simpson aveva indicato David Beckham come perfetto esempio di metrosexual. Spesso a questo proposito si fanno anche i nomi di Brad Pitt, Cristiano Ronaldo, Rafael Nadal, Justin Timberlake.