L’agguato di Genova, il giorno dopo

Roberto Adinolfi sta meglio, ma finora non ci sono rivendicazioni né piste chiare nelle indagini su chi gli ha sparato

Dopo l’agguato di ieri contro l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, continuano le indagini della polizia per individuarne i responsabili: ma sinora non si sa molto. Sono accantonate per il momento le ipotesi di moventi personali o legati all’attività lavorativa di Adinolfi, in favore di quelle che si indirizzano verso aspiranti organizzazioni eversive, probabilmente di natura marxista-leninista o anarchica.

Riferiscono le agenzie di stampa che secondo gli investigatori, infatti, a compiere l’agguato, “altamente simbolico”, sarebbe stata “una cellula terroristica che con questo attentato chiede ai brigatisti irriducibili ancora in carcere una sorta di ‘riconoscimento'”, dunque una specie di “attestato” di appartenenza alla lotta armata, “come è già successo con le nuove Brigate Rosse guidate da Nadia Lioce”.

Finora, tuttavia, non c’è stata ancora nessuna rivendicazione dell’attacco. Ancora secondo le frasi attribuite agli investigatori questo ritardo sarebbe “fisiologico”, in quanto “per poter rivendicare un’azione è necessario assicurarsi che chi l’ha compiuta sia al sicuro”. Allo stesso tempo però hanno aggiunto che si ritroverebbero di fronte a “un’anomalia” qualora la rivendicazione dell’agguato non dovesse arrivare nemmeno domani. Intanto si stanno analizzando tabulati e celle telefoniche del quartiere dove è stato ferito Adinolfi e, grazie alle ricostruzioni di alcuni testimoni, sarebbero riusciti a tracciare un primo identikit dei due uomini sullo scooter che gli hanno sparato ieri.

Roberto Adinolfi, 59 anni, aveva subito l’agguato ieri mattina, intorno alle 8:20, nei pressi della sua abitazione, nel quartiere Marassi di Genova. Gli attentatori gli avrebbero sparato tre colpi, uno dei quali ha colpito Adinolfi alla tibia destra. Oggi le sue condizioni di salute sono buone e, come hanno fatto sapere dall’ospedale San Martino dove è stato operato, Adinolfi sarà dimesso nei prossimi giorni. I medici hanno anche aggiunto che Adinolfi “non vuol parlare di quanto accaduto, né rilascia o ha rilasciato interviste”.

Ansaldo Nucleare è una azienda attiva nel settore nucleare e si occupa della progettazione e realizzazione di impianti atomici. Dal 1999 è una divisione di Ansaldo Energia, a sua volta parte di Ansaldo e tra i principali produttori al mondo di centrali elettriche. È la prima azienda del gruppo Ansaldo, la società che si occupa delle realizzazioni civili per Finmeccanica.