Gente che guarda i quadri

Le limitazioni all'uso delle immagini in mostre e musei hanno creato una particolare categoria fotografica

A journalist, holding a monopod, looks at "Circumsision" by US artist Jackson Pollock belonging to the Guggenheim foundation, as part as an exhibition called "Guggenheim Collection: The American Avant-Garde 1945-1980" on February 6, 2012 at the Palazzo delle Esposizioni in Rome. The exhibition, running from February 7 to May 6, showcases more than 60 exemplary works produced during the decades after World War II from the Guggenheim museum's permanent collection. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
A journalist, holding a monopod, looks at "Circumsision" by US artist Jackson Pollock belonging to the Guggenheim foundation, as part as an exhibition called "Guggenheim Collection: The American Avant-Garde 1945-1980" on February 6, 2012 at the Palazzo delle Esposizioni in Rome. The exhibition, running from February 7 to May 6, showcases more than 60 exemplary works produced during the decades after World War II from the Guggenheim museum's permanent collection. AFP PHOTO / GABRIEL BOUYS (Photo credit should read GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Il tema dei diritti di riproduzione delle immagini non è mai stato tanto attuale e controverso, con l’intensificarsi quotidiano della disponibilità e facilità di condivisione attraverso internet di foto, opere d’arte, grafiche di ogni genere, e con tutta una ampia categoria professionale (fotografi, agenzie, giornali, mondo dell’arte) rivoluzionata.

Uno dei tratti di queste delicatezze è che persino le opere d’arte antiche vengono protette da musei e proprietari perché le loro immagini non circolino troppo, e così nelle mostre – antiche o moderne o contemporanee – viene spesso concesso ai fotografi di raffigurare e diffondere solo immagini generali degli ambienti o contesti che non ritraggano esattamente le immagini originali, e le agenzie fotografiche quindi distribuiscono queste bizzarre inquadrature che diventano una categoria e una scelta artistica a loro volta: quadri visti da lontano, sale con quadri di sbieco, quadri in allestimento, persone davanti a quadri e opere d’arte, soprattutto. Le guardano, ci passano davanti, guardano da un’altra parte. A furia di vederne, si rimane più incuriositi dai soggetti e dal loro rapporto col contesto che non dall’opera stessa.